“La destra dei porti chiusi e blocco navale grida all’allarme immigrazione e istituisce quello stato di emergenza che Meloni contrastava al tempo del Covid. Una misura che in questo caso mira solo ad aumentare l’allarme sociale. La vera emergenza è avere un governo incapace”. Lo scrive su Twitter la deputata dem Laura Boldrini.
“Nell'assegnazione dei flussi migratori stagionali dei lavoratori stranieri sono state sottostimate dal governo le reali necessità di tutte le regioni e dell'Emilia Romagna in particolare, come ha già avuto modo di sottolineare l’assessore, Vincenzo Colla. La ripartizione delle quote, peraltro avvenuta con criteri discutibili anche rispetto a regioni dove è più alto il ricorso al reddito di cittadinanza, non consentirà di soddisfare, in particolare, le esigenze dei settori turistico/alberghiero ed agricolo. Molte imprese non saranno in grado di svolgere pienamente le loro attività con gravi ripercussioni economiche e sui servizi. Il governo non solo deve modificare l'attuale orientamento e ascoltare le richieste provenienti dalle Regioni e dai territori ma deve approvare un nuovo decreto flussi che consenta di coprire totalmente le necessità. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, non si giri dall'altra parte e non neghi il lavoro alle aziende che chiedono di poterlo attivare per il bene del Paese”.
Lo dichiara il capogruppo del Partito Democratico in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari.
Il deputato dei Democratici e l’inchiesta di Altreconomia: “Il ministro dell’Interno Piantedosi chiarisca se sapeva dell’uso eccessivo ed arbitrario di medicinali”“Presenterò un’interrogazione sull’abuso di psicofarmaci nei Cpr italiani”.
Ad annunciarlo è il deputato del Partito democratico Emiliano Fossi dopo l’inchiesta di Altreconomia intitolata “Rinchiusi e sedati”.
“Voglio sapere se al ministro dell’Interno Piantedosi risulta che nei Centri di permanenza per il rimpatrio i migranti vengono “tenuti buoni” con un uso eccessivo ed arbitrario di medicinali - sottolinea Fossi - Le denunce arrivano dalle associazioni umanitarie, attivisti e avvocati che parlano di somministrazione, anche non consenziente, di psicofarmaci ai migranti reclusi in tali strutture da Milano a Roma. Ad impressionare sono, in modo particolare, i numeri. Mentre la spesa in psicofarmaci di un servizio locale di Vercelli, che si occupa di persone straniere senza il permesso di soggiorno in una fascia di età sovrapponibile a quella dei trattenuti nei Cpr, ammonta allo 0,6%, nel Cpr di Milano la spesa in psicofarmaci raggiunge il 64%, in quello di Torino il 44% e in quello di Roma il 51%”.
“Dati che certificano un grave malessere in luoghi di detenzione in cui i migranti finiscono per un’irregolarità amministrativa, la mancanza del permesso di soggiorno, e non per reati penali, ma che sono a tutti gli effetti delle carceri - spiega Fossi - Psicofarmaci utilizzati per controllare le persone in un ambiente estremamente degradato, in cui le persone passano i loro giorni senza fare alcuna attività”.
“Oltre che sull’uso bisogna interrogarsi anche sul tipo di psicofarmaci che vengono utilizzati, perché il diritto alla salute deve essere una priorità sull’intero territorio italiano, negli istituti penitenziari così come nei Cpr –fa notare Fossi- Dall’inchiesta emerge un’ampia spesa in antipsicotici ed antiepilettici. Vengono utilizzati in entrambi casi come sedativi? La risposta la forniscono alcune Prefetture che raccontano di una presa in carico psichiatrica non adeguata, con visite bassissime rispetto alla spesa per antipsicotici e antiepilettici. Inoltre, le persone a cui vengono somministrati questi farmaci hanno espresso il loro consenso e sono consapevoli di ciò che andranno ad assumere? Vogliamo risposte dal ministro Piantedosi, visto che nel 2022 il Viminale, in un regolamento sull’idoneità per l’ingresso nei Cpr, scriveva che le patologie psichiatriche dovrebbero essere causa di esclusione”.
L'inchiesta della Procura della Repubblica, il lavoro della Guardia di Finanza, l'attenzione della CGIL e degli altri sindacati sulle condizioni di lavoro negli appalti e subappalti di Fincantieri a Venezia rivelano una verità tanto scomoda quanto, purtroppo, ricorrente. La verità è che ci sono aziende che non si fanno alcuno scrupolo quando devono aumentare i propri profitti, a costo di compromettere diritti e tutele o di fare affari con la malavita (cosa che nel caso veneziano verrà appurata dalle indagini). La verità è anche che questo succede vicino casa nostra, con forme e metodi dal sapore ottocentesco, ma per nulla passati di moda.
I lavoratori che vengono sfruttati da anni nel sistema Fincantieri a Venezia sono perlopiù migranti, e non è un caso: si tratta di soggetti fragili, senza diritti di cittadinanza, ricattabili, disposti ad accettare qualsiasi trattamento a causa di una condizione di marginalizzazione e assenza di strumenti (linguistici, di capitale sociale ed economici) per emanciparsi. Il meccanismo in cui si insidiano maggiori possibilità di sfruttamento è quello dei subappalti, in un quadro normativo che continua ad essere al ribasso e svantaggioso per il lavoro. Infine le pratiche di sfruttamento sono consolidate e messe diligentemente a sistema: dieci ore di lavoro al giorno, 7 giorni su 7, paga oraria "globale", inapplicazione delle tutele e dei diritti previsti dai CCNL, evasione fiscale. Il risultato è sempre lo stesso: le aziende si arricchiscono, a scapito del tempo e dei diritti del lavoratore. Che ci fossero dei problemi era già stato rilevato dai sindacati, ma gli appelli erano caduti nel vuoto, nel silenzio di Regione e Comune. Fincantieri, società controllata dal pubblico, deve risponderne. Solidarietà ai lavoratori: le imprese rispettino le regole e i loro diritti.
Così la deputata del Pd Rachele Scarpa.
"Rampelli si sciacqui la bocca prima di parlare. La destra attacca in modo sguaiato e offensivo un servitore dello Stato come Franco Gabrielli solo perché dice le cose come stanno su scelte fatte dal Governo. A lui la mia solidarietà e un grande grazie per il lavoro svolto". Lo scrive su Twitter il deputato del Pd Stefano Vaccari.
Tweet di Laura Boldrini, deputata Pd
Per il governo #Meloni la #Nigeria, dove i terroristi di Boko Haram mietono vittime, è un paese sicuro.
Pure la #Tunisia, il cui presidente cancella la democrazia e affama il popolo, lo sarebbe.
Preoccupa che il governo neghi protezione a chi fugge da persecuzioni e violenza.
“L' Africa ci sta di fronte. Una storia italiana: dal colonialismo al terzomondismo” è il libro di Leila El Houssi che verrà presentato domani venerdì 24 marzo alle ore 17 presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati in Piazza del Parlamento 19. L’incontro, promosso dal deputato del Pd e membro della Commissione difesa Andrea De Maria, vuole essere un’occasione di riflessione sui rapporti millenari tra Italia e Africa. Partecipano Antonio Derinaldis, capo relazioni istituzionali Università telematiche Uil Rua, Giuseppe Mazzei direttore della Discussione, Michela Mercuri docente di cultura, storia e società dei paesi musulmani Università di Padova, Alessandra Moretti commissione ambiente sanità e sicurezza del Parlamento Europeo. Modera Domenico Barbuto segretario generale Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo).
“Odiano i poveri, i migranti, le donne. E ora pure i bambini. Non solo l’indifferenza di fronte alle piccole bare bianche di Cutro, non solo la ferocia contro i bambini delle coppie omogenitoriali, ora si accaniscono persino sui bambini che finiscono in carcere con le loro madri. Perché per la destra tutto è buono per fare propaganda e sviare l’attenzione dai loro fallimenti, persino i bambini. Dovevamo - maggioranza e opposizione - approvare una legge di civiltà per fare in modo che nessun bambino finisse più in carcere, hanno voluto stravolgerla per farcene entrare ancora di più. Con un blitz a poche ore dal voto finale hanno inserito norme che di fatto peggiorano le cose e consentono addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di finire dietro le sbarre. Per questo abbiamo deciso di ritirare la legge e fermare questa vergogna, se loro vogliono accanirsi persino sui bambini per nascondere agli italiani le loro incapacità non lo faranno mai in nostro nome”. Lo afferma Marco Furfaro, firmatario della legge “mai più bambini in carcere” e capogruppo PD in commissione Affari sociali di Montecitorio.
“Prima era colpa delle ONG. Ora è un complotto della Wagner. La realtà è che le migrazioni sono un fenomeno complesso e non si affrontano con lo scaricabarile.
Attendiamo che dal governo arrivino serie proposte per governare le migrazioni, invece di ridicola propaganda”. Lo scrive su twitter Lia Quartapelle, vicepresidente Pd in commissione Esteri di Montecitorio.
“Il governo che non sa affrontare la questione migranti sembra invece esercitarsi nel tentativo di trovare ogni giorno un’argomentazione diversa per giustificare l’inefficacia della sua azione. Oggi chiama in causa anche la Nato per il problema del legame fra la Wagner e spinte che vengono dai Paesi africani (tema fra l’altro noto e che avevamo evidenziato). Ma le dimensioni e il cuore del tema degli arrivi in Italia non sono certo questi e i tentativi di Crosetto sembrano il solito scaricabarile a cui la destra ci ha abituato”. Così il capogruppo democratico in commissione Difesa alla Camera Stefano Graziano.
"A parte la pessima gestione della tragedia di Cutro, il problema di questo governo sono i provvedimenti inefficaci che ha messo in campo sull’immigrazione, il primo per rendere più difficile la vita a chi salva vite in mare e il secondo per aumentare le pene agli scafisti al fine di disincentivare le partenze, con l’unico risultato che anche ieri ci sono stati morti in mare e che in due giorni sono arrivati 3 mila sbarchi sulle nostre coste”. Lo dichiara Simona Bonafè, vicepresidente dei deputati Pd, intervenendo alla trasmissione l'Aria che tira su la 7.
"Per cercare di affrontare con serietà ed efficacia l'immigrazione ed evitare altre tragedie è necessaria una operazione 'Mare nostrum' gestita dall'Unione Europea. Contestualmente va cambiato il regolamento di Dublino oggi ostaggio dei veti sovranisti di Orban e introdotta la redistribuzione obbligatoria dei migranti", conclude Simona Bonafè.
“Sono sbalordito. Lo sport italiano si presta a fare da ufficio stampa al Governo, riuscendo perfino a sporcare il minuto di raccoglimento per le 72 vittime del mare e ora anche della propaganda. Non credo ai miei occhi. Ovviamente è doveroso il minuto di raccoglimento, così come la solidarietà alle famiglie delle vittime, ma si tolga quell’ultima frase che suona come una indecorosa propaganda filo governativa”.
Così il deputato del Pd della commissione Cultura, già Ct della nazionale di volley maschile, Mauro Berruto, su Twitter postando il testo che il presidente del Coni Giovanni Malagò, su invito del ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, chiede alle FSN/DSA/EPS di leggere effettuando un minuto di silenzio in occasione delle manifestazioni sportive che si disputeranno nel fine settimana, in memoria della tragedia accaduta a Cutro.
Questo il testo che si può leggere sul sito ufficiale del Coni: “L’Italia onora la memoria delle vittime del drammatico naufragio di Cutro, a partire da bambine e bambini, con un minuto di silenzio, riflessione e preghiera da condividere attraverso la comunità sportiva, e si unisce al dolore delle loro famiglie e dei loro cari. Il Governo rinnova il suo massimo impegno per contrastare la tratta di esseri umani, tutelare la dignità delle persone e salvare vite umane”.
“Quella scarpetta di un bimbo ritrovata sulla spiaggia di Cutro dovrebbe interrogare le coscienze e non certo innescare un provvedimento disciplinare dell'ordine dei giornalisti nei confronti di Corrado Formigli che si ha assunto la responsabilità di mostrarla in televisione, a Piazzapulita su La7, per richiamare quel senso di umanità sempre più dimenticata. Semmai le attenzioni si rivolgano alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che non ha avuto nemmeno la sensibilità di rendere omaggio alle vittime di una tragedia che si sarebbe dovuta evitare. Non servono le passerelle del Cdm ma serve conoscere una verità che finora è stata negata”. Lo dichiara in una nota il deputato dem Silvio Lai.
“Una nuova inaccettabile forzatura da parte della maggioranza a cui abbiamo reagito abbandonando i lavori della commissione Affari costituzionali insieme alle altre opposizioni. Alla base della nostra scelta la decisione della destradi voler incardinare in commissione la proposta leghista che sostanzialmente punta alla reintroduzione dei fallimentari decreti sicurezza voluti da Salvini quando era ministro dell’Interno e da noi modificati nella scorsa legislatura. Tutto ciò a pochi minuti dal consiglio dei ministri che si riunisce a Cutro e che affronta questi stessi temi. Sarebbe stato logico e persino ovvio rinviare questa discussione, come abbiamo chiesto, dopo aver conosciuto le decisioni di oggi del governo e dopo l’abbinamento anche della proposta dell’on. Magi che ha ripresentato la legge di iniziativa popolare ‘Ero straniero’ da noi sottoscritta. Ma evidentemente pesano le divisioni all’interno della maggioranza. Confrontarsi con forze politiche che tengono questo atteggiamento irrispettoso delle opposizioni diventa ogni giorno più difficile”. Lo dichiarano la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani e la capogruppo in commissione Affari costituzionali, Simona Bonafè.
“La legge Bossi-Fini si è rivelata disastrosa. L’abbiamo contestata da sempre e lavoreremo con forza per abrogarla. Del resto, si tratta di una normativa disumana e inefficace, ma anche per larghi tratti incostituzionale e contraria a fondamentali principi internazionali ed europei. Lo hanno sancito in questi anni le numerose pronunce sul punto adottate dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, con la sentenza Hirsi, dalla Corte di giustizia Ue, con la sentenza El Dridi, e dalla nostra Corte costituzionale in varie occasioni dal 2004 ad oggi. Continueremo a batterci perché venga superata del tutto, altro che rafforzata come sentiamo dire anche oggi da Gasparri. Proprio per questa ragione abbiamo sottoscritto la proposta depositata dall’onorevole Riccardo Magi per la legge di iniziativa popolare della campagna ‘Ero straniero’, in grado di dare al nostro Paese un sistema di ingressi legali per motivi di lavoro e, a determinate condizioni, regolarizzare gli stranieri già presenti”.
Così il vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Piero De Luca.