"È inaccettabile che una proroga trentennale della concessione ANAS possa essere disposta senza un chiaro fondamento giuridico e senza il necessario coinvolgimento della Commissione europea. Per essere efficace, tutelare i lavoratori e garantire lo sviluppo infrastrutturale del paese, ogni passaggio deve essere trasparente e corretto". Lo dichiarano in una nota congiunta i parlamentari Pd Antonio Misiani, Marco Simiani e Andrea Casu, che hanno presentato alla Camera ed al Senato un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sulla proroga al 2052 della convenzione tra ANAS e MIT. “La legge di bilancio 2025 - sottolieano gli esponenti dem - prevedeva che l’efficacia della proroga fosse subordinata alla notifica preventiva a Bruxelles, come stabilito peraltro dalla normativa vigente in materia. Il governo ha però poi eliminato questa garanzia con un emendamento al decreto-legge 73/2025, richiamando interlocuzioni informali con la Commissione europea mai rese pubbliche né documentate".
“Si tratta di un vero e proprio colpo di mano che mette a rischio la legittimità dell’intera operazione e apre nuovi fronti di incertezza, come evidenziato anche dalla Corte dei Conti, che ha più volte segnalato criticità sull’assenza di un titolo giuridico valido per la proroga. Con la nostra interrogazione chiediamo che il governo chiarisca se vi sia stata una posizione formale della Commissione europea e renda pubblica tutta la documentazione. Serve inoltre una verifica giuridica sullo status di ANAS per individuare una soluzione conforme al diritto europeo, che tuteli l’azienda e i suoi lavoratori. Trasparenza e legalità devono essere sempre garantiti, soprattutto quando si parla di infrastrutture strategiche per il paese", concludono i parlamentari Pd.
“Il Ministro Salvini sta bloccando la realizzazione della Tirrenica, e lo fa pur sapendo di mentire. Lo ha ammesso lui stesso nei giorni scorsi, riconoscendo che, in tre anni al Ministero delle Infrastrutture, non è stato nemmeno in grado di perfezionare il passaggio delle competenze per la realizzazione dell’opera tra SAT e ANAS, nonostante norme e risorse fossero già stanziate dal 2019. Nello schema del Contratto di Programma ANAS 2021-2025 sono infatti inseriti da tempo lotti già appaltabili, come quelli tra Ansedonia e Pescia Romana e tra Pescia Romana e Tarquinia, pronti a partire.Capendo questo, diventa chiaro anche il motivo per cui la destra abbia definanziato l’opera nella Legge di Bilancio 2025, togliendo ben 20 milioni di euro: se i lavori vengono bloccati, anche i fondi già stanziati diventano inutilizzabili. Di fronte a questo stallo inspiegabile, chiedo un impegno concreto e unitario di tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, affinché si facciano pressioni sul Ministro dei Trasporti e su ANAS per accelerare il trasferimento delle competenze e inserire nella prossima Manovra finanziaria le risorse necessarie per completare finalmente questa infrastruttura strategica per il paese": è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio sulle recenti dichiarazioni di Matteo Salvini relativi alla Tirrenica.
“I nuovi dati Istat e della Commissione europea sugli incidenti stradali smentiscono ancora una volta la propaganda del ministro Salvini. Tra il 2023 e il 2024 sono aumentati incidenti e feriti, mentre le vittime restano sostanzialmente stabili, con appena nove morti in meno tra il 2023 e il 2024, da 3.039 a 3.030. Ma se si osservano i dati città per città – spiega Andrea Casu, deputato del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Trasporti – emerge chiaramente che i risultati migliori arrivano proprio da quelle realtà che hanno avuto il coraggio di investire sulla sicurezza e sulla riduzione della velocità, come Bologna, Torino, Milano, Palermo, Firenze e Roma”.
“La notizia nella notizia – prosegue l’esponente dem – è che anche nel 2025 con il nuovo codice pienamente in vigore l’andamento delle morti per scontri stradali in Italia nei primi sei mesi rispetto allo stesso periodo del 2024 è stato definito dalla Commissione europea ‘sostanzialmente invariato’. Il nostro Paese quindi non compare tra quelli che nel primo semestre 2025 ‘stanno dando segnali positivi con un calo del numero delle vittime’ – Grecia, Repubblica Ceca, Estonia, Polonia, Portogallo, Romania e Slovacchia. L’Italia si conferma così tra i peggiori, con appena un meno 5% di morti rispetto al 2019, che si riduce a un meno 2% nelle aree urbane, dove le persone vivono, e con un tasso di 51 morti per milione di abitanti, contro la media Ue di 45. Come l’anno scorso, restiamo al ventiduesimo posto in Europa, dietro a tutti i Paesi avanzati”.
“Gli unici segnali positivi arrivano dalla città con Bologna alla testa della classifica con una riduzione del 48% dei morti sulle strade, a conferma che le politiche delle ‘città 30’ e delle “zone 30” funzionano e salvano vite – conclude Casu –. La lezione che il ministro Salvini dovrebbe trarre è che le amministrazioni che investono in una mobilità urbana più sicura e sostenibile vanno sostenute, non derise o contrastate. Quella delle ‘città 30’ non è una battaglia ideologica, ma una scelta di civiltà: significa mettere la vita delle persone al primo posto, come stanno facendo tutte le grandi capitali europee”.
“Un ottimo segnale contro il caro bottigliette d’acqua negli aeroporti italiani. Apprendiamo infatti con soddisfazione da Assaeroporti che, così come più volte sollecitato durante questa legislatura dal Partito Democratico, crescono gli aeroporti italiani in cui sono state installate, fontanelle per la distribuzione gratuita dell’acqua potabile. Una iniziativa per cui ci siamo battuti al fine di contrastare la speculazione attorno alla vendita di bottiglie di acqua da bere che, spesso, raggiungono prezzi esorbitanti”. Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.
“Entro la fine dell’anno saranno 22 le aerostazioni che – prosegue – forniranno questo servizio gratuitamente nelle aree di imbarco, dopo i controlli di sicurezza. Monitoreremo lo stato di avanzamento del refill gratuito affinché le fontanelle siano installate in luoghi ben visibili e correttamente segnalate e monitoreremo altresì - per il tramite degli enti competenti - il livello di qualità dell'acqua.
Infine per la mia Sicilia il servizio è stato recentemente attivato a Palermo; mi auguro poi che vengano installati erogatori gratuiti di acqua potabile anche negli aeroporti di Catania, Comiso, Trapani, Pantelleria e Lampedusa”.
“Il sistema della mobilità italiana continua a presentare gravi criticità che pesano sui tempi di vita e sui bilanci di famiglie e imprese. La recente sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimi i rinvii agli adeguamenti dei pedaggi autostradali tra il 2019 e il 2023, rappresenta una nuova tegola per il ministro Salvini e per il governo Meloni, che devono affrontarla subito, già nella prossima legge di bilancio”. Lo dichiara Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera e componente della commissione Trasporti, commentando l’interrogazione depositata insieme a Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente.
“È necessario – aggiunge l’esponente dem – individuare rapidamente dei correttivi per evitare che la decisione della Corte o le difficoltà emerse nei bilanci delle società concessionarie si traducano in ulteriori costi per cittadini e imprese. In particolare, ci sono regioni come la Liguria che rischiano aumenti dei pedaggi fino al 6%, nonostante una situazione drammatica per chi si muove nella regione: autostrade impraticabili, cantieri permanenti, tratti chiusi e condizioni di sicurezza inaccettabili”.
“La prospettiva di nuovi rincari – conclude Ghio – sarebbe una beffa oltre che un danno gravissimo per un territorio già provato. Il ministro Salvini smetta di occuparsi di temi che non gli competono e cominci a fare davvero il ministro dei Trasporti, garantendo ai cittadini il diritto alla mobilità, in sicurezza e senza ulteriori aggravi economici”.
“Restiamo sconcertati dalla burocratica risposta del Governo alla nostra interrogazione sulle fermate fuorilegge del trasporto pubblico in Molise, in spregio al Codice della Strada e alla sicurezza di passeggeri e lavoratori. A distanza di 8 mesi da quando avevamo depositato il testo non solo vengono confermate tutte le preoccupazioni che avevamo denunciato a livello nazionale e locale, grazie a una interpellanza del gruppo consiliare del partito democratico del Molise, ma non viene nemmeno indicata la data in cui potranno essere completati tutti gli interventi urgenti di messa in sicurezza indispensabili. E inoltre nemmeno una parola viene spesa per manifestare vicinanza e sostegno concreto agli autisti che vivono il paradosso di dovere effettuare fermate che non dovrebbero nemmeno esistere rischiando così anche sanzioni, pesanti multe e decurtazioni di punti sulla patente. Nessuna ‘comprovata utilità pubblica’, per usare le parole scelte oggi dal rappresentante del Governo, può giustificare scelte che continuano ogni giorno a mettere a repentaglio la sicurezza dei passeggeri e dei lavoratori. Il Pd continuerà unito, in Molise e a Roma, a sostenere la coraggiosa denuncia delle forze sindacali e chiedere al Governo di intervenire per sanare immediatamente questa gravissima situazione, il diritto alla sicurezza non può continuare a essere calpestato in questo modo dall’indifferenza di chi finge di non cogliere la gravità del problema che stiamo denunciando”.
Così Andrea Casu, Deputato Pd e vice presidente della Commissione trasporti della Camera, in replica alla risposta all’interrogazione presentata insieme al responsabile coesione territoriale, sud e aree interne della segreteria nazionale PD Marco Sarracino e ai deputati dem Barbagallo, Ghio e Simiani.
Ghio e Simiani: Ministro spieghi come sterilizzerà in manovra aumenti pedaggi
La vicepresidente del gruppo del Pd alla camera, Valentina Ghio, e il capogruppo dem in commissione ambiente di Montecitorio, Marco Simiani, hanno presentato al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini un’interrogazione parlamentare firmata anche dai colleghi Barbagallo, Bakkali, Casu, Ferrari, Morassut, Pandolfo, dopo la sentenza di oggi della Corte costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità delle norme con cui, dal 2019 al 2023, erano stati rinviati gli adeguamenti dei pedaggi autostradali.
“La decisione della Corte – affermano Ghio e Simiani – rischia di tradursi in aumenti immediati dei pedaggi, con effetti pesanti per cittadini, pendolari e imprese. Dopo mesi di annunci e nessuna risposta, ora Salvini deve chiarire quali iniziative intenda adottare per evitare che la sua inerzia ricada direttamente sui bilanci delle famiglie e delle aziende”.
Nell’interrogazione, il Partito Democratico chiede al Ministro quali misure intenda prevedere “già nella prossima legge di bilancio” per garantire che l’applicazione della sentenza non determini rincari, assicurando al tempo stesso sicurezza, efficienza e qualità del servizio e una gestione delle concessioni trasparente e coerente con i criteri dell’Autorità di regolazione dei trasporti.
“Il Governo non può restare a guardare – concludono Ghio e Simiani – Servono risposte chiare e immediate per tutelare gli utenti e garantire che il rispetto della sentenza non diventi un nuovo costo per chi viaggia”.
“I dati Istat sugli incidenti stradali pubblicati oggi confermano che tra il 2023 e il 2024 gli scontri nelle strade sono aumentati e il drammatico bilancio di morti è restato sostanzialmente stabile con una riduzione di solo 9 decessi complessivi da 3039 a 3030. Un quadro che dimostra come non siano certo le nuove norme, entrate peraltro in vigore solo alla fine dell’anno scorso, ad aver prodotto effetti positivi sulla sicurezza bensì il coraggio delle amministrazioni locali che hanno scelto di mettere al primo posto la difesa della vita nelle strade. Infatti, se analizziamo su base comunale i dati pubblicati oggi possiamo osservare chiaramente che le diminuzioni più significative delle vittime si registrano proprio, oltre che a Venezia dove le statistiche sono fortemente condizionate dalla strage dell’autobus precipitato dal cavalcavia di Marghera nel 2023, nelle città che lo scorso anno hanno puntato con maggiore decisione sulla riduzione della velocità e una gestione più razionale ed equilibrata del traffico urbano a partire da Bologna (-48%) e a seguire Torino (-30%), Milano e Palermo (-19%), Firenze (-18%) e Roma (-13%). Questi dati devono far riflettere il ministro Salvini: attaccare le “Città 30” e le “Zone 30” non ha alcun senso, perché proprio lì dove si governa la mobilità con scelte decise e puntuali sul territorio che vanno in questa direzione, i risultati si vedono. Chi ha davvero a cuore la sicurezza stradale dovrebbe sostenere queste politiche, non contrastarle” così una nota del vicepresidente della commissione Trasporti della Camera, il deputato democratico Andrea Casu.
Dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata pd
«La notizia che i lavori sulla tratta ferroviaria Ponte nelle Alpi–Calalzo di Cadore si protrarranno fino al 2030 è sconcertante. Parliamo di oltre undici anni di cantieri per appena quaranta chilometri di linea: un tempo inaccettabile, che comporterà la chiusura della ferrovia per circa sei mesi ogni anno, isolando un intero territorio» – dichiara Rachele Scarpa, deputata del Partito Democratico.
«Si tratta di un’opera fondamentale, non solo per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini del Cadore e dei pendolari, ma anche in vista delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026. È incomprensibile che RFI e il Governo non abbiano ancora fornito un cronoprogramma aggiornato e trasparente, né spiegato perché i lavori si protraggano così a lungo» aggiunge Scarpa.
«Per questo, assieme a Casu, Fassino, Filippin e Romeo, ho depositato un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, per chiedere chiarimenti precisi sulle tempistiche, sulle motivazioni tecniche di questi ritardi e sulle misure da adottare per ridurre i disagi. Non è accettabile che i residenti e le imprese del territorio debbano subire per anni interi i costi economici e sociali di una gestione inefficiente, senza adeguati servizi sostitutivi né compensazioni» conclude.
“L’audizione di oggi rappresenta una delle più importanti del percorso parlamentare che abbiamo avviato in commissione grazie a iniziative di maggioranza e opposizione sulla guida autonoma: perché il nostro obiettivo non deve essere solo fotografare la situazione ma contribuire a orientare un percorso di sviluppo tecnologico e sociale capace di colmare i ritardi e creare nuove opportunità”. Lo ha dichiarato il deputato dem Andrea Casu, vicepresidente della commissione Trasporti, nel corso dell’audizione dei rappresentanti di Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl Fna e Faisa Cisal, nell’ambito dell’esame delle risoluzioni sulla guida autonoma.
“Nella nostra mozione abbiamo chiesto – ha sottolineato l’esponente Pd – che lavoratori e sindacati comparativamente più rappresentativi, siano protagonisti di questo processo. Come dimostrano gli interventi che abbiamo ascoltato oggi c’è piena consapevolezza che è assolutamente indispensabile perché l’unica alternativa sarebbe restarne spettatori. Il futuro della guida autonoma deve essere costruito anche in Italia e in Europa mettendo al centro la valorizzazione del fattore umano, imparando dagli errori commessi con l’intelligenza artificiale generativa, dove il mancato coinvolgimento dei lavoratori fin dalla fase di addestramento dei sistemi ha generato squilibri e rischi per interi settori produttivi,”.
“L’importanza di costruire al più presto un ecosistema pubblico-privato in grado di generare campioni nazionali ed europei in grado di competere sul piano globale è indispensabile sia per la crescita industriale ed economica – ha concluso Casu - che per orientare l’innovazione nei trasporti verso benefici concreti per tutti i cittadini e i lavoratori, garantendo maggiore sicurezza ed efficienza dei servizi per tutte e per tutti".
“L’allarme lanciato da Ance sul rischio di paralisi dei cantieri pubblici è gravissimo. Mancano 2,5 miliardi di euro per coprire le compensazioni dovute alle imprese e, senza un intervento immediato, si rischia di fermare opere fondamentali del Pnrr e delle ricostruzioni post-calamità”. Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati del Partito Democratico Marco Simiani, Augusto Curti e Andrea Casu, che hanno presentato sul tema una interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Il governo chiarisca subito la reale entità degli ammanchi e garantisca, già nella prossima legge di bilancio, le risorse necessarie a evitare il blocco dei lavori. Mettere in crisi il settore delle costruzioni significa mettere a rischio crescita, occupazione e sicurezza del paese", concludono i dem.
La Corte dei Conti ha demolito il non-progetto del Ponte sullo Stretto. Come avevo previsto due anni fa, il Governo Meloni sarebbe potuto cadere sul Ponte o dal Ponte. E ci siamo quasi”. Così il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Questo pronunciamento così rigoroso e indipendente - continua Morassut - dimostra la nullità del Governo e di chi lo dirige. Giorgia Meloni, invece di prendersela con la Corte dei Conti, dovrebbe prendersela con i suoi collaboratori e con i suoi ministri pasticcioni, a cominciare dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini”.
“Gli strali lanciati contro la Corte - conclude il deputato Pd - mostrano solo disperazione. Senza la retorica del Ponte il Governo resta con un pugno di mosche in mano. E si avvicina il suo addio”.
«Nel condannare con fermezza ogni forma di violenza, non possiamo che criticare duramente le misure evocate dal Ministro Salvini, che mirano alla criminalizzazione del dissenso e ledono diritti fondamentali come quello di sciopero.
Salvini dimentica di essere il Ministro dei Trasporti e si sostituisce a quello dell'Interno Piantedosi, che non trova niente di meglio da fare che rilanciarne le parole.
Le dichiarazioni su leggi più severe contro le manifestazioni e addirittura sull’imposizione di cauzioni per gli organizzatori rappresentano un attacco diretto a chi si oppone alle scelte del governo, confermando l’approccio repressivo di questa maggioranza.
Salvini vuole trasformare la libertà di manifestare e scioperare in un privilegio riservato a chi dispone di mezzi economici. È evidentemente una vera e propria intimidazione.
Ci opporremo con forza a ogni tentativo di restringere la libertà di espressione e di protesta, difendendo i diritti democratici del nostro Paese. Difendiamo anche il diritto di manifestare contro di noi quando torneremo al governo. Perché per noi sopra a tutto c'è il rispetto dei diritti e la difesa della democrazia".
Lo dichiara, in una nota, il responsabile Sicurezza del Partito Democratico, Matteo Mauri.
"Salvini come ministro dei Trasporti blocca l'Italia ogni giorno con treni fermi, ritardi ed incidenti. Tra lui e chi decide di scioperare c'è però una differenza sostanziale: mentre i lavoratori rinunciano ad una giornata dei loro stipendi, Salvini utilizza il suo compenso esclusivamente per fare campagna elettorale ed insultare i cittadini che manifestano per la pace". Lo dichiara il deputato Pd Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio.
"Salvini come ministro dei Trasporti blocca l'Italia ogni giorno con treni fermi, ritardi ed incidenti. Tra lui e chi decide di scioperare c'è però una differenza sostanziale: mentre i lavoratori rinunciano ad una giornata dei loro stipendi, Salvini utilizza il suo compenso esclusivamente per fare campagna elettorale ed insultare i cittadini che manifestano per la pace". Lo dichiara il deputato Pd Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio.