"Le elettrici e gli elettori statunitensi hanno scelto Trump in maniera netta, nonostante abbia istigato alla rivolta contro le istituzioni democratiche del suo Paese e nonostante il forte impegno di Kamala Harris, subentrata nella corsa presidenziale solo a pochi mesi dal voto, mentre l'avversario preparava la sua corsa da anni.
Hanno vinto Trump e la sua narrazione feroce contro migranti, donne, persone LGBTQIA+ perché, probabilmente, dall'altra parte non ci sono state proposte, oltre che narrazione, altrettanto convincenti ma di segno diametralmente opposto. Trump ha parlato alla pancia delle persone, alle loro paure, ponendosi come l'uomo forte in grado di risolvere ogni problema come per magia.
Negli Usa, come già accaduto in diversi Paesi europei, l'ultradestra raccoglie strumentalmente il consenso dei ceti popolari e del mondo del lavoro, mentre i progressisti non appaiono più come un punto di riferimento per la tutela dei diritti sociali. Battaglie come il salario minimo, la sanità davvero accessibile per tutte e tutti, la scuola pubblica diventano quindi cruciali e ineludibili ovunque.
Ma Trump ha vinto anche per le sue posizioni sulle guerre in Ucraina e in Medio Oriente, alimentando l'illusione che lui porterà la pace. In realtà, i suoi stretti rapporti con Putin e con Netanyahu ci dicono chiaramente l’esatto contrario.
Questo risultato ci preoccupa. Ci preoccupa anche sul piano economico. Trump ha indicato l'Europa come un nemico e la sua politica sui dazi rischia di essere una catastrofe per l'economia europea che non è abbastanza coesa e forte per contrastarlo. Bisogna lavorare perché, di fronte a questo nuovo scenario, l'Ue trovi gli strumenti per rafforzarsi". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"È stato precluso ai Patronati l’accesso al portale Ali/SUI, per inoltrare le domande d’ingresso dei lavoratori stranieri e di nulla osta al lavoro per i cittadini stranieri, come denunciato pubblicamente ieri da diversi istituti. A una richiesta di chiarimento rivolta ai Ministeri dell’Interno e del Lavoro è seguita soltanto una nota informale nella quale si specificava che gli Istituti di Patronato non figuravano più nell’elenco dei soggetti autorizzati. Viene disatteso così quanto è esplicitamente previsto dal protocollo firmato nel 2007 tra il Ministero dell’Interno e della Solidarietà sociale, da una parte, e gli Istituti di Patronato dall’altra, tutt’ora in vigore. Il Governo si rende così responsabile di una scelta grave che interrompe l’attività di assistenza gratuita dei Patronati, garantita negli ultimi 16 anni applicando correttamente le disposizioni contenute in ogni decreto flussi. Una decisione che ostacola il lavoro di coloro che offrono gratuitamente il servizio privilegiando, invece, l’attività privata da parte dei consulenti del lavoro e delle categorie di rappresentanza dei datori di lavoro (inclusi nell’elenco), che potrebbero richiedere un corrispettivo in denaro per la prestazione. Ho presentato una interrogazione parlamentare al Ministro dell' Interno di ripristinare la presenza dei Patronati nell' elenco dei soggetti autorizzati".
Così Andrea De Maria, deputato PD.
"A quanto apprendiamo dalla stampa, in questo momento la nave Libra della Marina Militare è in acque internazionali, ma a poche miglia da Lampedusa, con otto migranti a bordo. Sarebbe in attesa di intercettare altre imbarcazioni per selezionare persone da portare in Albania.
Siamo al paradosso più assoluto: il governo spera che arrivino delle barche (le stesse che vorrebbe non fare partire dalle coste nordafricane) pur di fare i trasferimenti e dirigersi verso l'Albania solo per assecondare un'operazione di becera propaganda che nulla ha a che fare con la gestione dei flussi migratori.
Nel frattempo, da più di 15 giorni, gli ormai famigerati centri sono vuoti. In Albania ci sono solo gli agenti della polizia penitenziaria e della polizia di Stato: un altro spreco di risorse pubbliche.
Diritti violati, leggi scritte male e soldi, tanti soldi, buttati solo perché Meloni possa dire che lei aveva trovato la soluzione, che i migranti non sarebbero più arrivati in Italia, ma che i giudici cattivi le mettono i bastoni tra le ruote. Una storiella a cui non crede più nessuno". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Le parole del deputato leghista Rossano Sasso sono inaccettabili perché trasudano odio e razzismo nei confronti di tutti gli stranieri presenti in Italia. È sconcertante che nel cuore della nostra democrazia possano essere pronunciate affermazioni così gravi che incitano alla violenza e puntano a colpevolizzare interi gruppi di persone. Ci saremmo aspettati un richiamo formale da parte della presidenza della Camera, dato che qui non si tratta di libertà di pensiero, ma di un linguaggio pericoloso che rischia di alimentare tensioni sociali e discriminazioni solo per coprire in modo cinico le inefficienze del governo e non è un caso che avvengano nel giorno in cui i ferrovieri hanno scioperato contro le politiche di Salvini che non fanno nulla per la sicurezza nei treni e nelle stazioni”. Così la deputata dem Ouidad Bakkali stigmatizza quanto detto in Aula durante gli interventi di fine seduta dal deputato leghista Rossano Sasso.
“Abbiamo espresso ieri – ha concluso Bakkali - la solidarietà e condannato nettamente quanto accaduto a Genova e non accettiamo che la Lega voglia dividere il Parlamento tra chi sta dalla parte degli aggressori e chi dalla parte degli aggrediti. Noi siamo vicini ai tanti lavoratori e ai tanti cittadini aggrediti ogni giorno nelle nostre città di cui il governo si ricorda solo in campagna elettorale, per poi alimentare clandestinità, illegalità e insicurezza quando governano. Invece di sprecare risorse in un progetto nato fallito come quello albanese, distraendo risorse e forze dell'ordine, investano quelle risorse in sicurezza urbana e ascoltino i lavoratori delle ferrovie a cui dobbiamo garantire più sicurezza. Salvini sbraita dal governo ma poi accetta supinamente i tagli di Giorgetti che mettono in discussione le spese dei sindaci per la sicurezza delle nostre città”.
Da audizioni alla camera emerge caos giuridico
“Dalle audizioni alla Camera sono emerse profonde critiche sull’emendamento presentato dal governo sui paesi sicuri”. Così Simona Bonafè, capogruppo democratica nella Commissione Affari Costituzionali della Camera al termine delle audizioni sull’emendamento governativo che ha di fatto inserito il decreto “paesi sicuri” incardinato al Senato nel decreto Flussi all’esame della Camera dei Deputati. “Il quadro giuridico è particolarmente complesso e tutti i giuristi auditi hanno espresso profonde critiche anche di metodo sull’emendamento. Senza contare che esiste una normativa europea di riferimento così come interpretata dalla corte di giustizia nella sua sentenza del 4 ottobre scorso. Avevamo già detto che il decreto confezionato in fretta e furia dal governo non cambiava la sostanza ma nonostante questo la nave Libra, attualmente nelle acque internazionali al largo di Lampedusa, è impegnata a raccogliere un numero sufficiente di migranti per trasferirli in Albania in base ad un accordo che oltre che essere non legale, costa al contribuente italiano un miliardo di euro".
“È allucinante che la nave Libra sia al largo, in acque internazionali ma a due passi dall’Italia, aspettando che venga riempita di migranti in attesa di essere portati in Albania o riportati in Italia. Questa divisione fatta in mezzo al mare per portare delle persone in un carcere fuori dall’Italia non è degna di uno Stato che si dica civile”. Lo ha detto Matteo Mauri deputato e responsabile sicurezza del PD.
"Il Governo ha mandato la nave militare italiana in mezzo al Mediterraneo a fare esattamente quello che prova a impedire in tutti i modi alle navi delle OnG. E cioè a fare recuperi in mare e in modalità multipla. Se non fosse drammatico sarebbe comico. In ogni caso questo mette ancora più in evidenza la natura propagandistica di tutta l'operazione", ha concluso Mauri.
“Il governo Meloni, sul caso migranti in Albania, è alla deriva totale. E il ministro dell’Interno Piantedosi, per altro ex prefetto, è il suo Schettino! Ancora una volta lo stratagemma dei decreti legge per forzare la mano, come si è tentato di fare con il dl “Paesi sicuri” si schianta contro la legge e le norme, anche internazionali. Stavolta infatti – proprio mentre si sprecano soldi e risorse per i centri in Albania, ancora vuoti – è il tribunale di Catania che non ha convalidato il fermo di un clandestino di nazionalità egiziana, non ritenendo quel luogo un paese sicuro secondo quanto previsto anche dalle normative europee”. Così il segretario regionale del PD Sicilia e deputato alla Camera, Anthony Barbagallo.
“Mentre il Ministro dell’Interno si dichiarava fiducioso che con il nuovo decreto potesse "riprendere il trasporto dei migranti verso l’Albania”, il Tribunale di Catania aveva già reso noto di non aver autorizzato il provvedimento di trattenimento nei confronti di un cittadino egiziano sbarcato in Sicilia, dichiarando l'impossibilità giuridica di ritenere l’Egitto un Paese sicuro.
Le ipotesi sono due. O il Ministro dell'Interno viene tenuto all'oscuro anche di quello che è già pubblico. Oppure Piantedosi e tutto il Governo non vedono l'ora di aprire l'ennesimo scontro con la Magistratura. Che loro vorrebbero asservita all'Esecutivo e non al servizio della Legge. Chiediamo al Governo di smetterla con questo gioco pericoloso per le istituzioni. Evitate altri inutili sprechi e interrompete il nuovo trasferimento dei migranti che, a quanto apprendiamo dalla stampa sarebbe in corso proprio in queste ore a largo di Lampedusa con il coinvolgimento della nave Libra” così il responsabile nazionale sicurezza del Pd, il deputato democratico Matteo Mauri.
Cosa pensa Giuli di insulti a Ghali da parte della Lega?
“Crippa oltre ogni limite. Insulti razzisti che incitano all’odio contro Ghali, giovane autore e rapper le cui canzoni non ha evidentemente mai ascoltato: l’unico che incita alla violenza è proprio Crippa. Lo aspetto al concerto di Ghali a cui andrò nella prossima data romana” così la deputata democratica Ouidad Bakkali commenta le parole del vice-segretario della Lega, Andrea Crippa, sul rapper Ghali. “In tutto questo vorremo sapere cosa pensa il ministro Giuli di questo ennesimo tentativo del partito del vicepremier Salvini di mettere la mordacchia alla cultura rap? Giuli si professa indipendente, ci dica allora cosa pensa, sempre che possa farlo”.
“È necessaria un'informativa urgente da parte del ministro Piantedosi su quanto successo nel naufragio di Roccella Jonica nella notte tra il 16 e 17 giugno. Le immagini mandate in onda da Report fanno rabbrividire e facciamo nostre tutte le domande dei giornalisti autori del servizio. Il governo deve spiegare qui alla Camera del perché si è fatto silenzio su una strage così grave e di cosa, questo silenzio, stia nascondendo”. Così il deputato Andrea Casu, segretario d'Aula a Montecitorio nella richiesta del Pd di informativa urgente a Piantedosi.
“Siamo di fronte ad azioni che se confermate vanno contro il diritto internazionale e la coscienza umana. Piantedosi deve riferire all'Aula tutto quello che è stato fatto prima, durante e dopo il naufragio e deve farlo al più presto”, conclude Casu
Solidarietà alla giudice Silvia Albano minacciata di morte per il suo lavoro nella sezione del Tribunale specializzata in immigrazione. Gravissime intimazioni che colpiscono un magistrato nelle sue funzioni e alimentate da uno scontro irresponsabile tra poteri dello Stato.
Lo ha scritto su X Debora Serracchiani, deputata Pd e responsabile Giustizia
"Il nuovo decreto del governo sui presunti "paesi sicuri" e, di conseguenza, sui centri per richiedenti asilo in Albania, non cambia le cose. Avere deciso di far diventare la lista una legge non cambia il fatto che i giudici sono tenuti ad attenersi al principio sancito dalla Corte di giustizia europea. Esiste una gerarchia, quando si parla di leggi e tribunali, e nessun decreto la può stravolgere perché i giudici rispondono alla legge, non al governo di turno.
E questo lo sanno anche la presidente Meloni e i suoi ministri. Ma dovevano fare qualcosa e dare un segnale al loro elettorato a cui avevano promesso di chiudere i porti, il blocco navale, i respingimenti di massa.
Ma in uno stato democratico esiste il diritto che ti impedisce di fare le cose che fanno nei regimi totalitari. Quindi hanno dovuto inventarsi questo protocollo con l'Albania che costa un sacco di soldi, circa 800 milioni, per un centro che può contenere al massimo 3mila persone in un anno. L'anno scorso sono arrivare 152mila persone in Italia: cosa risolve un centro da 3mila posti? E, soprattutto, cosa risolve quando, mentre in Albania si portano 16 migranti - poi diventati 12 e poi riportati tutti in Italia - a Lampedusa ne arrivano mille in un centro che può ospitare al massimo 400 persone?
Niente. E' solo propaganda. Una costosissima propaganda". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
Due anni di disastri del governo Meloni in Europa, con scelte e alleanze sbagliate che ci hanno sempre più isolati e resi irrilevanti. Pensiamo solo al negoziato al ribasso sul patto di stabilità così come ai tappeti rossi stesi ai sovranisti Orban o Le Pen. L'ultima vicenda sui migranti, peraltro, pone forti interrogativi sulla capacità o volontà della destra di rispettare le norme e sentenze europee così come diritti fondamentali. Stanno tirando la corda facendo temere addirittura per un rischio Italexit. Noi democratici abbiamo ottenuto il Next generation, loro neppure riescono a spendere i fondi europei, mettendo a rischio anche l'efficacia di questo strumento rivoluzionario per il futuro dell'Italia e dell'Europa intera.
Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche UE della Camera.
“Il Governo ha trasformato l'Italia in un Paese sicuro per le scelte ridicole. Varano in fretta e furia un Decreto che non cambierà niente, dichiarano guerra alla Corte di giustizia UE, alle Direttive e ai giudici per giustificare lo spreco di 800 mln in Albania”. Così il capogruppo Pd nella commissione Esteri della Camera, Enzo Amendola.
Nordio stravolge princìpi fondanti dell'UE. Pensa ad Italexit?
“In attesa di leggere approfonditamente nel merito il testo del Decreto Legge approvato dal Governo ci permettiamo di ricordare al Ministro Nordio due concetti basilari e persino banali della nostra appartenenza all'UE, che però nella conferenza stampa di ieri sono stati clamorosamente stravolti e calpestati. Primo, un decreto legge è soggetto al pieno rispetto del diritto UE e delle pronunce della Corte di giustizia proprio come un decreto ministeriale. Secondo, i giudici nazionali sono tenuti a disapplicare non solo i decreti ministeriali ma anche e soprattutto le norme di legge se incompatibili con la disciplina europea. È un principio fondamentale del primato e dell'effetto diretto del diritto UE già affermato da decenni di giurisprudenza della Corte di giustizia, accolta anche dalla Corte costituzionale. È grave solo pensare che cambiando la fonte normativa nazionale sui Paesi sicuri cambi la natura degli obblighi europei per gli Stati membri e per i giudici. A meno che non pensi ad un'Italexit, il Governo non può derogare a questi princìpi e, se ne faccia una ragione, deve rispettare norme, regole e diritti europei” così in una nota il capogruppo democratico nella commissione politiche europee della Camera, Piero De Luca.