“Si erano presentati agli italiani con lo slogan ‘pronti!’. Invece, giorno dopo giorno, quello che emerge sempre di più è che non lo erano affatto. Oltre alla serie di gaffes quotidiane che questa contraddizione porta con sé, emerge un tratto unificante dell’azione del governo: crea nuove ingiustizie, quando diminuisce la progressività delle tasse, fa condoni agli evasori e diminuisce la spesa reale della sanità e della scuola pubblica, elimina il reddito di cittadinanza, vuole limitare nelle Università l’utilizzo della lingua straniera, fa confusione tra chi combatteva al fianco di Hitler e Mussolini e chi per la nostra democrazia. Sullo sfondo l’ombra di un enorme fallimento: quello sul Pnrr, su cui, per l’inerzia di questo governo, si stanno accumulando ritardi gravissimi. La destra rischia di far perdere all’Italia la più grande occasione di cambiamento degli ultimi decenni, una occasione che noi avevamo costruito. Non dimentichiamo mai che grazie alla legge elettorale e a drammatici errori del centrosinistra oggi, certo, la destra gode di una maggioranza parlamentare, ma rappresenta una minoranza di Italiani. A noi e tutte le forze di progresso, politiche, sociali e culturali il compito cruciale di denunciare questa situazione, fare opposizione e costruire un’alternativa”.
Così il deputato dem, Nicola Zingaretti, in un commento pubblicato dall’Huffington Post.
“Nonostante le rassicurazioni della premier Meloni le difficoltà e i ritardi sul Pnrr sono evidenti: le recenti ammissioni del ministro Fitto sulla impossibilità di realizzare le opere nei tempi stabiliti sono un campanello d’allarme gravissimo. Perdere le risorse del Piano causerebbe al nostro Paese un danno economico e di immagine irrecuperabile. Per questo motivo chiediamo al governo di assumersi le responsabilità e di venire a riferire al Parlamento sul reale stato delle cose”. Così Simona Bonafè, vicepresidente dei deputati del Pd.
Il governo sul PNRR nei primi 6 mesi: “Cambiamo governance, anzi i progetti. Siamo in ritardo per colpa di chi c'era prima, no siamo a buon punto”. Oggi altra perla della Lega “ridiamo indietro i soldi”. Sono nel caos, subito in Parlamento per un'operazione verità e trasparenza.
Lo scrive su Twitter Enzo Amendola, capogruppo del PD in commissione Esteri della Camera.
“Con questo governo l’Italia rischia di perdere un’occasione storica. Il Governo sta accumulando ritardi sull’attuazione del Pnrr per la sua incapacità e prova a scaricare le responsabilità su chi lo ha preceduto. A ciò si aggiunge una confusione pericolosa sull'utilizzo dei fondi stessi tra la Presidente Meloni, i suoi Ministri e gli esponenti della sua maggioranza. Sono assurde le parole del capogruppo della Lega alla Camera, Molinari, che propone di valutare di rinunciare a parte delle risorse. Con quale faccia si presentano agli italiani se bruciano queste risorse europee preziose per il Paese? Il caos regna sovrano. Il Ministro Fitto venga a riferire subito in Parlamento”. Così il capogruppo PD in Commissione politiche europee alla Camera, Piero De Luca.
"Dinanzi alla allarmante confusione che regna nell'esecutivo è urgente che il governo venga a riferire in Parlamento sulla situazione del Pnrr e sulle prossime scelte. Sono lì da sei mesi non da sei giorni, perciò non ricorrano allo scaricabarile per coprire i propri errori e inefficienze: il Paese non può perdere questa grande opportunità di crescita, sviluppo, modernizzazione.
Così Debora Serracchiani, deputata Pd
Non ce n’è uno che dica la stessa cosa dell’altro: spostare i fondi, chiedere rinvii, cambiare i progetti. Sui ritardi del Pnrr, al governo ognuno ha la sua ricetta. Oggi il capogruppo della Lega alla Camera arriva a dire: "rinunciare". Ecco quelli pronti: nessuna idea di come gestire i progetti bloccati. Per questo è urgente che il Ministro Fitto venga in Parlamento per spiegare all’Italia cosa hanno intenzione di fare per salvare il più grande progetto di ammodernamento del paese.
Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Il governo sta sbagliando a mettere in discussione il Pnrr con critiche scomposte e sbagliate. La destra diceva di essere pronta, ora, dopo sei mesi che sono alla guida del Paese, non è ammissibile dare le colpe dei ritardi a Draghi, a Conte, all’Ue, all’inflazione... Si tratta di risorse fondamentali per l’Italia. Addirittura il leghista Molinari suggerisce di rinunciarne a una parte. Una follia, parliamo di asili nido, tempo pieno, sanità, transizione ecologica e digitale. Mattarella ha richiamato tutti al senso di responsabilità. Il governo riferisca in Parlamento e spieghi come stanno le cose. Chiediamo trasparenza e saremo intransigenti. Fallire significherebbe, oltre al danno per l’Italia, dare ragione a chi in Europa non crede ad una Unione più integrata”.
Così la deputata del Pd e vicepresidente della commissione Politiche europee, Marianna Madia, intervistata da Radio Immagina, la Web Radio del Partito Democratico.
“Salvini e la lega sul disastro del Pnrr sono doppiamente colpevoli, prima hanno fatto cadere il Governo Draghi rallentando l’attuazione del piano, poi per mesi hanno ingannato gli italiani, assieme alla nuova maggioranza, sulla realizzazione dei progetti. Il Partito del Carroccio, invece di chiedere scusa al paese, chiede addirittura le dimissioni del Presidente Anac, che aveva giustamente sollevato dubbi sulla capacità del nuovo Codice Appalti di prevenire corruzione ed illegalità negli affidamenti diretti per le opere pubbliche”: è quanto dichiara Marco Simiani, Capogruppo Pd in Commissione Ambiente ed Infrastrutture di Montecitorio.
Entro il 2030 il 42,5% dell’energia consumata nella Ue proverrà da fonti rinnovabili. La decisione è frutto dell’accordo tra Consiglio Europeo e Parlamento europeo che prevede anche l’accelerazione delle autorizzazioni per evitare burocrazia e ostacoli che oggi ostacolano la produzione. Un’ottima notizia che purtroppo aggrava le preoccupazioni per i ritardi dell’Italia sul PNRR che doveva essere il volano della transizione ecologica con più di un terzo dei fondi disponibili dedicati all’ambiente. Ancora una volta mancanze e limiti del Governo mettono davvero a rischio lo sviluppo del paese. Mentre l’Europa corre.
Lo ha scritto su Facebook Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Il ritardo per la costituzione della commissione bicamerale Antimafia non è più accettabile. A ormai oltre 6 mesi dall’avvio della Legislatura, facciamo appello alla presidenza della Camera e a tutti i gruppi parlamentari di mettere fine a questa serie di incomprensibili rinvii. Come è stato con chiarezza denunciato anche dalla Corte dei Conti, in un momento così delicato di forti rischi di infiltrazioni mafiose per progetti e lavori legati alle risorse del Pnrr e con le nuove norme che riformano, e secondo noi peggiorano, il codice appalti, serve che la commissione sia costituita e pienamente operativa”. Lo dichiarano i componenti designati dal Gruppo della Camera Partito democratico, Peppe Provenzano, Debora Serracchiani, Andrea Orlando e Anthony Barbagallo.
Occorre conoscere al più presto quadro ricadute anche in Liguria
“Per i ritardi e le incertezze del governo l’Italia rischia di perdere un’occasione unica di rilancio. Sono allarmanti i dati resi noti dalla Corte dei Conti sullo stato di avanzamento del Pnrr, soprattutto a causa della mancanza di personale in grado di portare avanti i progetti. Paure confermate dalle parole dello stesso ministro Fitto che ammette che molti progetti non saranno realizzabili senza un cambio di passo. Se il governo non si dimostra in grado di gestire questa situazione, il rischio è che Regioni e Comuni, compresi quelli liguri, perdano dei finanziamenti preziosi per il rilancio del Paese su sanità, dissesto, transizione ecologica e innovazione. Non possiamo permetterlo. Dobbiamo impegnarci per mettere a terra progetti sostenibili e utili per lo sviluppo dei territori. Il governo riferisca al più presto in Parlamento e faccia chiarezza in modo dettagliato della situazione e come pensa di intervenire per evitare il peggio”.
Così la deputata del Partito Democratico Valentina Ghio.
“Servono investimenti per le imprese e per creare lavoro. A parte le chiacchiere e i proclami della destra, sui miliardi europei del Pnrr cominciano ad emergere i primi veri e seri problemi. Abbiamo chiesto al governo di venire in aula e dire subito verità, non tanto all'opposizione, quanto ai lavoratori, ai giovani, alle imprese”.
Così il deputato del Pd, Nicola Zingaretti.
Sul Pnrr serve un’operazione verità. Per questo il governo deve venire in Parlamento e fare chiarezza su situazione e sui programmi, se esistono, per evitare di perdere queste risorse indispensabili alla modernizzazione del paese ed alla sua trasformazione. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza non ha colore politico, è un’occasione storica per l’Italia. Il governo ha il dovere di dire alle Camere cosa sta facendo e come intende agire per superare i ritardi.
Così Debora Serracchiani, deputata Pd
“È andata così. Pazienza”. Sembra questo l’atteggiamento del Governo di fronte ai milioni di euro del Pnrr che l’Italia butterà nella spazzatura per colpa dei ritardi negati finora. Per mesi si è continuato a negare anche l’evidenza e chi lanciava l’allarme veniva tacciato di essere una Cassandra di sventura. Ora i nodi vengono al pettine e Fitto è costretto ad ammettere che molti progetti non si faranno e che i relativi soldi che dovevano arrivare dall’Ue saranno persi. Una resa, insomma. Nonostante qualche membro del Governo cerchi ancora di minimizzare sostenendo che il nuovo Codice Appalti sarà la panacea di tutti i mali. Non è così: le procedure di semplificazione sui progetti del Pnrr c’erano già. Se mai, serviva implementare il personale.
Il fatto è gravissimo perché priva l’Italia di risorse fondamentali per la ripresa. Risorse europee che non è possibile recuperare altrove. La previsione di crescita del Paese per i prossimi anni sarà rivista al ribasso. Chiederemo al ministro Fitto di venire in Aula a spiegare dove risiedono le responsabilità di questi incredibili ritardi e di un enorme spreco di opportunità. La possibilità di correggere il tiro, almeno in parte, c’è ancora. Si può andare a trattare con l’Europa per ottenere di sostituire i progetti incagliati con altri che siano in stadio più avanzato. Si può cercare di utilizzare i fondi per sostenere i Comuni che ne hanno bisogno per affrontare i forti rincari di energia e materie prime. Certo, però, servono volontà e soprattutto rapidità. Due cose che finora sono mancate completamente a questo Governo”.
Lo dichiara la deputata del Pd Antonella Forattini.
“Ogni giorno apprendiamo notizie sempre più allarmanti sul Pnrr. Il Piano è fermo al palo. Il pagamento della terza rata è stato congelato e sui prossimi step del cronoprogramma di investimenti e riforme non c’è alcuna chiarezza da parte dell'esecutivo. Così come nessuna notizia arriva dal governo su eventuali modifiche che ha annunciato di voler apportare al Recovery Plan. Se a questo aggiungiamo anche il blocco da mesi dei Fondi di Sviluppo e Coesione al Sud, la situazione è davvero preoccupante. Il governo ha il dovere di informare il Parlamento e fare chiarezza su cosa sta facendo e cosa intende fare. Non gli consentiremo di sprecare questa occasione storica per l'intero Paese”.
Lo dichiara Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche Ue alla Camera.