26/02/2023 - 12:08

 «Nella fretta di abolire una misura che aveva aiutato milioni di persone in difficoltà, il governo ha fatto il condono che, fra i tanti varati in manovra, forse era l'unico al quale non pensava. Pasticcio, certo, ma di una notevole gravità. Eliminando l'intera disciplina, e dunque anche le norme incriminatrici, si è ottenuto un risultato assurdo. Fatti salvi i reati più gravi come l'associazione a delinquere, vengono abolite le pene per tutti coloro che, per ottenere il reddito di cittadinanza, hanno fatto dichiarazioni mendaci, hanno utilizzato documenti falsi o hanno omesso informazioni dovute. E vengono meno anche le sanzioni per chi omette di comunicare le variazioni di reddito e di patrimonio”.
Lo afferma fra le altre cose in una intervista al quotidiano La Repubblica la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani
Alla domanda: come su come si spiega questo errore, Serrachhiani risponde. “Non lo so, bisognerebbe chiedere al ministro Nordio. Siamo di fronte a una abolitio criminis, a una situazione che produce effetti per il passato e per tutto i12023. Chi è stato condannato potrà chiedere la revoca della sentenza, anche definitiva, e lo stesso potrà fare chi verrà condannato nel 2023».

12/02/2023 - 11:21

Nuovi ispettori in servizio grazie a concorso del luglio scorso

"Purtroppo di fronte ad incidenti gravi che si stanno verificando nei luoghi di lavoro il Governo continua a non fare nulla se non attribuirsi meriti del precedente esecutivo. Dal tavolo convocato con le parti sociali lo scorso 12 gennaio non è emersa alcuna proposta normativa, nonostante annunci roboanti, e il ministero del Lavoro ha annunciato di "aver dato mandato" per l'assunzione di circa 1000 ispettori, sebbene il concorso sia stato bandito in base al d.l. 146 del 2021, fortemente voluto dall'ex Ministro Orlando, ed espletato dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro nel luglio 2022 sotto la direzione di Bruno Giordano, il quale aveva completato l'assunzione del 65% del personale in meno di un anno, specificamente facendo passare gli ispettori tecnici da poco più di 200 a 1400. L'incremento delle ispezioni, delle sanzioni applicate, delle imprese sospese per lavoro nero nel 2022 è quindi dovuto alla programmazione ispettiva e alla politica di contrasto adottate dallo scorso esecutivo. Più volte, invece, sarebbe stato anticipato da rappresentanti del Governo Meloni, a partire dai nuovi vertici dell'Ispettorato, alle organizzazioni sindacali un ddl che dovrebbe assorbire l'Ispettorato Nazionale del Lavoro nel Ministero del Lavoro, senza spiegare quali siano le ragioni e le utilità. Un accorpamento, viene da sospettare, che potrebbe generare invece un controllo politico delle ispezioni, in pratica dei settori da controllare e di quelli lasciati tranquilli per non disturbare. La prossima normativa annunciata sui contratti a termine, insieme alla reintroduzione dei voucher decisa in Manovra, rischiano invece di aumentare la precarietà, il lavoro nero e quindi il rischio di infortuni sul lavoro. Nei prossimi giorni presenteremo una interrogazione parlamentare al Ministro Calderone per avere informazioni, a questo punto non più rinviabili, su cosa intenda fare il Governo per contrastare l'aumento degli incidenti sul lavoro e se corrisponda al vero che intendono smantellare l'Ispettorato Nazionale del Lavoro". Lo scrive in una nota il deputato Pd Marco Sarracino, componente della commissione Lavoro della Camera

26/01/2023 - 11:13

“Il progetto del ministro Valditara di differenziare gli stipendi dei docenti in base al territorio in cui lavorano è l’altra faccia della brutta medaglia dei propositi della destra sull’Autonomia differenziata per le Regioni. Filosofia e rischi connessi sono infatti gli stessi, a cominciare dall’allargamento del gap, dei divari, delle diseguaglianze, tra il Nord e il Sud del Paese. Serve invece un investimento serio sul nostro sistema scolastico tramite risorse che facciano crescere gli stipendi di tutti insegnanti in linea con gli standard europei e valorizzino il loro ruolo centrale all’interno dell’istituzione scolastica. Perché il diritto allo studio e l’accesso a un percorso valido ed efficiente è un diritto di tutti e a tutti va garantito con pari dignità e opportunità. Valditara, invece, minaccia di imboccare una scorciatoia e di aumentare le buste paga solo per il personale docente del Nord. Un’altra manovra contro il Mezzogiorno, verso il quale questo governo mostra un vero accanimento imbarazzante e pericoloso. Un disegno irricevibile che va fermato assolutamente e per questo incontrerà la netta opposizione del Partito Democratico, come già sta avvenendo nei confronti del progetto incostituzionale del ministro Calderoli”.

Così il vicepresidente dei deputati del Pd, Piero De Luca.

19/01/2023 - 15:20

"Sussistono posizioni contraddittorie del Governo sulla Giustizia. Avete richiamato l'importanza di fare investimenti sul carcere e avete fatto con la manovra di bilancio tagli sull'amministrazione penitenziaria. Avete detto che avreste limitato le intercettazioni e impedito l’estensione del diritto penale ma avete creato un nuovo reato, il cosiddetto Dl anti-rave, con più carcere e più intercettazioni e ora si parla di un nuovo reato per imbrattamenti. 
Troppe incoerenze anche sulla riforma Cartabia tra esponenti del governo che dicono di difenderla senza se e senza ma e altri che la ritengono inutile e dannosa. Le contraddizioni sono anche all'interno del Governo, la Presidente Meloni ha detto che la sicurezza dei cittadini si consegue con più carcere, ma il ministro Nordio ha espresso posizione opposta e cioè meno carcere e più misure alternative. Nonostante gli annunci, idee e azioni sono discordanti. Viene poi completamente dimenticato il lavoro già fatto dal Parlamento. La nostra posizione è invece che le riforme approvate devono essere attuate con un impegno forte da parte del governo anche attraverso il monitoraggio sul successo di quelle riforme rispetto ad obiettivi importanti. Non c’è quindi bisogno di agitare temi divisivi portando indietro di anni le lancette dell’orologio. Su intercettazioni, prescrizione, separazione delle carriere, obbligatorietà c’è da attuare le riforme fatte.
Guardiamo al futuro e a una giustizia giusta al fianco dei cittadini, senza sollevare inutili scontri che non B servono a niente e che noi respingiamo. 
Nella nostra agenda restano prioritari gli investimenti sul Pnrr e noi saremo sentinelle vigili perché siano spesi presto e bene; gli investimenti sull'ufficio del processo; occorre contrastare lo scandalo dei suicidi, delle cattive condizioni delle carcerie e valorizzare la giustizia riparativa.
Infine, tutela vera dei sindaci partendo dalle nostre proposte su chiarezza di separazione dei poteri politici e tecnici degli amministratori locali, le modifiche del testo unico degli enti locali che aiutano gli amministratori locali a lavorare in sicurezza. Il governo non li strumentalizzi, noi siamo al loro fianco". Lo ha detto in Aula il deputato del Pd, Federico Gianassi, intervenendo in dichiarazione di voto sulla giustizia in Aula.

12/01/2023 - 14:39

“La destra nega aiuti straordinari al sistema delle Pmi messe a dura crisi dai costi energetici, dalla carenza di materie prime, dall’aumento dei tassi di interesse e dai rincari dei carburanti. Il governo e la maggioranza hanno infatti respinto prima un mio emendamento, poi addirittura un mio ordine del giorno al Decreto Aiuti quater che avrebbe destinato, nel 2023, una parte degli extraprofitti delle società energetiche alle piccole e medie imprese”.

Così la vicepresidente dei deputati del Pd, Simona Bonafè.

“Le associazioni di categoria - aggiunge - hanno già evidenziato come già nella Legge di Bilancio 2022 non siano state inserite norme e risorse efficaci a sostegno delle Pmi. Nonostante i proclami elettorali della destra, alcune misure previste dalla manovra risultano addirittura controproducenti: come, ad esempio, il mancato rinnovo della moratoria per i pagamenti, le lacune per le garanzie pubbliche, la carenza di un intervento strutturato per la patrimonializzazione e il rafforzamento della struttura finanziaria delle imprese. Se non sosteniamo in questa fase critica le Pmi - conclude - rischiamo di mettere in seria crisi la rete territoriale di imprese che costituisce il fulcro del sistema produttivo e occupazionale nazionale, contribuendo in modo fondamentale allo sviluppo della nostra economia”.

11/01/2023 - 18:35

“Abbiamo chiesto al governo un impegno per rifinanziare il fondo per la rigenerazione urbana anche per il biennio 2023-24 e non solo per il 2025-26 come previsto dal provvedimento. Il governo non ci ha ascoltato, dicendo di no ad una proposta che intendeva offrire subito un aiuto concreto per contrastare la marginalità e ridare dignità ai nostri centri urbani anche dal punto di vista sociale, abitativo ed energetico. Già nella manovra la maggioranza ha commesso l’errore imperdonabile di inserire prima e togliere poi risorse per i Comuni. Con questa ulteriore scelta il governo Meloni e la destra decidono consapevolmente di voltare le spalle ai sindaci e agli amministratori”. 

Così Silvia Roggiani, deputata Pd in commissione Bilancio e componente della Presidenza del Gruppo, intervenendo in aula sull’ordine del giorno a sua firma che chiedeva al governo un impegno per stanziare risorse a favore dei Comuni per progetti di riqualificazione urbana anche nel biennio 2023-24.

09/01/2023 - 18:15

Una impennata dell’inflazione rischia di abbattersi sugli italiani a causa della stangata sui carburanti provocata da un governo incapace e sordo agli allarmi così come alle richieste delle parti sociali e delle opposizioni. L’incremento dei prezzi di benzina e gasolio che la destra ha provocato non prorogando il taglio delle accise finirà per scaricarsi sui consumatori, colpendo soprattutto i generi di prima necessità e assestando così un altro durissimo colpo alle famiglie che già nel 2022 hanno dovuto spendere cento euro in più per acquistare pane, pasta e farina oltre a far fronte agli eccezionali rincari delle bollette. Dopo una manovra che ha allargato le diseguaglianze, tagliato su pensioni e sanità, rinunciato all’unica vera misura in grado di aiutare le famiglie e le imprese, un taglio consistente del costo del lavoro, ora Meloni e Salvini costringono gli italiani a nuovi sacrifici. Il costo dei carburanti deve immediatamente calare e, anche attraverso il decreto aiuti quater, provvedano a prorogare gli sconti.

08/01/2023 - 11:39

 Il ceto medio e le fasce più fragili non hanno soldi a sufficienza per pagare bollette, per un pieno di benzina dopo l'aumento delle accise, per fare la spesa con l'inflazione al 12%. Meloni e le destre pensano invece ad occupare il potere con autonomia, nomine e presidenzialismo.

Lo afferma il deputato del Pd Silvio Lai.

07/01/2023 - 16:53

Dichiarazione di Debora Serracchiani , capogruppo Pd alla Camera

"Rincari dei carburanti, inflazione che cala meno degli altri paesi, aumenti vertiginosi dei generi di prima necessità: questo è la realtà del paese oggi. Serviva una manovra di bilancio attenta alle fasce più deboli, serviva il taglio delle tasse sul costo del lavoro e soprattutto serviva difendere pensioni, reddito di cittadinanza, sanità pubblica. Il governo, per pagare le cambiali della campagna elettorale, ha fatto l'esatto opposto e oggi l'orizzonte per le famiglie italiane si fa più cupo. Contro questa destra che sta mostrando il suo vero volto continueremo la nostra battaglia per aiutare davvero famiglie e imprese".
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera

03/01/2023 - 14:52

"Il governo della destra ha regalato agli italiani un nuovo anno all'insegna dei rincari che metteranno ancora più in difficoltà le famiglie già duramente colpite dall'inflazione. Scelte sbagliate nella manovra che abbiamo più volte denunciato proprio in quanto iniqua e inadeguata. Gli italiani pagano il conto salato di una destra che si accanisce sul ceto medio e sui più deboli".

Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera

30/12/2022 - 14:57

“C’è un grosso regalo fiscale per gli utili delle multinazionali, immobilizzati nei paradisi fiscali, introdotto nella Legge di bilancio con uno dei cinque emendamenti multiformi (più di cento norme), presentati dal governo solo il 18 dicembre notte. Per le imprese multinazionali sarà possibile affrancare questi utili, pagando solo il 9% (o addirittura il 6% se vincolati a riserva, in Italia, per due anni) invece che l’Ires (al 24%). Quale la motivazione per questo mega regalo? Non già fare emergere utili, visto che la loro esistenza è certificata dai ‘country by country report’ cui sono tenute le multinazionali. Ma, ci dicono, quella di ‘liberare dai paradisi fiscali risorse oggi di fatto immobilizzate’, peccato che la stessa Relazione tecnica ipotizzi il rientro di solo il 5% di quelle somme. Le bugie, si sa, hanno le gambe corte”.

Lo dichiara Maria Cecilia Guerra, deputata del gruppo Pd-Idp.

29/12/2022 - 15:34

“Non solo è sparita la parola transizione, ma sono uscite dall’orizzonte di governo le trasformazioni necessarie per affrontare la crisi ambientale. Nella manovra non ci sono risorse per l’economia circolare, non ci sono risorse per le fonti rinnovabili, né per le comunità energetiche. Nulla per rendere l’Italia più autosufficiente dalle importazioni di gas. L’ambiente non è una priorità come non lo è l’allarme clima che stiamo vivendo anche in queste ore e che pagheremo anche in termini economici”.
Lo ha detto Chiara Braga, deputata e responsabile Transizione Ecologica e Infrastrutture della segreteria nazionale del Pd a Radio Immagina.
“Tutta la manovra – ha proseguito Braga – manca di affrontare le vere emergenze, dall’inflazione alla lotta alle disuguaglianze mentre strizza l’occhio agli evasori, sottraendo risorse a sanità e scuola. Siamo molto preoccupati per come si affrontano i problemi, dal Pnrr al Covid. Preoccupano soprattutto le ambiguità del governo sui no-vax a fronte delle notizie che in queste ore arrivano dalla Cina. La riduzione dei controlli e l’indebolimento della campagna di vaccinazione, sono indicative di quello che potremmo aspettarci dalla destra al governo”.
“Saranno tempi di dura opposizione – ha concluso Braga –. La faremo in una fase importante per il nostro partito impegnato a rilanciare la sua azione con un congresso che vuole recuperare le sue anime fondative, quella cattolica democratica e quella della sinistra riformista e ambientalista, ma anche aprirsi a nuove energie per ricostruire un’alternativa a questa destra; non è solo un desiderio ma un dovere sentito da tutta la nostra comunità”.

28/12/2022 - 14:32

"I dirigenti dei ministeri vanno bene al governo se sono fedeli dice il ministro Crosetto. Non conta se si tratta di funzionari con esperienza, con competenze ma il fatto di “non avere idee diverse” dall’esecutivo e spazzerà via “col machete” quelli in carica. Nessuna autonomia, evidentemente, è gradita. Una visione del funzionamento della macchina pubblica molto grave e preoccupante. Un’altra brutta pagina per questo governo".

Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera

27/12/2022 - 14:00

“La riduzione dell’Iva sul teleriscaldamento, introdotta dalla legge di Bilancio grazie ad un emendamento del Pd, è una boccata d’ossigeno per famiglie e imprese nei Comuni geotermici dove questa modalità di distribuzione energetica rinnovabile è già diffusa da anni. Si tratta di una norma che porterà benefici economici ad alcuni centri abitati presenti nelle province di Pisa, Siena e Grosseto”. Lo dichiara il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio.

“L’obiettivo prioritario del Partito Democratico per questi territori – conclude Simiani - era però quello di ridurre del 50 per cento i costi energetici delle bollette. I Comuni geotermici producono infatti una fonte pulita e rinnovabile utilizzata anche da vasti bacini di utenza contigui e hanno quindi diritto a compensazioni adeguate. Purtroppo la destra ha negato, sia nel decreto Aiuti Quater che nella Manovra per il 2023, l’approvazione di una specifica proposta emendamentiva Pd che avrebbe concesso questi benefici”.

27/12/2022 - 13:28

“Con questa Legge di Bilancio le donne non potranno più richiedere la pensione anticipata, a meno che non rientrino in categorie particolarmente restrittive. Il Partito Democratico ha tentato in ogni modo di cambiare questa norma iniqua e penalizzante perché le donne generalmente hanno carriere contributive più discontinue, ma il governo Meloni ha preferito utilizzare le risorse disponibili per azzerare le cartelle esattoriali a chi non ha pagato le tasse”.

 

Così Simona Bonafè, vicepresidente dei deputati Pd, questa mattina a “Radio anch’io” su Rai Radio 1.

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