No licenziamenti, dem presentano interrogazione parlamentare a Calderone e Urso
“Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai lavoratori della Paycare di Siena che da oggi sono in sciopero. Anche per questo abbiamo presentato una interrogazione parlamentare ai ministri Calderone e Urso affinché il Governo intervenga con la massima urgenza. A fronte di una nuova commessa è inspiegabile l'atteggiamento dell’azienda che non offre garanzie sul futuro e sul mantenimento dei livelli occupazionali della sede di Siena. Per questo come richiesto dal sindacato è necessario che l'azienda si assuma le proprie responsabilità innanzi al governo e lavori per individuare una soluzione che assicuri la continuità del sito e tuteli dal punto di vista occupazionale i lavoratori”. Lo dichiarano in una nota i deputati del Pd Marco Sarracino, Emiliano Fossi, Laura Boldrini, Simona Bonafè, Marco Furfaro, Arturo Scotto, Marco Simiani e Federico Gianassi.
“La sicurezza sul lavoro è un tema drammatico su cui il parlamento è chiamato a legiferare in modo efficace e con urgenza. Dobbiamo essere uniti nel contrastare questa vera e propria emergenza nazionale”. Così la responsabile lavoro del Pd, la deputata, Maria Cecilia Guerra, è intervenuta in aula alla Camera nel corso dell’esame del provvedimento che prevede la possibilità di inserire anche le tematiche della sicurezza sul lavoro nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica. “Se questa è la risposta della maggioranza, siamo davanti a una risposta spot del tutto inefficace – sottolinea Guerra - che si scontra con le grandi promesse della ministra Calderone su un intervento legislativo organico per contrastare le tragedie delle morti e degli incidenti sul lavoro. Anche il pacchetto di misure introdotto nel decreto omnibus Pnrr – aggiunge Guerra – sono insufficienti quando non sbagliate e sono affogate all’interno di un provvedimento talmente ampio che non consentirà al parlamento di esaminarle in modo approfondito e costruttivo. Chiediamo un cambio di passo e quindi che si applichino anche negli appalti privati le stesse regole degli appalti pubblici: con il riconoscimento della parità normativa ed economica fra committente e appaltatori, una nuova azione di contrasto al lavoro nero o irregolare e misure che impediscano di guadagnare competitività attraverso la compressione del costo del lavoro”.
"Siamo al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici precarie dell'Agenzia italiana del farmaco, inquadrati da anni con varie formule contrattuali, con esperienze e competenze riconosciute, che hanno deciso di manifestare davanti la sede dell'AIFA, per chiedere al governo e al Ministro della salute di risolvere quanto prima la loro situazione contrattuale. Non è solo per loro, ma per il sistema Paese".
Lo affermano, a margine della protesta sotto la sede nazionale di AIFA, Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale PD, con i suoi colleghi Ilenia Malavasi e Gianni Girelli, componenti della commissione Affari sociali alla camera.
"AIFA ha un ruolo fondamentale nella gestione della governance farmaceutica ai fini della sostenibilità del Ssn, dei correlati Sistemi sanitari regionali (SSR) e del sostegno alla ricerca clinica per la verifica del valore terapeutico dei farmaci. Proprio per far fronte a questo ruolo centrale e strategico AIFA ha impiegato, oltre al personale strutturato, lavoratori e lavoratrici con contratti di lavoro di flessibile, Co.Co.Co, somministrazione ecc.. che però hanno svolto in tutto e per tutto le medesime funzioni dei colleghi strutturati. Sono eccellenze italiane che hanno prestato servizio con impegno e serietà, eppure sono ora senza proroga e senza stabilizzazione. È una situazione intollerabile alla quale va posto rimedio il prima possibile e come partito Democratico siamo già a lavoro per esercitare la massima pressione parlamentare sul governo, per mettere fine a questa ingiustizia e restituire alle lavoratrici e ai lavoratori il loro lavoro e finalmente anche la loro stabilizzazione".
“L'obiettivo della Commissione appena insediata deve essere quello di ricostruire in maniera puntuale i fatti, le cause e i motivi che portarono alla morte di David Rossi, ripartendo dai lavori della precedente legislatura che furono interrotti dalle elezioni anticipate. Il mio impegno ed il mio lavoro saranno focalizzati per ricercare la verità dei fatti dopo 10 anni di ombre e misteri”: è quanto dichiara il deputato Pd e segretario Dem della Toscana, Emiliano Fossi eletto oggi vicepresidente della Commissione.
“Mi appello al senso di responsabilità dei colleghi di maggioranza affinché, per rispetto della memoria di David Rossi e dei suoi familiari, non utilizzino questa sede soltanto per strumentalizzare politicamente quanto accaduto o come pretesto per screditare la magistratura”, conclude Emiliano Fossi.
Roma, 5 marzo 2024 – Si svolgerà giovedì il 7 Marzo, alle ore 10.00 alla Camera dei Deputati nella Sala della Regina, l’evento di presentazione del programma delle Camere di Commercio italiane all’estero (CCIE) per il prossimo anno e la presentazione dei dati preliminari sulle attività svolte nel 2023. Nel corso della presentazione si avvicenderanno gli interventi di Anna Ascani, Vicepresidente della Camera dei deputati, del deputato Nicola Carè, già Rappresentante dei Segretari Generali di Assocamerestero, Mario Pozza, Presidente di Assocamerestero e Andrea Prete, Presidente di Unioncamere. Si terrà inoltre una tavola rotonda dove 7 rappresentanti delle CCIE affronteranno i seguenti temi: innovazione e nuove tecnologie con Ronni Benatoff, Presidente CCIE Tel Aviv e Vicepresidente Assocamerestero, Sostenibilità e transizione energetica con Giorgio Alliata di Montereale, Presidente CCIE Buenos Aires, Attrazione investimenti esteri in Italia con Fabio Morvilli, Presidente CCIE Bruxelles e CCIE Lussemburgo Collaborazione Italia-Africa a sostegno dell’industria locale e delle eccellenze italiane (con Simone Santi, Presidente CCIE Maputo, Valorizzazione del Made in Italy con Alberto Milani, Presidente CCIE New York, Attrattività turistica dei territori con Graziano Messana, Presidente CCIE San Paolo e Organizzazione e offerta di servizi delle CCIE con Alessandro Marino, Rappresentante Segretari Generali delle CCIE. Il Ministro per le imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso e Giorgio Silli, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, parteciperanno con un videomessaggio per confermare l’attenzione al lavoro delle CCIE dei due ministeri, che si occupano rispettivamente di imprese e di internazionalizzazione. Concluderà i lavori Valentino Valentini, Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy.
“Calderoli rispetti il lavoro del Parlamento ed eviti di offendere gli auditi. I toni e gli attacchi ai tecnici che stanno fornendo un contributo all'istruttoria della Camera sono assolutamente inaccettabili e fuori luogo. Peraltro la sostanziale unanimità delle critiche e delle preoccupazioni che arrivano da tutte le direzioni e che sono giunte anche oggi alla Commissione bicamerale per le questioni regionali dai rappresentanti degli enti locali, delle parti sociali, dei settori economici e produttivi, dovrebbero indurre ad una riflessione il Ministro e il suo Governo. Si fermi invece di inveire contro chi rappresenta legittime e purtroppo evidenti contraddizioni e rischi legati a questa sgangherata e pericolosa riforma sull'Autonomia differenziata”. Così il capogruppo democratico nella commissione Affari europei della Camera, Piero De Luca.
"Le recente vicenda del Luna Park a Lerici, vietato dal sindaco ma riammesso dal Tar, ribadisce la necessità di una riforma della Legge che risale ormai al 1968 sullo Spettacolo viaggiante". Lo dichiara il deputato Pd Marco Simiani.
"Sono 6.000 in Italia le imprese dello spettacolo viaggiante tra parchi giochi, giostre e circhi, con l'impiego di decine di migliaia di lavoratori. Si tratta di un settore, che ha una funzione sociale e ricreativa soprattutto nei piccoli centri e nei territori marginali, che ha saputo rialzarsi dopo il lock down ma che rischia oggi di scomparire. Servono norme certe e concertate per garantire a queste imprese di svolgere al meglio il proprio lavoro ed evitare soprattutto che sindaci intolleranti, come nel caso di Lerici, facciano ricorso ad abusi di potere poi bloccati dalla giustizia amministrativa, conclude ".
"L'accordo firmato potrebbe risolvere una situazione che il Governo Meloni ha bloccato per mesi anche se non prevede alcun impegno formale da parte di Jsw. Attendiamo quindi sviluppi immediati sul futuro di stabilimento e lavoratori". È quanto riporta una nota dei deputati Pd Marco Simiani, Vinicio Peluffo, Laura Boldrini ed Arturo Scotto sul "Memorandum Piombino" firmato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
"Il Memorandum è utile solo per garantire una parte degli attuali livelli occupazionali: l'impegno assunto da Jindal è infatti per soli 400 addetti mentre resta da chiarire il reintegro dei 1150 lavoratori ancora in attesa degli investimenti del gruppo Metinvest. E' necessario vigilare affinché questi accordi si concretizzino e venga finalmente realizzato un progetto complessivo di ridefinizione del comparto industriale di Piombino, attraverso una sinergia efficace tra pubblico e privato. Il Partito Democratico si batterà affinché nessun posto di lavoro vada perso: un presupposto per noi irrinunciabile e sul quale il Ministro Urso non ha ancora assunto una posizione netta", così si conclude la nota del Pd .
“Oggi abbiamo portato la nostra solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della Nuroll che hanno organizzato un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento di Pignataro Maggiore (Caserta) per scongiurarne la chiusura da parte del gruppo turco Polinas. In ballo c’è il rischio di licenziamento di 76 persone oggi in cassa integrazione. Abbiamo ribadito in modo forte e chiaro la nostra contrarietà alle delocalizzazioni, che non tengono conto delle vite dei lavoratori, delle loro famiglie e delle pesanti ricadute negative sulla struttura sociale, economica e produttiva dei territori colpiti. Presenteremo un’interrogazione alla ministra del Lavoro e al ministro del Made in Italy, affinché il governo si attivi con tutti i mezzi legislativi a disposizione per evitare la delocalizzazione e aprire un tavolo di crisi. Siamo vicini alle lavoratrici ai lavoratori e alle loro famiglie e ci attiveremo in ogni sede istituzionale per scongiurare i licenziamenti”. Così il deputato dem Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa.
Cambiare termine incidenti in scontri stradali e inserire aggravante per uso smartphone alla guida
“La vita delle persone sulle strade è la prima cosa fondamentale da tutelare. Abbiamo chiesto di togliere la parola incidente dal codice della strada perché 165 mila scontri nel solo 2022 non sono incidenti ossia disgrazie né sfortune, ma nella stragrande maggioranza sono scontri che possono essere evitati da comportamenti diversi, da regole diverse e noi siamo il legislatore e per questo abbiamo il dovere di intervenire. Per questo abbiamo proposto che il termine incidente stradale sia sostituito dalla parola scontri stradali per richiamare tutti alle responsabilità che abbiamo. Non dimentichiamo 3200 persone morte nel solo 2022 sono numeri da bollettino di guerra che generano anche un immenso costo sociale: 18 miliardi di euro. Quanto avremmo bisogno di liberare queste risorse per garantire servizi migliori a tutti i cittadini? Grazie al grande lavoro parlamentare in commissione siamo riusciti a correggere in alcune parti un testo che inserisce alcuni cambiamenti ma non riesce a rispondere a una domanda fondamentale: come faremo a fermare la scia di sangue sulle nostre strade? I segnali che arrivano dal governo sono sconcertanti e vanno nella direzione opposta anche alle stesse dichiarazioni del Ministro Salvini e del resto del Governo: come ad esempio sul tema della guida con lo smartphone che solo grazie a un nostro emendamento è stata inserita tra le ragioni che porteranno alla sospensione breve della patente mentre non è stata accolta la richiesta di considerare l’utilizzo dello smartphone per girare video o dirette social come aggravante dell’omicidio stradale. Ripresenteremo gli emendamenti in aula, come farà la destra a continuare a votare in Parlamento contro quello che invoca sui social? Così come faremo per i nostri emendamenti per rendere obbligatori i dispositivi per salvare le 200 vite strappate ogni anno dagli angoli ciechi e le altre innovazioni tecnologiche che avevamo chiesto in commissione per garantire subito più sicurezza sulle strade”.
"Era importante oggi esprimere solidarietà e vicinanza ai giornalisti che hanno manifestato a Roma per chiedere che finisca la strage di reporter a Gaza, così come in altri conflitti, che si possa raccontare liberamente quello che sta succedendo nella Striscia da ormai quasi cinque mesi, che si tuteli l'incolumità dei pochi che sono ancora sul campo e si rispetti il loro lavoro.
A Gaza sono stati uccisi 123 giornalisti dall'inizio delle operazioni militari israeliane a seguito dell'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre: un numero elevatissimo, la maggior parte dei quali palestinesi. Inoltre Israele impedisce l'ingresso nella Striscia della stampa internazionale, minando la libertà di informare ed essere informati. "Basta sangue sui nostri giubbotti" è lo slogan di oggi. Perché il giornalismo non è un crimine, uccidere i giornalisti sì". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Lo abbiamo detto molto chiaramente in aula alla camera, la solidarietà alle forze dell’ordine passa in primo luogo per il rispetto del loro lavoro e quindi anche degli adeguamenti contrattuali, delle tutele e delle protezioni sociali. Finora il governo Meloni non aveva mosso un dito per le forze dell’ordine. Prendiamo atto positivamente di quanto dichiarato al Senato dal ministro Piantedosi sull’apertura di un tavolo per il rinnovo contrattuale. Siamo sorpresi che il Governo si sia mosso solo dopo la nostra presa di posizione pubblica. Ma siamo soddisfatti che sia stata determinante. Adesso ci auguriamo che non sia una falsa promessa o, peggio ancora, una mossa elettorale”. Così il responsabile sicurezza del Pd, il deputato ed ex Viceministro dell'Interno, Matteo Mauri.
“Apprendiamo dall’amministratore delegato di Fiat, Olivier Francois, che il modello della Panda si produrrà a Pomigliano fino al 2027. Prendiamo atto di questa notizia ma chiediamo che Stellantis venga in parlamento ad illustrare non solo questo piano ma tutto ciò che si prospetta in termini industriali e produttivi per ciascun impianto presente in Italia. È necessario fare chiarezza e in tempi rapidi. Per questo auspichiamo che i presidenti delle commissioni lavoro e attività produttive congiuntamente promuovano questa audizione” così i deputati democratici Marco Sarracino, Arturo Scotto e Vinicio Peluffo.
“Il pacchetto di misure varato dal governo sulla sicurezza sul lavoro è parziale, insufficiente e dannoso. Il problema più serio è degli appalti e subappalti dove si cerca di comprimere, non solo il costo del lavoro, anche i costi legati proprio alla sicurezza. Abbiamo chiesto di applicare, come nei contratti degli appalti pubblici, l’obbligo di parità di trattamento economico, formativo e normativo anche a quelli privati. Non ci hanno dato retta, includendo solo il trattamento economico, escludendo i contratti comparativamente più rappresentativi dicendo che va bene qualsiasi contratto, quindi anche i contratti pirata che normalmente si caratterizzano proprio per non garantire questi diritti”. Lo ha detto la deputata dem Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Partito Democratico, intervistata sul sito web dei deputati Pd.
“Il problema – ha concluso Guerra - è anche normativo. La patente a punti è solo per alcuni solo per i cantieri e con delle penalizzazioni ridicole. La morte di un lavoratore per colpa datoriale vale 20 punti, ma si possono recuperare in poco tempo ed è prevista solo un’ammenda per chi lavora con una patente scaduta, quindi conviene lavorare anche con il punteggio scaduto”.
“Oggi il ministro Piantedosi doveva usare parole diverse, soprattutto dopo il deciso intervento del Presidente della Repubblica. E invece no, solo repressione, faccia feroce, contorsionismi verbali. Non una parola autentica di rammarico per i ragazzi picchiati inutilmente. E’ fuori discussione il mio rispetto per le forze dell’ordine, per i loro sacrifici e il loro delicatissimo lavoro quotidiano. E’ Piantedosi che non ha reso onore a questo lavoro, ne ha stravolto e tradito la missione democratica. Le stesse forze dell’ordine che hanno il contratto scaduto da 800 giorni, cui non vengono pagati gli straordinari e che sono sempre in carenza di organico. Queste donne e uomini che stanno sul campo non meritano di esser messi contro i cittadini. E oggi il ministro mi ha fatto venire in mente il film “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, con uno straordinario, lui sì, Gian Maria Volontè”. Lo scrive sui social la deputata dem Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Partito Democratico.