“L’urbanistica è morta. Diciamoci la verità. È venuta meno una visione di come organizzare lo spazio fisico in relazione ai bisogni delle persone. Perché questo è urbanistica. Ormai dominano i tempi del capitale finanziario. Non c’è più nemmeno un ‘compromesso’ un equilibrio con i tempi e le esigenze complesse delle comunità che hanno bisogno di decisioni sedimentate. Bisogna uscire da questa morsa. Bisogna fare delle leggi semplici non semplificate. C’è una differenza. La semplificazione oltre certi limiti è dittatura urbana”. È quanto ha dichiarato Roberto Morassut deputato Pd già assessore all’urbanistica di Roma e vice ministro all’ambiente nel corso dell’incontro di questa mattina organizzato sul tema del ‘salva casa’ dall’ordine degli architetti presso l’Università Roma Tre.
“Una legge semplice - spiega Morassut- è un fatto democratico. Perché accessibile a tutti. E oggi in Italia serve una legge nazionale di governo del territorio semplice ma chiara nei suoi principi di tutela del bene pubblico in una ottica di sviluppo. Poi le Regioni possono legiferare a livello territoriale ma con linee nazionali chiare. Se non si fa così ogni città continuerà ad andare per conto suo nell’illusione di risolvere i problemi. Roma in un modo, Milano in un altro e via dicendo. Ma è un’illusione. Perché a livello nazionale si continua a inseguire con toppe come il ‘salva casa’ o altri marchingegni la ritmica del capitale finanziario senza alcun rispetto per le persone”.
“Sulla riforma del gioco serve equilibrio, misura e responsabilità, mettendo al centro le persone e non gli interessi, nemmeno quelli dello Stato. Per questo proponiamo che il governo convochi con immediatezza gli Stati Generali del gioco legale con la partecipazione di tutti i soggetti interessati per affrontare gli aspetti sociali, economici e della salute assieme. Quale base di partenza si può utilizzare il documento della Conferenza delle Regioni. Va fatto prima dell’approvazione del decreto di applicazione della delega fiscale relativa al gioco fisso. Non serve infatti una norma che si aggiunge alle altre non tenendo conto dei punti di condivisione tra i diversi stakeholder coinvolti e sarebbe impensabile procedere invece a colpi di maggioranza. Stratificare la normativa lascia spazio all’infiltrazione della illegalità nei diversi interstizi. Un favore per criminalità e mafie che da anni puntano sul gioco per allargare il controllo sociale nei settori più deboli della società e per riciclare denaro sporco”.
Così Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera e coordinatore dell’Intergruppo per la sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo, al quale aderiscono i parlamentari Rosato (Azione), Merola (Pd), Quartini (M5s), Murelli (Lega) e Pellegrino (Fdi), concludendo lavori del convegno ‘Gioco legale: serve una riforma’, promosso insieme alla Fondazione Bruno Buozzi.
“Con questo convegno - ha aggiunto - dove liberamente hanno potuto offrire proposte e riflessioni rappresentanti di imprese, comuni, regioni e terzo settore, abbiamo potuto verificare che una convergenza è possibile, va solo ricercata. Per questo l’appello che facciamo al governo perché vi sia un momento di discussione collegiale. Utile per le buone imprese che hanno bisogno di certezze normative, anche per migliorare l’offerta, ma anche per tante realtà che si battono per la riduzione dei giochi e vogliono contrastare seriamente illegalità e le conseguenze patologiche sulle persone”.
Sono passati ottanta anni da quando i cancelli di Auschwitz si spalancarono sull'atrocità, sull'abominio, sul male assoluto dell'Olocausto. Tenere viva la MEMORIA oggi, mentre l'odio continua a farsi largo nelle nostre società e si consumano nuove tragedie, è un dovere civile di tutte e tutti. Onorare la MEMORIA significa anche proteggere la verità e metterla al riparo dal negazionismo, dai rigurgiti di antisemitismo, da ogni forma di razzismo e di odio, dalla disinformazione e da chi tenta di riscrivere la storia a proprio vantaggio". Così la segretaria del Pd Elly Schlein. "La tragedia dell'Olocausto- aggiunge- ha lasciato alle generazioni successive la responsabilità di tramandarne la MEMORIA e contrastare l'odio affinché non trovi più alcuno spazio nelle nostre società. Questo è e sarà sempre il nostro impegno".
“Matteo Salvini vuole far uscire l’Italia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Sì, avete capito bene. Dopo una pandemia che ha messo in ginocchio il mondo, dopo ospedali al collasso, dopo centinaia di migliaia di morti, secondo lui la soluzione è abbandonare l’unico organismo internazionale che coordina la risposta globale alle emergenze sanitarie. Perché? Perché cavalcare le teorie no-vax porta voti. Perché la scienza è un ostacolo quando il tuo unico obiettivo è la propaganda. Parliamo dello stesso Salvini che derideva le mascherine mentre le terapie intensive esplodevano, che attaccava medici e scienziati per dare spazio a ciarlatani e disinformatori, che in piena pandemia strizzava l’occhio ai no-vax, contribuendo a diffondere dubbi e paure che hanno fatto perdere vite umane. E ora? Ora vuole isolare l’Italia, farci uscire dall’unica rete di prevenzione e collaborazione sanitaria globale. Perché secondo lui “fare come Trump” è più importante che proteggere la salute pubblica. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni prenda immediatamente e pubblicamente le distanze da questa pericolosa follia e da chi si permette di giocare con la salute degli italiani” così sui social il capogruppo democratico nella commissione affari sociali della camera, Marco Furfaro.
“Esprimo la mia totale solidarietà agli attivisti di Extinction Rebellion che sono stati vittime di un atto tanto vile quanto preoccupante. Gli insulti, le intimidazioni e soprattutto l’incisione di simboli di odio come le svastiche rappresentano un attacco inaccettabile non solo contro le persone coinvolte, ma contro i principi fondamentali della nostra democrazia. È necessario opporsi con fermezza a ogni forma di violenza e di intimidazione nei confronti di chi sceglie di agire pacificamente per il bene della comunità e per la salvaguardia del nostro pianeta. Non si possono mai tollerare episodi di odio e sopraffazione, e preoccupa che a compierli siano stati dei coetanei degli attivisti colpiti.” Così la deputata del Pd Rachele Scarpa.
“Come Partito Democratico di Venezia – afferma Monica Sambo, Segretaria PD Venezia -condanniamo con forza gli atti di aggressione e vandalismo che hanno colpito gli attivisti di Extinction Rebellion al Parco Piraghetto. L’intolleranza, l’odio e l’uso di simboli come la svastica non possono trovare spazio nella nostra città, che deve essere un luogo di dialogo, rispetto e partecipazione democratica. Esprimiamo vicinanza e solidarietà agli attivisti coinvolti e ribadiamo la nostra ferma volontà di sostenere chi lotta pacificamente per il futuro del pianeta e per i diritti di tutti. È indispensabile che le istituzioni locali e nazionali prendano una posizione chiara contro simili episodi e lavorino per promuovere una cultura di inclusione e rispetto reciproco.”
“È con grande preoccupazione che apprendiamo della messa in vendita dello storico Circolo Unione di Racalmuto, luogo simbolo della cultura siciliana e del legame profondo con l'opera e il pensiero di Leonardo Sciascia. Questo spazio, nato nel 1836 come "Sala di conversazione" e successivamente rinominato "Circolo Unione", rappresenta non solo un punto di riferimento per la comunità locale, ma anche un tassello fondamentale del patrimonio culturale nazionale.
La decisione di UniCredit Re Services di mettere in vendita l'immobile rischia di cancellare un pezzo della nostra storia, trasformando un luogo di cultura e dialogo in una banale proprietà commerciale. Come sottolineato dal direttore della Strada degli Scrittori, Felice Cavallaro, è necessario uno sforzo collettivo per impedire che un bene così prezioso venga svenduto o destinato a usi incompatibili con la sua identità.
Non possiamo inoltre non riconoscere l'impegno di Salvatore Picone, che ha contribuito attivamente alla salvaguardia del Circolo e che da un anno ne è presidente. Grazie al suo impegno e alla collaborazione di tutti i soci, il Circolo ha potuto continuare a essere un punto di riferimento culturale per la comunità.
Il Circolo Unione non è solo un edificio storico: è il "porto dell'amicizia", come lo definiva Sciascia, un luogo di incontro tra generazioni e custode di una biblioteca ricca di volumi preziosi. Le sue sale hanno ospitato discussioni culturali e politiche che hanno segnato la storia della Sicilia e del nostro Paese. Anche grazie al riconoscimento come "Luogo della memoria e dell'identità siciliana", è evidente che il valore di questo circolo supera di gran lunga il suo prezzo di mercato.
Per questo facciamo appello al presidente della Regione Siciliana, al governo regionale e alle istituzioni nazionali affinché si attivino con urgenza. Sosteniamo la proposta di una compravendita a un prezzo simbolico, come richiesto dai soci del Circolo Unione, o, meglio ancora, la possibilità di un intervento pubblico che garantisca la salvaguardia di questo patrimonio.
È fondamentale che la Regione Siciliana e il Ministero della Cultura assumano un ruolo di guida per preservare l'identità culturale della nostra isola. Come accaduto per altre case legate a scrittori siciliani, è indispensabile creare una rete di beni culturali che valorizzi la figura di Sciascia e i luoghi della sua memoria.
Non possiamo permettere che l'anno in cui Agrigento è Capitale italiana della cultura sia ricordato per la perdita di un simbolo così importante. Chiediamo, dunque, alle istituzioni, alle forze politiche, al mondo della cultura e a tutta la comunità di unirsi in un fronte comune per salvare il Circolo Unione di Racalmuto. La cultura non può e non deve essere svenduta” così Giovanna Iacono e Giuseppe Provenzano, deputati del Partito Democratico.
Schillaci chiarisca ragioni della presenza di astrologi a incontri istituzionali
“Questo governo non smette più di stupirci. Prima strizza gli occhi ai No Vax, provando a condonare addirittura le sanzioni, e ora provano a legittimare l’astrologia all’interno di contesti dedicati alla salute delle persone. Assurdo. Il 5 dicembre, infatti, durante una conferenza della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), svoltasi presso una sala del Ministero della Salute, l'astrologo Rino Liuzzi ha parlato degli influssi della Luna e di Giove sul nostro corpo e sulla necessità di "essere in equilibrio con l'universo". Lilt è un’associazione finanziata anche con denaro pubblico e vigilata dal Ministero della Salute e in una sede istituzionale durante un evento dedicato alla presentazione delle attività dell'associazione fa passare un messaggio raccapricciante cioè che la salute delle persone ha a che fare con l’equilibrio degli astri o da quello che dicono i tarocchi. Siamo senza parole, parliamo di una disciplina senza il minimo fondamento scientifico. Nessuno pensa di intaccare le libertà personali ma davvero che tutto ciò avvenga in ambito istituzionale ci lascia sconvolti. L’associazione Luca Coscioni, insieme a molte scienziate scienziati, ha espresso il proprio sconcerto e la propria preoccupazione per quanto accaduto e ha inviato una lettera aperta al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, per chiedere di chiarire pubblicamente la posizione del Ministero rispetto a quanto accaduto. Mi associo alle preoccupazioni e allo sconcerto e per questo ho presentato un’interrogazione urgente al ministro perché è inaccettabile che questa assurdità trovi spazio in un contesto istituzionale addirittura in una sala del Ministero della Salute screditando, ancora una volta, le istituzioni e la loro autorevolezza”. Lo afferma Marco Furfaro capogruppo Pd in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale.
"Sul Codice Appalti si consuma l'ennesimo disastro del ministro Salvini che rischia di escludere le Pmi da tutte le gare pubbliche. Con la nuova norma, introdotta dalla destra, sarà infatti vietato ai Consorzi stabili di attivare il cosiddetto 'avvalimento'. In sintesi non verrà più permesso al Consorzio stesso di fare da garante economico alle imprese appaltanti che ne fanno parte: una misura necessaria per le piccole realtà produttive e una tutela forte per la Pubblica Amministrazione che fino ad oggi ha consentito il completamento dei lavori in caso di difficoltà".
Così il capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani.
"Le ripercussioni di questa norma - aggiunge - saranno gravissime: migliaia di Pmi e decine di migliaia di lavoratori a rischio che lasceranno spazio alle grandi aziende. Qualcuno nella maggioranza parla già di marcia indietro, ma qui siamo di fronte ad una precisa scelta politica di un governo e di un ministro che, nonostante gli annunci, continuano a favorire solo i grandi gruppi industriali a scapito del tessuto produttivo nazionale da sempre caratt
Il Partito Democratico ha cercato di contrastare fino a tarda serata in Commissione Affari Costituzionali l’emendamento del governo che inserisce l’originario decreto paesi sicuri incardinato inizialmente al Senato, nel decreto flussi in fase di conversione alla Camera. Ancora una volta, la maggioranza, piegandosi alla Lega, chiude ogni spazio di confronto, perseguendo una crociata ideologica contro migranti, Ong e magistratura". Lo affermano i deputati del Partito Democratico in prima Commissione, che hanno criticato l’emendamento sia nel metodo che nel merito.
"Nel metodo – sottolineano– ci troviamo di fronte a un quadro schizofrenico, con decreti che vengono approvati, incardinati e poi trasformati in emendamenti, comprimendo i tempi di discussione e riducendo la possibilità di analizzarli adeguatamente, come hanno denunciato numerosi costituzionalisti. Ma ciò che più colpisce è il merito: la lista dei cosiddetti ‘Paesi sicuri’ è opaca, manca di trasparenza e ignora le evidenti violazioni dei diritti umani, minando le tutele che un Paese civile dovrebbe garantire".
"Questo è un provvedimento inefficace che non risolve nulla nella gestione dei flussi e serve solo a difendere inutilmente il progetto Albania, che sta sprecando le risorse dello Stato e su cui il Governo ha ingaggiato un incomprensibile braccio di ferro con la magistratura”.
"Il Partito Democratico – concludono– non si arrenderà e continuerà a difendere i diritti umani, proponendo politiche serie e sostenibili, contro la propaganda di chi alimenta paure e divisioni senza offrire soluzioni concrete, mentre sta generando enormi sprechi economici sui quali governo e maggioranza dovranno rendere conto", concludono
“Questo è il coronamento di un percorso molto lungo iniziato tanti anni fa che ha visto crescere un sistema innovativo forte, che abbiamo sostenuto prima con strumenti tradizionali, quelli che sostenuto di ricerca e sviluppo e quando ci siamo resi conto che le imprese crescevano, che avevano bisogno di strumenti finanziari più sofisticati. Il fondo di venture è un'opportunità di offrire a queste imprese che crescono uno spazio di comfort ulteriore perché possano approcciare il mercato senza rischi di essere oggetto di speculazione È chiaro che è un passaggio intermedio. Stiamo lavorando affinché arrivino grandi fondi di investimento, le cosiddette ‘exit’ che possano consentire ai nostri imprese di diventare dei player internazionali. Tutto si inserisce nella strategia c.d. Mare a sinistra, un progetto per attivare i giovani talenti e per far rientrare i talenti meridionali che sono andati via dall Puglia lasciandosi il mare a destra”. Così il deputato pugliese del Pd Claudio Stefanazzi, a margine della conferenza di presentazione nazionale per Equity Puglia, primo esperimento di Fondo di Venture regionale, presso la sala stampa di Montecitorio.
“E’ anche possibile per le imprese straniere – ha concluso Stefanazzi - investire in Puglia. L’aspetto positivo di questa avventura, durata più di dieci anni, è l’aver consentito a tante imprese non pugliesi di venire in Italia, in Puglia, di stabilizzarsi, di creare delle vere filiere imprenditoriali. All’inizio immaginavamo che venissero per poi andare via. Invece tante di queste hanno rinunciato a investire al Nord o in altri Paesi europei e hanno investito in maniera massiccio in Puglia”.
“Il governo continua a non fare chiarezza su Starlink e conferma molti dubbi sulla procedura individuata per includere la società di Elon Musk nei progetti PNRR,” dichiara in una nota il democratico Andrea Casu, Vicepresidente della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera e primo firmatario dell’interrogazione parlamentare sul tema a cui oggi ha risposto il MIMIT. “La sottosegretaria Bergamotto – ha detto Casu - ha cercato di minimizzare le tante preoccupazioni sollevate dalle società di telecomunicazioni italiane ed europee, che denunciano procedure poco trasparenti e in contrasto con la normativa della concorrenza perchè sembrerebbero essere state cucite su misura per favorire l’ingresso di Starlink con la scusa di colmare i ritardi di copertura e connettività dei progetti finanziati dal PNRR. Bergamotto ha detto oggi che ogni coinvolgimento di nuovi operatori avverrà solo in seguito a una gara pubblica, ma restano dubbi su come verranno strutturate le procedure e sul rispetto della concorrenza. Ma allora come ha fatto il sottosegretario Butti ad annunciare che sono già pronti a testare Starlink? La sfiducia di questo Governo verso le soluzioni europee per lo spazio e la capacità delle società partecipate italiane di raggiungere gli obiettivi è tale da aver già deciso che per garantire la connettività di tutto il Paese non solo sarà necessario fare nuove gare ma anche che a vincerle deve essere Musk?” conclude il deputato PD.
“In Italia l’urbanistica è morta. Forse lo è in assoluto. L’urbanistica è organizzazione dello spazio fisico secondo principi che rispondono ad una visione della vita. Persa la visione. Ogni visione, l’urbanistica è morta. Galleggiamo tra relitti di slogan, falsità, illusioni, conformismo verbale. Il piano casa è diventato sinonimo di speculazione edilizia. In venti anni non ha prodotto mezza casa popolare”. Lo ha detto il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, durante il convegno “Progetto di futuro: in quali città e territori vogliamo vivere?”, che si è svolto alla Camera dei Deputati.
“La rigenerazione urbana ha spiegato l’ex sottosegretario all’Ambiente - è un trucchetto per fare edifici più belli nelle zone già pregiate dove il metro quadro ha valori stellari e può reggere i costi più alti delle innovazioni. Le città sono diventate e diventeranno in Italia luoghi infernali con gironi più crudeli laddove la povertà sociale e territoriale appare indomabile”.
“L’unico modo per dare sostanza a tante parole come ‘rigenerazione’, ‘sostenibilità’, ‘accessibilità’, ‘prossimità’, che oggi sono diventate vuote omelie - continua Morassut - è affrontare il nodo della fiscalità urbana. Chi ci mette le risorse per fare città più belle? Come finanzi l’edilizia sociale e dove la fai? Come finanzi il trasporto pubblico? Come mantieni lo spazio pubblico? Parliamo di sussidiarietà. Che non è una poesia. È lotta sociale. Equilibrio sociale. Tra soggetti diversi e classi diverse. Con interessi diversi che lo stato e le leggi devono regolare”.
“Diciamola chiara: il Italia - spiega ancora il deputato dem - gli oneri per le obbligazioni pubbliche delle trasformazioni territoriali arriva a mala pena al 5% del valore. In Europa oscilla tra il 20 e il 50. Qui le opere pubbliche le fa praticamente solo il pubblico. Quando può. In secondo luogo la rigenerazione urbana: in Italia, ha un carattere edilizio, puntuale. Invece deve essere un’azione integrata di comparti e pezzi di città e per farlo ci vogliono efficaci politiche incentivanti. Ma qui si dà il premietto di cubatura sul palazzetto. Come i piani casa che dal 94 si sono spammati in tutto il paese. Facciamo una legge seria, moderna, sul governo del territorio (che è cosa diversa e più ampia della rigenerazione urbana) che tolga di mezzo il vecchiume della 1150 del 42 ma ne conservi la filosofia di visone generale”.
“Purtroppo - conclude Morassut - sono discussioni che il sistema politico italiano e anche l’impresa italiana non sanno fare. Perché sono malati di miopia cronica. Si guarda la normetta, il ‘particulare’. Viva Guicciardini e abbasso Machiavelli, si potrebbe dire. Alla Camera una Pdl del Pd c’è. Se ne discuta. È una legge complessiva. C’è una proposta dell’Inu. Se ne discuta. Non facciamo più opera lirica, per favore”.
“Ci troviamo di fronte a una manovra al buio, non solo perché è stata approvata di notte, evitando ieri un confronto parlamentare, ma anche perché non chiarisce le coperture. La coperta, purtroppo è molto corta”. Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee della Camera, intervenendo a Restart su Rai3.
“Ma, soprattutto -ha aggiunto il parlamentare Dem- è una manovra che fa calare un sipario molto preoccupante sulle condizioni di vita delle famiglie e delle imprese. Si può riassumere in tre parole: tasse, tagli e sacrifici. Perché, al netto della conferma del taglio al cuneo fiscale che non porterà nessun aumento nelle buste paga, confermando semplicemente l’intervento già prodotto negli anni scorsi a partire dal governo Draghi, si aumentano le tasse, perché la rimodulazione delle detrazioni fiscali aumenterà inevitabilmente il carico sulle famiglie. Aumentano -ha sottolineato De Luca- le tasse sul diesel e quelle sulla casa, sembrerebbe per quelle ristrutturate col Superbonus, ma non si escludono anche altri interventi. E indirettamente inciderà sui costi per le famiglie legato a tagli lineari di spesa drammatici. Questo governo - ha proseguito De Luca- ha preannunciato infatti tagli lineari alla Sanità, alla Scuola, agli enti locali che garantiranno minori servizi pubblici essenziali alle famiglie, minori servizi sanitari, scolastici, assistenza alle famiglie, agli anziani e che comporteranno un inevitabile aggravio di costi per le famiglie. Se a questo aggiungiamo i tagli previsti in alcuni comparti strategici dalle infrastrutture alla cultura, dalla ricerca all'ambiente si renderà ancora più lenta la crescita già asfittica del Paese nei prossimi anni. Si preannuncia, conclude il capogruppo del Pd in commissione politiche europee- un futuro di sacrifici che penalizzerà non solo il ceto medio, ma soprattutto le famiglie e le imprese. SI tratta peraltro del frutto della trattativa al ribasso sul Patto di Stabilità che impone vincoli stringenti e dei ritardi sul PNRR che determinano minore crescita e minore spazio di intervento in questa manovra”.
“Il Governo Meloni mette le mani nelle tasche degli italiani. La manovra annunciata si prospetta dura, con sacrifici e rinunce, come affermato dal ministro Giorgetti che colpiranno soprattutto le fasce più deboli della popolazione che vedranno aumentare le tasse e ridurre i servizi. A peggiorare la situazione, arriva anche la conferma della tassa sulla benzina da 70 euro all’anno, in netta contraddizione con le promesse fatte da Meloni in campagna elettorale. Il governo, che aveva promesso di alleggerire il carico fiscale sui cittadini, si prepara invece a stangare ulteriormente gli italiani, lasciando poco spazio ai tentativi della maggioranza di raccontare una realtà diversa”. Così in una nota il capogruppo democratico in commissione finanze della camera, Virginio Merola.
"F. D., un ragazzo di nazionalità marocchina, in questo momento giace all’interno del modulo detentivo del CPR Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza lamentando dolori atroci, impossibilitato a dormire o a urinare nonostante l’inserimento di un catetere vescicale, e non sta ricevendo da parte del personale sanitario dell’ente gestore alcuna forma di assistenza. Pochi giorni fa F. D. era stato ubicato e abbandonato su un materasso nello spazio aperto adibito a campo sportivo del CPR al freddo e alla pioggia senza coperte e, per ragioni non chiare, il personale del CPR si era rifiutato di condurlo in luoghi al chiuso. Dopo una visita al Pronto Soccorso per il riposizionamento del catetere vescicale è stato riportato nel centro dove la sua salute è ancora critica. L'esempio di F.D. non corrisponde a una situazione di eccezionalità: le condizioni di detenzione nel CPR di Palazzo San Gervasio sono degradanti, pericolose, inaccettabili. Quanto descritto è stato fatto oggetto anche di due segnalazioni al Garante Nazionale dei diritti delle persone private di libertà personale e alla Procura della Repubblica". Questo è parte del testo dell'interrogazione parlamentare della deputata dem Rachele Scarpa per denunciare una preoccupante ed emblematica situazione di negligenza sanitaria che si sta consumando all’interno del CPR di Palazzo San Gervasio.