"Stamattina alla Camera dei deputati ho partecipato, assieme alla collega Ouidad Bakkali, al deputato Nicola Fratoianni e a Luigi Manconi, alla presentazione del Rapporto annuale sullo stato dei Diritti in Italia (anno 2022), un prezioso strumento di analisi realizzato dall'associazione 'A buon diritto'. L’approccio dell’intero rapporto è profondamente intersezionale: uno sguardo che condivido e che dà a noi parlamentari tanti spunti e 'compiti per casa'.
Oggi ho approfondito i capitoli sulle discriminazioni di genere e della comunità LGBTQIA+, due fronti su cui la discriminazione non è esclusivamente culturale, ma corre anche sulle gambe di una serie di disparità anche economiche e di accesso al welfare. Secondo l'ISTAT, infatti, il 41% delle persone LGBTQIA+ ha dichiarato di aver subito discriminazione sul lavoro a causa del proprio orientamento sessuale, mentre resta basso il tasso di occupazione femminile, tra i più bassi in Europa (55%, contro il 69% della media UE di donne nella fascia 20-64)". Così la deputata dem Rachele Scarpa.
"Il cambiamento - ha concluso Scarpa - va promosso su tutti i fronti: dall’educazione e dalla formazione, alla prevenzione contro la discriminazione, al linguaggio, al contrasto della povertà che è ostacolo di ogni forma di emancipazione e autodeterminazione. E soprattutto non si può tacere davanti ai 106 femminicidi e ai 9 transcidi del 2022, un problema strutturale che necessita di urgenti risposte strutturali. Non possiamo più tollerare approcci che mettono in contrasto diritti civili e diritti sociali: grazie ad 'A buon diritto' che col suo lavoro annuale dà sostanza e direzione al nostro lavoro".
"Il governo nega il salario minimo ai lavoratori poveri ma quando c'è da assumere e con ricchi stipendi gli amici degli amici non perde tempo. La nomina di Stefano Acanfora a direttore generale di 3-I Spa è l'ennesimo esempio di una destra che crede di poter gestire il potere senza alcuna vergogna": è quanto dichiara il deputato Pd in commissione Lavoro e segretario regionale del Partito Democratico della Toscana Emiliano Fossi, annunciando una interrogazione sul tema sollevato dal quotidiano "Domani".
"Ormai il governo Meloni pensa di potersi permettere tutto: il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Fazzolari che ha ricevuto qualche anno fa un lauto incarico da Acanfora, allora direttore della centrale acquisti della Regione Lazio, restituisce il favore e lo fa assumere nella società pubblica che deve occuparsi della gestione dei servizi digitali di Inail, Inps e Istat. E tutto questo con i soldi dei cittadini: il modello Atreyu continua ma non sarà per sempre e non sarà mai il paese reale": concludere Emiliano Fossi.
“Complimenti ed auguri di buon lavoro ad Eike Schmidt, nuovo direttore del museo e Real Bosco di Capodimonte. Un incarico prestigioso per un sito straordinario ed unico al mondo. Mi auguro però che vengano smentite categoricamente le voci di un suo possibile coinvolgimento in politica nei prossimi mesi, in particolare con la candidatura a sindaco di Firenze. Sarebbe inopportuno ed irrispettoso nei confronti della città di Firenze e della città di Napoli che lo accoglierà a breve. Se fosse confermata una simile ipotesi, sarebbe l'ennesimo successo e colpo di genio del Ministro Sangiuliano dopo la vicenda del San Carlo.
Così il deputato del Pd Piero De Luca.
"Prepariamoci a un grande lavoro collettivo"
Grazie a Elly Schlein oggi parte Demo, la Fondazione Nazionale promossa dal PD. Per pensare e costruire il Futuro! Prepariamoci a un grande lavoro collettivo di tutte e di tutti!
Così il deputato del Pd Nicola Zingaretti.
“Nell’ambito della discussione sull'evoluzione dello sviluppo strategico dei porti in atto, che comprende governance, sviluppo infrastrutture e accompagnamento delle transizioni, bisogna mettere al centro anche la tutela del lavoro. Ho presentato in merito una proposta di legge alla Camera per inserire il lavoro delle figure professionali operative portuali tra i lavori usuranti, alla luce di alcune caratteristiche come il lavoro notturno, il lavoro in quota, il clima e i ritmi pressanti. Tra le categorie a cui la proposta si rivolge ci sono i gruisti; gli addetti al rizzaggio e derizzagio; gli operatori portuali polivalenti sottoposti ogni giorno a condizioni di lavoro particolarmente difficili. Con questa proposta i lavoratori portuali avrebbero diritto a un pensionamento anticipato, che garantirebbe la possibilità di non proseguire l’attività oltre certi limiti di età, dopo i quali è maggiormente a rischio la loro sicurezza. Faremo in modo che il governo non si dimentichi di questo tema che durante le audizioni è stato sottoposto all’attenzione del Parlamento da parte di diversi soggetti, come sindacati e rappresentati delle compagnie e imprese portuali, che hanno chiesto fortemente questa modifica”. Così la deputata e vicecapogruppo PD alla Camera Valentina Ghio che ha presentato una proposta di legge a sua prima firma al Parlamento.
Mia interrogazione su soppressione ACC Brindisi senza risposta da ottobre
“Non c’è davvero alcuna ragione per cui l’ACC di Brindisi debba essere soppresso eppure i vertici ENAV continuano a portare avanti il progetto di spostamento dei servizi dal capoluogo pugliese a Roma. Malgrado il record di produttività, registrato per giunta con carenze di organico e in un periodo di elevato incremento dei traffici aerei, i 170 lavoratori del centro rischiano di trovarsi di fronte alla solita, indecente proposta di un trasferimento a centinaia di chilometri da casa. Alla vicenda occupazionale, poi, se ne affianca una di ordine strategico: è mai possibile, in una fase in cui il nostro Paese è fortemente impegnato con investimenti e azioni di potenziamento del tessuto industriale del Mezzogiorno, pensare di privare il Sud di un presidio così importante? ”
Così Claudio Stefanazzi, deputato salentino del Partito Democratico.
“E’ positivo che i parlamentari di maggioranza del nostro territorio si siano finalmente interessati alla questione e mi auguro che loro abbiano più fortuna di quanta ne ho avuto io, considerato che ho depositato una interrogazione parlamentare sul punto il 6 ottobre scorso, più di due mesi fa, senza ricevere alcuna risposta dal Governo. Spero davvero che Salvini, Fitto e Giorgetti trovino finalmente il tempo e la volontà per chiedere ad ENAV di cambiare tempestivamente il piano industriale, salvaguardando i posti di lavoro e investendo seriamente sul centro di Brindisi.”
ichiarazione di Ouidad Bakkali, deputata Pd
“Dopo sei mesi ancora tante, troppe sono le incertezze sulle risorse che ancora non sono arrivate sul territorio rispetto a quello che è necessario e che il governo aveva promesso , e le biblioteche sono una parte fondamentale del lavoro per ritornare, anche noi, a riemergere da quanto successo nel maggio scorso.” Così, oggi pomeriggio, l’On. Ouidad Bakkali, deputata ravennate del Partito Democratico, in occasione della presentazione alla Camera dei Deputati del libro “Riemersi. Romagna 2023, storie per un’alluvione”, curato da Matteo Cavezzali ed edito da Solferino, i cui proventi saranno devoluti alle biblioteche romagnole colpite dagli eventi alluvionali di maggio.
Il libro è un’antologia di racconti a cui, oltre a Cavezzali, hanno contribuito alcune tra le più importanti penne del territorio romagnolo: Silvia Avallone, Cristiano Cavina, Lorenza Ghinelli, Gianni Gozzoli, Mariangela Gualtieri, Carlo Lucarelli, Marco Missiroli, Simona Vinci, Francesco Zani; con le foto di Silvia Camporesi.
Secondo Cavezzali, “Riemersi nasce dalla volontà di fare qualcosa in più, di riportare luce su questa vicenda. Come spesso succede nei media, le luci si accendono per qualche settimana e poi tutto scompare perché ci sono nuovi eventi da seguire. Qui le luci non si devono spegnere perché i problemi non sono ancora risolti.”
“In questo decreto Anticipi, privo sia delle coperture che delle caratteristiche di specificità e urgenza, come in ogni decreto precedente, date privilegi a chi non ne avrebbe bisogno. Siete deboli con i forti, e fate invece i forti con i deboli. Non c’è il Paese e l’interesse generale dietro questo provvedimento. Non ci sono gli underdog. Non ci sono i giovani, nella normativa che autorizza le consulenze ai pensionati degli alti organi dello Stato e non appariva nel vostro programma elettorale. Come non ci sono i giovani senza padrini nella norma sui concorsi riservati. Non ci sono le persone oneste e corrette nella norma sui condoni, come in quella sulle pensioni percepite indebitamente di cui rinviate il recupero. Non ci sono gli underdog dietro la norma sulla chirurgia estetica a cui togliete l’Iva. No, non ci sono gli underdog, quelli marginali, chi sta sullo sfondo in questo vostro legiferare e assumere decisioni. Nelle vostre politiche ci sono solo tante sanatorie e tanti privilegi”.
Lo ha detto il deputato Pd della commissione Bilancio, Silvio Lai, intervenendo in Aula per annunciare il voto contrario del Gruppo al decreto Anticipi.
“Poi - aggiunge - in questo decreto c’è tanta, tanta propaganda, mentre il Paese si ferma e rinuncia a crescere, privo di fiducia. Perché sarà la fiducia delle imprese dei cittadini a continuare a ridursi. Scegliete, o siete costretti a farlo, di privilegiare pochi, avendo ingannato molti in campagna elettorale e così intendete proseguire. E poi ecco il capolavoro: 450 milioni di euro di sconto alle imprese energetiche a cui avevate imposto, poi chiesto, poi suggerito, poi pregato, sino a questa fragorosa e umiliante rinuncia di restituire al Paese una quota minimale di extraprofitti sui 7 miliardi di margini ottenuti nello scorso anno. Piegati - ha concluso - non da sconosciuti, ma anche qui dalle grandi aziende di cui gestite il Golden Power del 30%, di cui avete nominato gli amministratori a cui non avete nessuna possibilità di imporre nulla avendo evidentemente già soddisfatto altre esigenze”.
“I dati dell’Ocse sui salari dicono una cosa semplice: ovunque sono cresciuti in trent’anni del 32% mentre in Italia solo dell’uno. I profitti invece sono cresciuti tra il 40 e il 60%. Ma i signori che stanno al Governo hanno pure la faccia tosta per dire No al salario minimo”.
Lo scrive sui social Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.
Ieri pomeriggio alla Camera abbiamo votato la fiducia, l'ennesima, sul Decreto fiscale. Grande assente del decreto è una presa di consapevolezza del Governo sull'urgenza di mettere mano sugli incentivi sull'acquisto di "case green" o sulla conversione degli edifici. Per questo ieri abbiamo presentato un un ordine del giorno, a firma mia e del collega Simiani, che impegna il governo a prorogare fino ad almeno il 2025 gli incentivi fiscali per l'acquisto di case ad elevato coefficiente di efficienza energetica. Avere edifici più efficienti infatti significa anche rendere le famiglie e le imprese più resistenti agli shock dei prezzi dell’energia, oltre a rientrare negli obiettivi europei di riduzione delle emissioni nette di gas ad effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Il Governo, forse in uno spiraglio di lucidità, ha accolto l'ordine del giorno con riformulazione, poi approvato all'unanimità.
Mi fa piacere che il Governo abbia deciso di impegnarsi, anche perché è evidente che sia necessaria una riorganizzazione delle politiche sugli incentivi. Non solo sull'acquisto di case in classe energetica più elevata, ma anche e soprattutto sugli incentivi per l'efficientamento delle case nelle fasce più basse. La FILLEA CGIL infatti denuncia il drammatico rischio di una perdita di oltre 200mila posti di lavoro a causa della fine della cessione del credito e dei tagli sul PNRR. Come al solito a pagarne il prezzo, oltre ai lavoratori, saranno persone con redditi più bassi e con le case nella classe energetica più bassa, più costose in termini di consumi. Come al solito le conseguenze dello stallo o delle scelte sbagliate del Governo le pagheranno i redditi più bassi. Questa è una crisi annunciata: Il Governo deve fare delle scelte e assumere la riqualificazione delle nostre città come grande priorità politica, con meno incentivi a pioggia alle imprese e più politica industriale mirata e coerente con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030, che favorisca crescita economica, benessere sociale e riduzione delle emissioni.
“Questa bellissima raccolta di esempi virtuosi è la dimostrazione che il territorio è sempre più avanti del legislatore ed è un enorme passo avanti per le proposte educative del Paese. Spero si trovi il modo di mettere questa mappatura a sistema, che possa avere la possibilità di espandersi in una rete, per farla diventare patrimonio di intelligenza collettiva a servizio di tutti. Mi entusiasma che all'interno di queste proposte ci sia sempre più spazio per lo sport come strumento educativo e d’inclusione, soprattutto in virtù della modifica dell’art. 33 della Costituzione, di cui sono stato relatore in Parlamento, votata all’unanimità affinché quel valore educativo diventi azione di politiche pubbliche che mettano quel diritto a disposizione di tutti”.
Così Mauro Berruto, deputato Pd della commissione Infanzia e Adolescenza, intervenendo alla conferenza stampa ‘Strade d’innovazione, percorrendo la trasformazione dell'educazione in Italia’, dove sono stati presentati i risultati dell’indagine ‘La mappatura dell’innovazione educativa’, condotta da Ashoka Italia e Indire insieme ad altri partner e sostenitori. Il report si propone di valorizzare e diffondere buone pratiche di cambiamento nell'istruzione in Italia e di offrire un profilo dell'innovatore educativo che contribuisce a un cambiamento di sistema e paradigma. Perché per formare una generazione di attori del cambiamento è necessario superare l'approccio individualista all'insegnamento e abbracciare una visione collaborativa e sistemica. “Siamo molto soddisfatti - ha aggiunto Federico Mento, direttore di Ashoka Italia - per questo lavoro straordinario di cucitura fatto con passione”.
“Giù le mani da Rai Storia. Apprendiamo che ci sarebbe l’intenzione di chiudere il programma di Rai Storia ‘Storie Contemporanee’, programma dedicato alle ricerche più interessanti a cui stanno lavorando oggi gli storici e le storiche italiani che si dedicano all'approfondimento di quanto accaduto dalla Rivoluzione Francese ai nostri giorni. La ragione è da imputarsi a tagli di budget e si inseguono voci sulla possibile chiusura di altri programmi sempre dedicati alla memoria del Novecento e della storia della Repubblica antifascista. Vogliamo conoscere le intenzioni della Rai e se davvero non ci sono più risorse e spazio per preservare il lavoro di divulgazione storica che il servizio pubblico ha il dovere di promuovere e tutelare contro revisionismi e colpevoli amnesie storiche”.
Lo dichiara la deputata dem della commissione di Vigilanza Rai, Ouidad Bakkali.
“A questo proposito - aggiunge - come gruppo del Partito Democratico in Vigilanza Rai abbiamo presentato un’interrogazione all’Amministratore delegato nella quale chiediamo quali siano le ragioni che hanno portato alla decisione di non rinnovare il programma ‘Storie Contemporanee’ e quali altri programmi culturali del palinsesto pubblico rischiano lo stesso destino. Mentre identifichiamo nei Teatri pubblici chi grida ‘W l’Italia Antifascista’ nella più grande industria culturale italiana si rimpicciolisce sempre di più lo spazio dove si tramanda la memoria collettiva e si approccia con rigore scientifico la Storia della e i suoi protagonisti”.
“Siamo ormai a cinque mesi dall’approvazione della norma per la stabilizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici della ricerca sanitaria pubblica degli Irccs pubblici e Izs, ma la macchina va ancora a rilento, specie negli Izs. Dopo un lavoro faticoso di cucitura la politica era stata in grado, per una volta, di mettere fine ad una indegna condizione di precarietà che affliggeva il 100% del personale della ricerca sanitaria pubblica, da trent’anni. Una norma sottoscritta da esponenti appartenenti a tutti i gruppi politici per far ritrovare coesione e stabilità ad un comparto di fondamentale importanza per il Ssn. Gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali hanno un ruolo centrale nel campo della ricerca in sanità animale, sicurezza alimentare, igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, benessere animale, farmacovigilanza, sorveglianza epidemiologica e analisi del rischio. Per questo non si capiscono le motivazioni per cui una norma dello Stato che riguarda sia gli Irccs pubblici che gli Izs, fatichi a trovare applicazione in questi ultimi Enti. La norma è chiara: il personale interessato, reclutato a tempo determinato, deve aver maturato al 30 giugno 2023 alle dipendenze di un ente del Ssn almeno 3 anni di servizio, anche non continuativi e deve essere assunto a tempo indeterminato. Si tratta pertanto di attuare una stabilizzazione su risorse già stanziate con un fondo stabilito, non ci sono elementi che ne giustifichino il ritardo nell’applicazione. Per questi motivi ho deciso di presentare un’interrogazione al ministro della salute Schillaci, perché ritengo inaccettabile e incomprensibile questo ritardo, 30 anni di precariato, il 90% dei quali senza le tutele minime, sia stato per i lavoratori e le lavoratrici un tempo di attesa sufficiente. Ora serve solo, immediatamente e senza tergiversare, stabilizzare queste figure”.
Così il capogruppo in commissione Affari sociali alla Camera e componente della segreteria nazionale del Pd, Marco Furfaro.
“Il Gruppo Pd in commissione bilaterale di inchiesta sul femminicidio, insieme alla capogruppo dem Sara Ferrari, ha chiesto alla Presidente della commissione medesima, Martina Semenzato, di valutare l’opportunità di un’audizione in presenza o da remoto di Gino Cecchettin, per raccogliere indicazioni e aspettative rispetto al lavoro della commissione e per testimoniargli direttamente un impegno collettivo, in risposta al suo appello rivolto alla politica di lavorare in modo unitario nel contrasto alla violenza contro le donne”. Così la compagine Pd in commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere.