31/10/2024 - 11:58

Sulla sicurezza sul lavoro il gruppo del Partito democratico è pronto al confronto con le altre forze politiche a partire dalla discussione e dai risultati emersi dagli Stati Generali che si concludono oggi. Certo, i numeri della legge di bilancio non lasciano ben sperare. Per questo lancio un appello a raccogliere lo spirito di questi giorni per dare risposte concrete ai lavoratori.
I dati ci dicono di un aumento costante degli incidenti e delle morti sul lavoro legato al ciclo economico. Questo è il primo schema da rompere con una revisione complessiva nell’organizzazione del lavoro. Il punto di partenza è la legge 81 del 2008 che va attuata e non indebolita come rischia con la legge sull’Autonomia che differenzia nel territorio un tema delicato e strutturale per l’intero paese.
Condivido l’esigenza di un potenziamento degli strumenti di vigilanza, rafforzando gli organici degli ispettori, soprattutto tra le piccole e piccolissime imprese per le quali la sicurezza non può essere solo un aggravio burocratico.
Sono convinta che vada combattuta la precarietà del lavoro perché lì dove c’è meno forza contrattuale c’è anche meno garanzia di sicurezza. In questo senso vanno respinti tutti i tentativi di ridurre garanzie nel codice appalti, quelli pubblici e anche quelli privati, a iniziare dall’eliminazione dei subappalti a cascata e dalla necessità di rispettare gli obblighi dei contratti sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative.
Grazie all’impegno del Pd nel Collegato lavoro abbiamo istituito una Comunicazione alle camere annuale sulla sicurezza sul lavoro, appuntamento non formale ma spinta per l’avanzamento della cultura della sicurezza come principio di democrazia.

Lo ha detto Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati intervenendo alla chiusura degli Stati generali Salute e Sicurezza sul lavoro.

30/10/2024 - 08:45

“Aspettiamo il voto in Umbria e in Emilia Romagna, magari le analisi generali sulla fase politica cambieranno ancora ma intanto forse è utile immaginare un momento comune tra tutte le forze di opposizione, una sorta di Stati Generali del centrosinistra che, da qui a un anno, possa dare quella base comune e riconosciuta da tutti di cui c’è bisogno in questo momento”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.

29/10/2024 - 16:49

Oggi siamo qui per prenderci un impegno su cosa si può e si deve fare di più, perché quanto fatto sino ad ora non basta. Purtroppo questo 2024 ci consegna già dati in crescita nei primi otto mesi dell’anno, l’Inail ha infatti contato 680 morti sul lavoro, che significa un aumento del 3,5% rispetto al 2023. Di recente sono state introdotte novità normative, che però non sono state all’altezza delle sfide di questo tempo. Servono più ispettori, molti di più; i numeri di oggi non sono minimamente adeguati e serve averli sul campo con procedure rapide perché l’emergenza è ora. Sappiamo che un pilastro centrale di questa lotta deve essere la formazione e la sensibilizzazione di chi lavora. Una vera cultura della prevenzione nasce innanzitutto dalla consapevolezza. Non possiamo dimenticare, però, che esiste anche una piaga ultimamente molto in crescita: la violenza e le aggressioni subite da chi svolge dei lavori a contatto con le persone, dai medici agli insegnanti. I lavoratori non devono essere supereroi. Solo persone normali, di cui noi dobbiamo prenderci cura. Ma serve lo sforzo di tutti. Alle aziende chiediamo un impegno autentico per la salute e sicurezza dei lavoratori. Non basta soddisfare i requisiti minimi. Perché prevenire non è solo una responsabilità etica, è anche un vantaggio per le imprese. Allo Stato chiediamo di riconoscere, a chi fa di più, di essere incentivato e valorizzato rispetto a chi decide di fare il minimo o neanche quello. Ai sindacati di mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza e di continuare a vigilare, di essere promotori e garanti di accordi che tutelino la salute e il benessere di chi lavora. A tutte le lavoratrici e i lavoratori chiediamo di vigilare e denunciare situazioni di pericolo e di contribuire a creare un ambiente di lavoro sicuro. A tutti noi, che questo momento sia il primo e, auspico, un appuntamento annuale per fare il punto sulla situazione, per costruire percorsi comuni: la sicurezza deve essere una priorità assoluta, non solo come diritto, ma come responsabilità collettiva. È nostro dovere fare di tutto per garantire che nessuno debba temere per la propria vita mentre svolge il proprio lavoro.
Così la deputata del Pd Chiara Gribaudo, presidente della Commissione d'inchiesta sulle condizioni di lavoro, agli Stati Generali della Salute e Sicurezza sul lavoro in corso alla Camera.

28/10/2024 - 14:08

Martedì 29 ottobre alle ore 11.00 alla presenza del Presidente della Repubblica, si svolge la cerimonia inaugurale degli Stati Generali della Salute e Sicurezza sul lavoro (29-31 ottobre), organizzati dalla Commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro e dalla Camera dei Deputati. Inizialmente prevista presso la Sala della Lupa si svolgerà nella Sala della Regina di Montecitorio a causa dell’alto numero di partecipanti.
Aprirà i lavori con un indirizzo di saluto il Presidente della Camera Lorenzo Fontana a cui seguiranno gli interventi della Presidente della Commissione d’inchiesta Chiara Gribaudo, del Commissario europeo Nicolas Schmit e della ministra Marina Calderone. Durante la cerimonia è previsto anche un reading dell’attrice Ambra Angiolini.
Nel pomeriggio del 29 e nelle giornate successive si svolgeranno dibattiti tra le istituzioni designate a controlli e verifiche, tra gli enti locali, e in materia di tecnologia al servizio della prevenzione.
Sono inoltre previsti nella mattinata del 30 ottobre tre tavoli tematici su edilizia, agricoltura e sulla valutazione dei rischi lavorativi relativi a violenze, molestie e aggressioni. I risultati dei tavoli di lavoro saranno consegnati ai capigruppo della Camera i quali parteciperanno alla tavola rotonda in conclusione dell’iniziativa dalle ore 10.00 di giovedì 31 ottobre.
“Ancora oggi a Palermo e mercoledì scorso a Bologna due operai sono morti mentre svolgevano il proprio lavoro. Come è evidente gli incidenti e le morti sul lavoro sono un’urgenza e un’emergenza. In questi mesi che hanno visto la Commissione parlamentare lavorare sulle recenti grandi stragi sul lavoro avvenute in Italia (tra queste: Brandizzo, Casteldaccia, Latina) e su tante altre tematiche riguardanti i diritti e la dignità del lavoro (dalle problematiche della cantieristica navale all’impatto dell’ia sul lavoro) è emersa la necessità di un più ampio confronto a livello nazionale su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro – afferma Chiara Gribaudo – per fare il punto sulla situazione in Italia e, al di là di ideologismi e interessi di parte, affrontare – tutte e tutti insieme – seriamente e in maniera concreta la questione, fondamentale per la nostra Repubblica, fondata sul lavoro”.
“È nata così l’idea di promuovere gli Stati Generali alla presenza dei famigliari delle vittime, delle parti sociali sia sindacali che datoriali e di tutta la filiera ispettiva su tutti i luoghi di lavoro” spiega la Presidente.
Conclude infine l’Onorevole Gribaudo: “Grazie alla preziosa collaborazione della Presidenza della Camera dei Deputati, siamo riusciti a organizzare a Palazzo Montecitorio, aprendo uno dei luoghi simbolo per eccellenza della politica alla società civile, avvicinando le Istituzioni alla cittadinanza, in un dialogo aperto e costruttivo.”

 

13/10/2024 - 14:52

"La sicurezza sul lavoro è priorità permanente della Repubblica, è una questione di dignità umana" sono le parole del Presidente Mattarella con cui Chiara Gribaudo Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia ha aperto il suo intervento a Palermo in occasione dell'iniziativa per la 74esima giornata Nazionale per le vittime sul lavoro e nel ricordo degli operai morti a Casteldaccia organizzata da ANMIL.

La Deputata, che ha anche incontrato i famigliari delle vittime dell’incidente di Casteldaccia, ha poi proseguito: “È importante che di sicurezza sul lavoro si parli sempre. Dev'essere un argomento ricorrente, un tema sul quale il Paese unito trovi le soluzioni per fermare la strage.”
“Se ognuno - ha ragionato Gribaudo - fa la sua parte la sfida si può vincere.”
E poi annuncia: “Noi proviamo a fare la nostra parte e come commissione d'inchiesta stiamo preparando gli Stati Generali su salute e sicurezza, dal 29 al 31 ottobre.”

“Per questo abbiamo organizzato gli stati generali - conclude Gribaudo - e quindi esprimo apprezzamento e ringrazio ANMIL per il Lavoro che fa di affiancamento alle vittime di infortuni e di incidenti anche questo spirito solidale va mantenuto. Chiediamo giustizia per chi rimane e per chi ha subito infortunio. Ringrazio poi il Presidente ANMIL Palermo Nicolo La Gattura per l’organizzazione della giornata.”

06/08/2024 - 16:28

Opposizioni unite: è impasse maggioranza, riforma sia nel solco del media freedom act

 
Rai patrimonio pubblico da tutelare e rilanciare. Ci appelliamo a tutte le forze politiche per una riforma nel solco del media freedom act.
Nel prendere atto del rinvio a dopo la pausa estiva della votazione del Parlamento dei quattro membri del consiglio d’amministrazione della Rai, facciamo un appello alle forze di governo a riflettere sul da farsi. Appare evidente l’impasse sull’assetto dei nuovi vertici di viale Mazzini. Come forze di opposizione invitiamo la maggioranza a lavorare sin da subito alla riforma della governance aziendale.
La crisi del servizio pubblico radiotelevisivo necessita di una presa di responsabilità da parte delle forze politiche e delle istituzioni in considerazione del valore che l’azienda Rai ha per il Paese.
Con il via libera, avvenuto lo scorso marzo, da parte del Parlamento europeo al Media Freedom Act, l’attuale legge 220/2015, che governa la Rai, appare superata e necessita di una riforma che vada nella direzione di recepire la legge europea per la libertà dei media.
L’obiettivo del media Freedom act è quello di proteggere l'indipendenza dei media, dei giornalisti, e di vietare qualsiasi forma di ingerenza impropria da parte della politica o della economia nelle decisioni editoriali.
Il recepimento del media Freedom act nel nostro Paese diventa, quindi, ancora più urgente proprio in relazione al futuro della Rai considerato che, quand’anche si procedesse alla nomina dei nuovi vertici con l’attuale criterio, entro il 2025, comunque bisognerebbe procedere ad una revisione imposta proprio dalla normativa approvata in sede comunitaria.
Per queste ragioni rivolgiamo un invito a tutte le forze politiche di procedere ad un confronto per una riforma organica della governance della Rai nella direzione del Media freedom act prima di procedere alla nomina dei nuovi vertici per evitare una ennesima lottizzazione e per consentire al servizio pubblico di rilanciarsi nella sua mission preservando le proprie prerogative di pluralismo, autonomia e indipendenza nell’interesse generale della libera informazione come garantito dalla nostra Costituzione.
Si tratta di una sfida dalla quale nessuno può sottrarsi. Potremmo gettare le basi del confronto parlamentare negli Stati generali della Rai dove possano partecipare istituzioni, forze politiche e sociali interessate al rilancio del servizio pubblico.

L’appello è firmato dai capigruppo in commissione di vigilanza rai di opposizione: Stefano Graziano (PD), Dario Carotenuto (M5S), Maria Elena Boschi (IV), Angelo Bonelli (Avs), Giuseppe De Cristofaro (Avs), Maria Stella Gelmini (Azione).

10/07/2024 - 16:25

“La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, torna a far parlare di sé, non per le vicende giudiziarie ma per il rischio di un clamoroso fallimento del G7 Turismo in programma a Firenze dal 13 al 15 di novembre. Nonostante i roboanti annunci della ministra, tra un ‘il lavoro paga e le chiacchiere stanno a zero’ e ‘il G7 Turismo servirà a dare il giusto riconoscimento a un settore così dinamico e vitale per il benessere della nostra società’, la realtà è che, ad oggi, né Regione Toscana né Comune e né Enit hanno ricevuto comunicazioni ufficiali”. Così il deputato dem Andrea Gnassi, componente della commissione Attività Produttive.

“Su un punto – aggiunge l’esponente Pd - concordiamo con la ministra: l’importanza del comparto turistico per la crescita dell’economia nazionale. A maggior ragione, per il bene dell’Italia, è inammissibile che il turismo italiano sia lasciato senza alcuna certezza e con il rischio di esporlo a figuracce a livello mondiale, come quelle che stanno precedendo questo G7. Inoltre, il governo, non disciplinando e non attuando là direttiva Bolkestein sulle spiagge, lascia l’intero turismo balneare senza prospettive in quella che rischia di essere l’ultima stagione balneare prima del caos totale su spiagge e coste”.

“Ora – conclude Gnassi – corriamo anche il rischio che anche il G7 del turismo, una grande opportunità per un settore strategico del nostro Paese, possa essere seriamente compromesso. Per questo presenteremo un'interrogazione alla ministra Santanchè per sapere il reale stato dell'arte sul G7, la visione che l’Italia offre al mondo e ai viaggiatori del nuovo millennio. Il vuoto che si sente non vorremmo si coprisse con l’ennesima trovata, poco edificante come quando la ministra citò ‘Il Gattopardo di Lucchini’ agli Stati generali del Cinema. Il G7 va preparato seriamente e pretendiamo dalla ministra ampie rassicurazioni sul suo successo per il bene del Paese”.

10/07/2024 - 15:13

“La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, torna a far parlare di sé, non per le vicende giudiziarie ma per il rischio di un clamoroso fallimento del G7 Turismo in programma a Firenze dal 13 al 15 di novembre. Nonostante i roboanti annunci della ministra, tra un ‘il lavoro paga e le chiacchiere stanno a zero’ e ‘il G7 Turismo servirà a dare il giusto riconoscimento a un settore così dinamico e vitale per il benessere della nostra società’, la realtà è che, ad oggi, né Regione Toscana né Comune e né Enit hanno ricevuto comunicazioni ufficiali”. Così il deputato dem Andrea Gnassi, componente della commissione Attività Produttive.

“Su un punto – aggiunge l’esponente Pd - concordiamo con la ministra: l’importanza del comparto turistico per la crescita dell’economia nazionale. A maggior ragione, per il bene dell’Italia, è inammissibile che il turismo italiano sia lasciato senza alcuna certezza e con il rischio di esporlo a figuracce a livello mondiale, come quelle che stanno precedendo questo G7. Inoltre, il governo, non disciplinando e non attuando là direttiva Bolkestein sulle spiagge, lascia l’intero turismo balneare senza prospettive in quella che rischia di essere l’ultima stagione balneare prima del caos totale su spiagge e coste”.

“Ora – conclude Gnassi – corriamo anche il rischio che anche il G7 del turismo, una grande opportunità per un settore strategico del nostro Paese, possa essere seriamente compromesso. Per questo presenteremo un'interrogazione alla ministra Santanchè per sapere il reale stato dell'arte sul G7, la visione che l’Italia offre al mondo e ai viaggiatori del nuovo millennio. Il vuoto che si sente non vorremmo si coprisse con l’ennesima trovata, poco edificante come quando la ministra citò ‘Il Gattopardo di Lucchini’ agli Stati generali del Cinema. Il G7 va preparato seriamente e pretendiamo dalla ministra ampie rassicurazioni sul suo successo per il bene del Paese”.

09/05/2024 - 16:59

Governo Meloni ha innalzato Iva su pannolini e prodotti per l’infanzia

"Negli ultimi decenni le politiche messe in campo dai governi di centro destra (e a volte purtroppo anche di centro sinistra), che si sono succeduti, non hanno capito una cosa semplice cioè che per combattere la denatalità nel nostro paese bisognava combattere in primis la precarietà esistenziale. Noi vogliamo fare una battaglia per un nuovo paradigma di sviluppo e per cambiare la società assumendo però il punto di vista delle donne e dei bambini in primis. È assurdo infatti che il governo, che a parole dice di voler affrontare la questione come priorità abbia alzato l’IVA ai pannolini, agli assorbenti e ai prodotti per l’infanzia.  Noi proponiamo cose molto semplici per permettere alle donne di togliersi dal ricatto della scelta tra genitorialità e carriera: sono asili nido gratuiti, congedo paritario di 5 mesi, smart working e potenziamento dell’assegno unico universale. Lancio al governo una proposta: invece di spendere miliardi con i condoni fiscali ed edilizi mettiamoli sui primi 1000 giorni gratuiti della vita dei bambini. Questo potrebbe essere il segnale di un paese che decide di prendere di petto la questione della denatalità ed uscire per una volta dalla propaganda". Lo afferma Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale del partito democratico nel suo intervento agli stati generali della natalità.

09/05/2024 - 15:56

"Non condivido i metodi di chi impedisce ad altri, chiunque siano, di parlare: lo trovo sbagliato e quindi mi dissocio dalle modalità che non hanno permesso alla ministra Roccella di fare il suo intervento. Questo episodio avviene a poche ore dalla notizia dell'avvio di un procedimento disciplinare contro Serena Bortone, colpevole di aver reso nota l'eliminazione del monologo sul 25 aprile che Scurati avrebbe dovuto leggere nel suo programma. Un provvedimento che ha tutta l'aria della ritorsione verso una giornalista che ha denunciato una censura. Oggi è la ministra Roccella a parlare di "censura" per la contestazione di un gruppo di studentesse e studenti nei suoi confronti durante gli Stati Generali della Natalità.
E' successo anche a me di essere contestata, come in democrazia può capitare a chi ha un ruolo pubblico, ma non ho mai parlato "censura".
E' una confusione pericolosa che si fa: la censura, quella vera, è quella che il potere esercita sul dissenso, mentre il dissenso è l'unica possibilità nelle mani di chi il potere non ce l'ha di fare sentire la propria voce. Chiaramente permettendo a chiunque di esprimere il proprio pensiero. Il governo deve mettere in conto di essere contestato e accettarlo senza ogni volta gridare alla censura". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

23/01/2024 - 15:36

“Sono diversi gli aspetti problematici e di illegittimità del Ddl sul protocollo Italia-Albania che ci portano a sollevare la questione pregiudiziale di merito. A partire dalle irragionevoli discriminazioni di trattamento che si produrranno tra le persone migranti che giungeranno in Italia e quelle trasportate nei centri albanesi: sia riguardo l’accoglienza, con la previsione di una detenzione generalizzata, che riguardo le garanzie fondamentali riconosciute dalle direttive europee. Occorre precisare che l’Italia ha l’obbligo di rispettare i vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali anche nelle proprie azioni extra territoriali. Analoghe considerazioni valgono sul trattamento delle persone vulnerabili, che in nessun caso possono essere inviate nei centri in Albania, e sulle modalità di selezione di minori e donne incinte a bordo delle navi italiane”.

Così Paolo Ciani, della Presidenza del Gruppo Pd-Idp e segretario di Demos, intervenendo nell’Aula della Camera sulla questione pregiudiziale di costituzionalità del Ddl sul protocollo Italia-Albania.

“Occorre ricordare - ha aggiunto - che se i dieci Cpr su suolo italiano sono costati 52 milioni di euro in quattro anni, la trasformazione di Shengjin, e soprattutto Gjader in enclave italiane ne costerà almeno cinque volte tanto per i prossimi cinque anni. Secondo i dati riportati dalla Ragioneria generale dello Stato, infatti, il protocollo sottoscritto da Italia e Albania vale 230 milioni di euro, cui vanno aggiunti altri 75 milioni per esportare e collegare il sistema giudiziario italiano con l’Albania, fino ad un conto totale che va ben oltre i 300 milioni di euro. Va in ultimo ricordato che in Albania al momento è stato presentato ricorso alla Corte costituzionale per la violazione della Costituzione albanese circa le procedure di stipula e i contenuti del protocollo stesso. L’approvazione della legge di autorizzazione alla ratifica - ha concluso - pertanto appare del tutto inopportuna, oltreché inutile finché la Corte costituzionale albanese non si pronuncerà sul ricorso”.

23/06/2023 - 13:04

Dichiarazione di Nicola Care’ deputato Pd eletti all’estero

“La casa delle imprese Italiane sono le Camere di Commercio e io mi batterò affinché abbiano un ruolo riconosciuto. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge volto alla valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy ma pur avendo come obiettivo, tra le altre cose, anche quello di sostenere lo sviluppo delle produzioni nazionali d’eccellenza e promuoverle,  non concede un ruolo ai veri ambasciatori del Made in Italy nel mondo che sono le Camere di commercio”.  Così il deputato Pd eletto all’estero Nicola Care’,  che ha preso parte  agli stati generali del Made in Italy a Colli del Tronto nell'ambito della 32ª Convention Mondiale delle Camere di commercio italiane all'estero.

“ Abbiamo un Made in Italy invidiabile - ha proseguito Caré- , in quanto aggiungiamo a un prodotto di qualità, un livello industriale unico.  Ma abbiamo tre lacune da colmare: il divario digitale; la precarietà occupazionale; la carenza di risorse. È qui che subentra il ruolo fondamentale delle Camere, un riferimento essenziale nelle aree in cui operate. Potenziare il network del sistema camerale è imperativo - ha concluso il parlamentare Dem - perché rafforza sempre più le imprese e produce ricchezza e ne giova il paese. Nel 2019, come primo firmatario, ho fatto approvare un ordine del giorno per assicurare loro le opportune risorse e nell'ultima legge di bilancio i fondi destinati alle Ccie sono passati, grazie ad un emendamento a mia prima firma, dai 5,8 milioni di euro dello scorso anno, agli attuali 6,8 milioni di euro. Con un ulteriore aumento di 1,5 milioni previsto sia per il 2024, che per il 2025. Le camere promuovono e valorizzano il patrimonio italiano di prodotti e servizi di alta qualità sul mercato internazionale, consolidando la reputazione dell'Italia come paese di eccellenza e stile di vita riconosciuto a livello globale. ”

24/05/2023 - 11:23

“Giovedì 25 maggio, alle ore 14:00, nella Sala stampa della Camera dei Deputati, alla presenza dei massimi rappresentati istituzionali, verrà illustrato il progetto nato da un’idea di Diego Guerriero, patrocinato da Comune di Avellino, Provincia, Regione Campania e Anci.

“Gli Stati generali - annuncia Ricciardi - sono stati organizzati con l'obiettivo di promuovere una riflessione sulle sfide che le aree interne devono affrontare, nonché sulle opportunità che possono derivare dalla valorizzazione delle risorse locali. È necessario, dichiara il deputato dem e componente della comitato scientifico, mettere in circolo idee di cultura e di socialità nell’osso del Paese per riposizionare i margini al centro del dibattito sulle Aree interne che stanno soffrendo come mai prima d’ora da Nord a Sud”.

“Molte aree del Paese rischiano desertificazione e spopolamento. È urgente costruire politiche che, a partire dalla risorse europee, determino un’inversione di tendenza a un processo che potrebbe diventare irreversibile”.

Interverranno il deputato irpino del Partito democratico, Toni Ricciardi, il presidente della Provincia di Avellino, Rino Rizieri Buonopane, il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, il consigliere comunale Diego Guerriero e, per il Comitato scientifico degli Stati generali delle Aree interne, la professoressa Angela Cresta,  Antonio Limone, direttore generale II.ZZ.SS. del Mezzogiorno e coordinatore degli II.ZZ.SS. Italiani e da Marco Trulli, responsabile nazionale cultura ARCI.

Il programma dell'evento che si terrà successivamente ad Avellino -una delle aree interne con maggiore sofferenza del Paese- dal 15 al 17 giugno prossimo presso l’ex Cinema Eliseo del capoluogo irpino, è stato immaginato per coinvolgere i partecipanti in un'esperienza di confronto e di costruzione di soluzioni concrete per il futuro di tutte le Aree interne del Paese.

Saranno presenti esperti, rappresentanti delle istituzioni e degli enti territoriali, operatori del settore e cittadini, tutti chiamati a dare il loro contributo e a confrontarsi sulle migliori strategie per lo sviluppo di quei territori dell’Appennino campano, troppo spesso relegati ai margini dell’Agenda politica italiana.