Il lavoro svolto dalle donne in ambito portuale e marittimo è poco conosciuto ed è quindi necessario sviluppare un dibattito costruttivo per aumentare e migliorare la presenza femminile nei porti e nel comparto marittimo come un'opportunità economica attuale e per le generazioni future. Proprio per questa ragione, quasi due anni fa abbiamo presentato al ministro Salvini una interrogazione del Pd in commissione Trasporti della Camera sulla presenza femminile nel lavoro portuale, che non è stata mai calendarizzata e discussa nel disinteresse generale della maggioranza. Oggi scopriamo che si tiene un convegno ad hoc, organizzato da Fratelli d’Italia, sulle donne nei porti. Purtroppo si tratta solo di una operazione di facciata perché in questi due anni e mezzo il governo non hanno fatto nulla per aumentare il numero delle donne nel comparto portuale e marittimo e migliorare la loro condizione lavorativa, in particolare prevedendo specifici investimenti per la realizzazione di servizi e spogliatoi riservati e l'istituzione di asili e nidi aziendali per la conciliazione del lavoro con la vita familiare, come chiedevamo noi nella nostra interrogazione parlamentare mai discussa.
Così Laura Boldrini, deputata Pd e Coordinatrice dell'Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità e Valentina Ghio, vice presidente dei deputati Pd.
"Il Governo continua a colpire le infrastrutture pugliesi. Soprattutto quelle dedicate al volo. Dopo il DDL "Spazio", che di fatto annulla 5 anni di progressi autorizzativi e investimenti fatti per lo spazioporto di Grottaglie, ora il Governo declassa la categoria antincendio dell’aeroporto di Brindisi, con conseguenze immediate e gravissime sull’operatività dell’aeroporto. Meno voli e meno sicurezza. È incredibile il disinteresse della maggioranza verso le infrastrutture strategiche pugliesi. Fiumi di parole, promesse, annunci. Mesi di strombazzate sul rilancio dell’aeroporto di Brindisi, convegni e interviste, per poi essere smentiti, probabilmente addirittura a loro insaputa, dal Governo. Se non fosse tragica questa assoluta irrilevanza dei parlamentari pugliesi di centrodestra, ci sarebbe persino da ridere. Invece ci tocca assistere e protestare contro una deliberata azione anti-Puglia del Governo. Dove sono gli eletti del centrodestra? A Brindisi, poi, il loro silenzio è inquietante. Enel, Eni, Aeroporto. Se ci siete battete un colpo e provate a dare una mano ad un territorio che ha bisogno di atti non di vuote parole, o peggio di un timido silenzio".
Così Claudio Stefanazzi, deputato pugliese del Partito Democratico.
“Le dichiarazioni del presidente Elkann di oggi a proposito delle auto elettriche confermano quello che diciamo da tempo. Ci troviamo di fronte a politiche sbagliate da parte del governo Meloni che hanno comportato un crollo nelle vendite e acuito alcuni ritardi già clamorosi, come quello del mancato utilizzo dei fondi del Pnrr sulla transizione ecologica oppure alla lentezza colossale con la quale stanno procedendo gli appalti per le installazioni delle oltre 30mila colonnine elettriche nelle aree interne e nel Mezzogiorno. Le politiche scellerate dei ministri Salvini e Urso stanno comportando una continua perdita di occupazione e rischiano di mettere sempre più in crisi l’industria italiana alla vigilia della fase difficilissima dei dazi di Trump su questo settore. Serve ora, subito, un cambio di passo, con la consapevolezza degli errori che sono già stati fatti. Da questo punto di vista, il Partito democratico continuerà ad incalzare il governo in ogni sede istituzionale e nel Paese: l’Italia deve abbandonare il ruolo di Cenerentola d’Europa sulla auto elettriche”.
Così Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo.
“Nel giorno in cui si apre la discussione in Senato sul DDL Spazio che come condiviso dallo stesso Elon Musk con l’articolo 25 apre la strada a Starlink come sistema di backup satellitare per l’Italia, Giorgia Meloni intervenendo in Aula ribadisce la sua singolare idea di “dominio della sicurezza” parlando di acquisto di armi, materie prime critiche, infrastrutture strategiche, cybersicurezza, difesa dei confini, lotta ai trafficanti. Ancora una volta nemmeno una parola per i satelliti e la necessità di costruire una rete satellitare autonoma e competitiva anche livello italiano ed europeo: su questo aspetto cruciale per la nostra sicurezza presente e futura l’obiettivo del Governo si conferma non essere il dominio ma la sottomissione al dominatore” così il vicepresidente della commissione trasporti della camera, il deputato democratico Andrea Casu, condividendo sui social un passaggio dell’intervento in Aula Montecitorio della Presidente del Consiglio dei Ministri.
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“La democrazia in Europa è sotto attacco e il servizio europeo per l’azione esterna ha rilevato un dato inquietante: degli oltre 2 mila canali di disinformazione russa e cinese rilevati l’88% viaggia su X il social network di proprietà di Elon Musk. Quanto ancora il Governo italiano potrà fare finta di non accorgersene?” Così il vicepresidente della commissione trasporti e comunicazione, il deputato democratico, Andrea Casu che aggiunge: “Mentre Musk offre il principale riparo a chi cerca di manipolare l’opinione pubblica europea ed italiana Meloni e Salvini non solo fanno finta di niente ma con l’articolo 25 del ddl spazio vogliono anche affidargli le chiavi della sicurezza del paese”.
“Il governo Meloni, che nega i voli di Stato ad un magistrato che ha combattuto la mafia ed è sotto scorta, utilizza i voli di Stato a suo piacimento. Ed è proprio il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ex magistrato, quello più stucchevole, seguito, ça va sans dire, dal ministro tuttofare alle Infrastrutture, Matteo Salvini, il quale è andato persino dal suo amico Orban con il velivolo messo a disposizione da Palazzo Chigi. E’ un andazzo questo a cui bisogna mettere fine. Chiederò delucidazioni, con una interrogazione, alla Presidente del consiglio e al sottosegretario Alfredo Mantovano”. Così il deputato Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti, commentando un articolo del quotidiano La Repubblica sui numeri record dei voli di Stato utilizzati dall’esecutivo.
“Abbiamo chiesto al governo quale sia stata l’istruttoria compiuta per la verifica del rispetto dei criteri e delle procedure di nomina nelle società partecipate proposte dalla società capogruppo FS per garantire l'indipendenza del gestore dell'infrastruttura ferroviaria”. Così il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, dopo l'audizione di oggi del vice ministro Rixi in commissione Trasporti.
“Lo scorso 6 marzo sono state definite le nuove nomine ai vertici delle società controllate da Ferrovie dello Stato. Nomine tutte interne alla galassia dei trasporti e dell’ambito di gruppo, ossia sempre le stesse persone che vengono spostate da una partecipata all’altra; in sostanza un sistema di porte girevoli che mantiene l’offerta di professionisti sempre allo stesso perimetro precludendo la possibilità di formare nuove professionalità e, in alcuni casi, creando evidenti conflitti di interesse. La questione delle nomine nelle partecipate riveste una importanza centrale ed è regolata dall’ordinamento comunitario e nazionale in materia di indipendenza e imparzialità del gestore ferroviario per evitare conflitti di interesse, prevedendo che ‘i responsabili dell'adozione di decisioni sulle funzioni essenziali non possono ricoprire, per un periodo di ventiquattro mesi da quando cessano nelle proprie funzioni, alcun ruolo all'interno delle imprese ferroviarie operanti sulla relativa infrastruttura’. Non solo le risposte di oggi non ci hanno convinto, ma depositeremo una interrogazione urgente al Mef per vederci chiaro, anche in ordine alle sostanziali ipotesi di conflitto di interessi”.
“È stata depositata oggi alla Camera dei Deputati una mozione per il riconoscimento del “Diritto a Restare” a prima firma dalla deputata democratica, Giovanna Iacono (PD), con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento delle aree interne del Sud e del Nord, promuovendo uno sviluppo equo ed inclusivo nei territori più fragili del Paese.
“La mozione è il risultato di mesi di confronto con colleghe e colleghi di Camera e Senato, associazioni, e realtà locali tra cui il Centro Studi Giuseppe Gatì, che hanno offerto un contributo prezioso nella stesura di questo testo – dichiara Iacono - che presiede l’Intergruppo per il Diritto a Restare. Il fenomeno dello spopolamento, unito al calo demografico, sta creando una frattura sempre più ampia tra diverse aree del Paese, con conseguenze drammatiche per la coesione sociale ed economica.”
I dati recenti sono allarmanti: negli ultimi dieci anni, le aree interne hanno registrato un calo demografico medio del 10%, con punte del 20%, mentre il Mezzogiorno ha visto la fuga di 200.000 giovani laureati. Il divario nei servizi essenziali, dall’istruzione alla sanità, costringe migliaia di cittadini a spostarsi per ricevere cure adeguate o trovare opportunità lavorative.
“Lo Stato non può abbandonare intere comunità – prosegue Iacono –. È necessario un intervento strutturale che garantisca ai cittadini il diritto di poter costruire il proprio futuro nel territorio in cui sono nati, senza dover emigrare per necessità e dando loro l’opportunità di tornare.”
La mozione impegna il Governo, tra le altre cose, a istituire un Osservatorio Nazionale per il Diritto a Restare, a potenziare le politiche giovanili e gli investimenti in infrastrutture, sanità e trasporti, a incentivare le imprese che assumono giovani laureati e a promuovere il recupero di aree inutilizzate per creare opportunità abitative e lavorative.
“La lotta allo spopolamento deve diventare una priorità per le istituzioni – conclude Iacono –. Vogliamo garantire a tutti i cittadini la possibilità di scegliere se restare nel proprio territorio senza essere costretti ad abbandonarlo per mancanza di opportunità.”
“Il ministro Salvini evidentemente è male informato: non è da questo lato dell’oceano che si vogliono mettere dazi per colpire l’economia e l’occupazione e anche sul dl spazio tutti i nostri emendamenti non erano contro Space X ma per garantire la difesa dell’interesse e della sicurezza nazionale. Tema a cui lui non è assolutamente interessato come dimostra ogni giorno sulla terraferma occupandosi di tutto tranne che della crisi dei trasporti che sta vivendo il nostro Paese. Invece di fare spot per Starlink spieghi perché dopo aver annunciato a mezzo stampa oltre due mesi e mezzo fa il rinnovo dei contratti di oltre 110 mila autoferrotranvieri non ha ancora trovato nemmeno un centesimo per onorare l’impegno che il Ministero aveva sottoscritto ufficialmente con Sindacati e Imprese”. Così in una nota il deputato dem Andrea Casu, vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera. “Evidentemente – continua il parlamentare Pd - il peggior ministro dei trasporti di sempre è troppo impegnato a cercare soldi pubblici per Starlink per occuparsi anche dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che ogni giorno sono in prima linea per garantire il diritto alla mobilità di tutti noi e che dovrebbero essere ringraziati non presi in giro”. “Chi è l’antitaliano?”, conclude Casu rovesciando alle ultime dichiarazioni di Salvini.
“La situazione relativa al polo petrolchimico Isab di Priolo e alle zone marine prospicienti desta molta preoccupazione, poiché sono al centro di gravi e complesse situazioni dal punto di vista dell’ambiente e della sicurezza nazionale. I rifiuti reflui sono trattati dal depuratore Ias, sotto inchiesta per disastro ambientale perché non sarebbe in grado di ottemperare ai requisiti di legge. Secondo l’ultima puntata di Report il governo gli avrebbe anche conferito lo status di impianto di interesse strategico concedendogli deroghe alle emissioni. Un decreto impugnato dallo stesso tribunale di Siracusa che ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale, la quale lo scorso giugno ha concesso al governo 36 mesi per valutare il miglioramento del depuratore. Tutto ciò mentre anche l’impianto per il trattamento delle acque di scarico (Tas), che tratta i reflui industriali di Isab, finiva al centro di un’indagine della procura di Siracusa sempre per inquinamento ambientale. Se a terra la situazione è grigia, diventa addirittura buia al largo della costa. Sulla base di un dettagliato dossier di Greenpeace, infatti, si può affermare che la zona antistante al Polo di Priolo sia diventata l’hub della ‘flotta ombra’ russa, e non solo, che effettua i suoi traffici oltre le 12 miglia, al di là delle acque territoriali italiane. In una delle aree più martoriate dal punto di vista ambientale, quindi, si svolgono pericolose attività di trasbordo da nave a nave, con petroliere obsolete e prive di assicurazione. Di fronte a tutto ciò il governo non può più nascondersi, sia sugli aspetti tecnici inerenti gli impianti di depurazione, che riguardo le operazioni della ‘flotta ombra’ russa, per non rendere il nostro Paese complice di operazioni che violano il regime sanzionatorio assunto in sede internazionale”.
Così il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, che insieme al collega Stefano Graziano, capogruppo in commissione Difesa, ha presentato un’interpellanza
“Stop al rischio fughe in avanti pro Starlink sulla revisione dei limiti dello spettro radio alle frequenze e all’assegnazione della banda E e altre bande”. Grazie al Question Time del Partito Democratico in commissione Trasporti, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è intervenuto direttamente sul tema, che riguarda anche l’articolo 26 del ddl spazio, esprimendo massima cautela “in attesa di un coordinamento europeo” e rispondendo così ai dubbi di autorevoli osservatori, come il Professor Antonio Sassano in una recente intervista su Key4biz, sulla possibilità che l’attivismo del Governo in materia possa rappresentare una nuova accelerazione pro Starlink.
“Il Pd – commenta il deputato Casu primo firmatario del Question Time insieme ai colleghi Barbagallo, Bakkali, Ghio e Morassut - continuerà a vigilare e verificare, passo per passo, che tutte le scelte e i prossimi passaggi sul tema avvengano sempre nell’interesse nazionale. Sono in gioco questioni globali delicatissime e non è il momento per fare regali anticipati a singoli soggetti privati come Space X con il risultato di indebolire il percorso europeo in atto anche nel garantire l’uso più efficiente dello spettro radioelettrico per le comunicazioni via satellite.”
Oggi ore 13 conferenza stampa Pd presso la sala stampa di Montecitorio
“Chiediamo al ministro dei trasporti Matteo Salvini che faccia immediatamente chiarezza sul pasticcio che è stato fatto nei tempi e nei modi, riguardo al bando del Mit per l’assegnazione della tratta autostradale A22 Modena - Brennero, gravato di ricorsi depositati e annunciati prima ancora della scadenza delle candidature, che è stata prorogata di necessità. Vorremmo sapere con urgenza come intenda procedere il Ministro sulla questione, in considerazione delle incongruenze e dei rischi connessi all’assegnazione della gestione di tale tratta, che oggi è in mano ad una società pubblica, per l’86% degli enti locali della zona, e fare chiarezza e dare certezza, in tempi brevi, a tutti i soggetti coinvolti”. Lo scrivono in una nota i deputati del partito democratico Sara Ferrari, Rosanna Filippin, Antonella Forattini, Ilenia Malavasi, Nadia Romeo, Andrea Rossi, Stefano Vaccari, firmatari di una interpellanza urgente al ministro dei trasporti che verrà presentata oggi alle ore 13 in conferenza stampa a Montecitorio.
Per accrediti inviare una mail a pd.ufficiostampa@camera.it
Domani ore 13 conferenza stampa Pd presso la sala stampa di Montecitorio
“Chiediamo al ministro dei trasporti Matteo Salvini che faccia immediatamente chiarezza sul pasticcio che è stato fatto nei tempi e nei modi, riguardo al bando del Mit per l’assegnazione della tratta autostradale A22 Modena - Brennero, gravato di ricorsi depositati e annunciati prima ancora della scadenza delle candidature, che è stata prorogata di necessità. Vorremmo sapere con urgenza come intenda procedere il Ministro sulla questione, in considerazione delle incongruenze e dei rischi connessi all’assegnazione della gestione di tale tratta, che oggi è in mano ad una società pubblica, per l’86% degli enti locali della zona, e fare chiarezza e dare certezza, in tempi brevi, a tutti i soggetti coinvolti”. Lo scrivono in una nota i deputati del partito democratico Sara Ferrari, Rosanna Filippin, Antonella Forattini, Ilenia Malavasi, Nadia Romeo, Andrea Rossi, Stefano Vaccari, firmatari di una interpellanza urgente al ministro dei trasporti che verrà presentata domani alle ore 13 in conferenza stampa a Montecitorio.
Per accrediti inviare una mail a pd.ufficiostampa@camera.it
“Migliaia di opere pubbliche rischiano di essere bloccate in tutta Italia a causa dei ritardi del governo nello stanziamento delle risorse necessarie a coprire gli ‘extracosti’, già ampiamente previsti dalla legge. Siamo sconcertati dall’inerzia della destra, che da mesi nega agli enti locali i fondi indispensabili per completare progetti fondamentali per il Paese”. Lo dichiara Marco Simiani, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Ambiente alla Camera.
"I cantieri fermi riguardano infrastrutture essenziali, dalla sanità alla viabilità, dai trasporti ai servizi pubblici, con conseguenti ritardi pesanti sui tempi di completamento. Il paradosso è che è lo stesso Ministero delle Infrastrutture, dalla seconda metà del 2024, a segnalare ufficialmente questa situazione, mentre il Ministero dell’Economia continua a ignorare il problema. È evidente un braccio di ferro interno alla Lega tra Salvini e Giorgetti, che sta paralizzando il paese e mettendo in difficoltà migliaia di imprese in attesa di pagamenti, con ripercussioni gravi sui bilanci comunali. Chiediamo al governo di sbloccare immediatamente le risorse necessarie per far ripartire i lavori e garantire ai cittadini servizi e infrastrutture essenziali. L’inerzia e i conflitti interni alla maggioranza non possono continuare a danneggiare l’Italia”: conclude.
“Come fanno Rixi e Piciocchi a dire che non c’è nessun declassamento se è stato scritto nero su bianco dal Ministero dell’Interno? Oggi quello che il Governo ha fatto per l’aeroporto di Genova è questo: nessuna azione espansiva ma una riduzione di categoria per quanto riguarda la presenza di vigili del fuoco e altri addetti da 8 a 7 con meno personale e meno sicurezza. Questo dice il documento ufficiale, i tentativi di smentita sono mal riusciti e assomigliano più a un arrampicarsi sugli specchi. Oggi abbiamo assistito solo a scuse e rimbalzi di responsabilità, mentre da Governo, Regione e Comune i liguri aspettano risposte e indicazioni concrete sulle prospettive necessarie per sostenere lo sviluppo del traffico aereo. Noi siamo per la crescita dell’aeroporto, del suo traffico, dello sviluppo dello scalo e per la qualità del lavoro, uno scalo che deve essere sicuro per lavoratori e utenti. Siamo invece davanti a una riduzione di personale e sicurezza, questa l’unica realtà oggi. Ora ci aspettiamo spiegazioni e risposte chiara. Per ora solo dichiarazioni e la mobilità di una regione bloccata da chi la governa”, così la vicepresidente PD alla Camera e componente Commissione trasporti Valentina Ghio e il deputato Alberto Pandolfo in replica a Rixi e Piciocchi su aeroporto Genova.