"Oltre tre milioni di lavoratori a rischio povertà, pur lavorando non riescono ad arrivare a fine mese. Oggi un sondaggio, realizzato da Ghisleri, ci dice che il 57 per cento dei cittadini italiani si dichiarano preoccupati rispetto alla condizione economica familiare e che 2 italiani su 3 si dichiarano favorevoli alla proposta di legge di istituzione del salario minimo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi nazionali e comunque non inferiore a 9 euro l'ora: 2 su 3". Lo dichiara la deputata dem Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera.
"Credo - conclude Ghio - che il governo non debba lasciare soli questi cittadini, lavoratori poveri al limite della sussistenza. La politica deve dare una risposta concreta a questa urgenza sociale: il governo non può continuare a fare spallucce o peggio offendere i lavoratori come ha fatto il ministro Musumeci, ignorando che in diversi Paesi d'Europa il salario minimo esiste da tempo. Il governo, anziché incentivare lavoro precario e voucher, si faccia carico dei lavoratori al limite dello sfruttamento e venga a discutere la proposta di legge delle opposizioni sul salario minimo".
È caduta la maschera. Una forzatura inaccettabile in Parlamento pur di tagliare fuori la filiera istituzionale dalla ricostruzione post alluvione in Emilia Romagna. Non gli interessa nulla di un territorio che chiede risposte efficaci e urgenti, vogliono solo il potere.
Lo ha scritto su Twitter Chiara Braga capogruppo Pd alla Camera dei deputati.
"Il ministro della protezione civile pensi a come sostenere le imprese ed i cittadini delle alluvioni in Emilia, Toscana e Marche ed a rispettare gli impegni della sua Presidente del consiglio che ha dopo aver promesso ristori del 100 per cento, ha stanziato pochissime risorse, invece di offendere quei cittadini che sono costretti a lavorare per pochi euro l'ora. Questo governo ha perso il senso della decenza". Lo dichiara il deputato Pd in Commissione Lavoro di Montecitorio Emiliano Fossi sulle parole di Nello Musumeci sul salario minimo.
“Pensavamo che di fronte ad una drammatica alluvione potessero prevalere a livello istituzionale solidarietà e comunione d'intenti. Ci dobbiamo ricredere. Pur di mantenere il controllo assoluto sull'utilizzo delle risorse, peraltro insufficienti, il governo e la destra, utilizzano il grimaldello della Ragioneria per abrogare un emendamento del PD, già votato con il parere favorevole unanime della Commissione Ambiente e avvallato ieri sia dal sottosegretario Freni che dalla Commissione Bilancio. Si allargava la governance della cabina di regia del Commissario alla ricostruzione Figliuolo ai presidenti di Regione indicati come vice Commissari che si sarebbero dotati di una struttura di supporto e si istituiva in comitato interistituzionale per coinvolgere i sindaci nel processo di ricostruzione. Analogamente a quanto si è già fatto con successo dopo il sisma del 2012 in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Niente di tutto questo sarà possibile perché il Governo e la maggioranza hanno voluto dare l’ennesimo schiaffo al buon senso e ai territori colpiti dall’alluvione.
Al governo hanno deciso di comportarsi come i sciacalli che approfittano delle altrui sventure per tenersi stretto il malloppo e la sua gestione, nella becera logica degli interessi politici. Ci auguriamo che non ci sia la velata complicità anche del Generale Figliuolo perché se fosse così saremmo in presenza di una grave ingerenza sul Parlamento da parte di un organismo commissariale di nomina governativa”.
Lo dichiara il deputato del PD Stefano Vaccari
“La formazione è valorizzazione delle competenze e assume rilevanza maggiore quando si parla di cybersecurity, uno sforzo culturale al quale l’Italia è pronta e che proprio nel settore della sicurezza informatica e cibernetica ha forti strumenti preventivi e repressivi di sicurezza nazionale. In questo contesto mi sto impegnando a presentare disegni di legge volti a disciplinare i settori ancora inesplorati quali il territorio spaziale e la cybersecurity: la formazione specifica in materia sarà sicuramente essenziale. La strategia di sviluppo è identificabile solo con una crescita del capitale umano: come letto in un lavoro di Aspen Institute ‘non solo competenze al servizio del progresso economico, ma anche capacità di sentirsi parte di una comunità nazionale impegnata in un complesso, ma possibile, processo di rilancio’. In una recente ricerca condotta dall’Ispeg, Alessandro Parrotta, chiariva l’importanza della formazione in tema di responsabilità degli enti ed allora, mutuando questa specificità, anche in tema di sicurezza dati e cybersecurity, dobbiamo accogliere con positività quanto la Fondazione riuscirà a trasmettere alle nostre generazioni. Un Paese che non metta la cybersecurity al centro delle proprie politiche di trasformazione digitale è quindi un Paese che mette a serio rischio la propria prosperità economica e la propria indipendenza. La capacità dello Stato di gestire i rischi cibernetici sta diventando ed è una delle priorità strategiche per le amministrazioni pubbliche. Formare le nuove generazioni innescherà un processo virtuoso in cui la classe dirigente e i tecnici del futuro avranno le competenze, il bagaglio culturale e le capacità operative necessarie per confrontarsi con le sfide tecnologiche e scientifiche che cambieranno le nostre vite nei prossimi decenni, sviluppando le necessarie iniziative necessarie per affrontare i continui cambiamenti e i relativi rischi che ci aspettano in futuro”.
Così il deputato democratico, Nicola Carè, intervenendo al Convegno in Campidoglio promosso dalla Cyber Security Italy Foundation, la prima fondazione noprofit in Italia sul mondo cibernetico, presieduta da Marco Gabriele Proietti e che vede Angelo Tofalo direttore del comitato scientifico.
"Musumeci insulta milioni di lavoratrici e lavoratori poveri, sfruttati in assenza di una norma sul salario minimo. Definire 'assistenzialismo' la proposta di fissare un soglia di retribuzione sotto cui non si possa andare dimostra malafede e ignoranza". Lo scrive su Twitter il deputato dem Alessandro Zan, responsabile Diritti del Partito Democratico.
Due italiani su tre sono a favore del salario minimo. Semplicemente perché non si può accettare che il lavoro sia sfruttato e sottopagato come troppe volte accade. E invece dal Governo solo parole sprezzanti, con il Ministro Musumeci che parla di assistenzialismo. Una vergogna che gli italiani non si meritano. Smettano di offendere milioni di lavoratori e lavoratrici e vengano in Parlamento a dare risposte se ne sono capaci.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“Il ministro Musumeci dice che il salario minimo è una forma di assistenzialismo. Un commento stupefacente degno di un passante al bar, non di un uomo di governo. Non sa di cosa parla, tant’è che non ne vogliono parlare nemmeno in Parlamento. Per noi il lavoro va pagato in maniera dignitosa. Loro la chiamano assistenza, per noi invece è un diritto sancito dalla Costituzione. Quella su cui ha giurato Musumeci, forse non capendo nemmeno costa stava leggendo”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Stiamo assistendo a una forzatura inaccettabile in Commissione sul decreto Alluvioni. Il Governo pretende di cancellare un emendamento del Pd su cui aveva dato poche ore prima parere favorevole in Commissione Bilancio e che è stato approvato all’unanimità sul ruolo dei subcommissari Presidenti di Regione e dei comitati istituzionali dei sindaci, nascondendosi dietro un improvviso cambio di parere della Ragioneria dello Stato. L’ennesimo pasticcio di un Governo e di una maggioranza pronti a ogni forzatura e accecati solo dalla volontà di fare del post alluvione una battaglia politica, mortificando una filiera istituzionale e un territorio che chiede invece serietà e velocità per far partire la ricostruzione.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei deputati
“Il grave pasticcio creato da maggioranza e governo non deve mettere in discussione quanto approvato su proposta dell’opposizione nel Dl alluvione. La struttura commissariale è infatti fondamentale per garantire l’efficacia degli interventi di ricostruzione. E’ incredibile la superficialità con la quale sono stati condotti i lavori con l’approvazione in commissione seguita dal parere favorevole della Bilancio e poi bloccata in Aula dopo le osservazioni della Ragioneria Generale dello Stato. Non si utilizzi questa manifesta incapacità di seguire i provvedimenti per colpire solo per motivi politici una scelta approvata in commissione. Ancora una volta assistiamo purtroppo a governo e maggioranza non all’altezza del ruolo che ricoprono che si traduce nell’incapacità di dare risposte ai cittadini”. Lo dichiara il capogruppo democratico in commissione Ambiente Marco Simiani.
“Il caos regna sovrano tra i sovranisti. L’Emilia Romagna meriterebbe un esecutivo all’altezza della difficile fase che sta vivendo e invece abbiamo assistito: prima, a un pasticcio del governo in commissione Ambiente sui testi; poi, alle rassicurazioni del sottosegretario sulle coperture dell’emendamento sui subcommissari in commissione Bilancio, che ha dato parere favorevole; e, infine, alla retromarcia in Aula che sconfessa quanto detto dal governo dopo l’alt della Ragioneria di Stato. Questo si traduce in un ulteriore ritardo nell’approvazione del decreto Alluvione, che slitta di nuovo, e nei tempi di attesa dei cittadini, delle imprese e dei comuni dell’Emilia Romagna nell’ottenere le risorse finanziare per affrontare l’emergenza e la ricostruzione”.
Lo dichiara la deputata del Partito Democratico, Ouidad Bakkali.
“La decisione del presidente della commissione Ambiente, Mauro Rotelli, di chiedere all’Aula il rinvio in commissione del cosiddetto decreto Alluvione, dopo i rilievi della Ragioneria generale per la mancanza di copertura finanziaria, dopo che la commissione Bilancio aveva espresso parere favorevole e il governo giustificato tutti i rilievi, dimostra o l’approssimazione di questa maggioranza di destra e del governo Meloni o la sua volontà di contraddire una scelta già fatta in commissione di affidare il ruolo di vice commissario ai presidenti di regione con rispettive strutture di supporto. Dopo due mesi di attesa, mentre i cittadini, gli enti locali e le imprese dell’Emilia Romagna sono ancora in attesa di aiuti, ristori e finanziamenti, la destra fa le bizze su una scelta di buon senso e che può solo aiutare il percorso di ricostruzione e lo stesso commissario Figliuolo”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Ambiente alla Camera, Stefano Vaccari, commentando il voto della maggioranza in Aula per il rinvio in commissione del Decreto Alluvione.
“Con il governo Draghi le prime due rate del Pnrr sono arrivate puntuali, con il governo Meloni solo per ottenere in accordo al ribasso per l'erogazione delle terza rata ci sono voluti otto mesi di ritardo. La destra ha dovuto inoltre rinunciare a 500 milioni di euro e ammettere di essere palesemente in difficoltà con il cronoprogramma delle opere previste. Questo scenario certifica rischi concreti di non erogazione delle prossime tranche di finanziamenti europei. Nonostante ciò governo e maggioranza festeggiano: o sono irresponsabili o sono in malafede”.
Lo dichiara Simona Bonafè, vice presidente vicaria dei Deputati Pd.
“Il Pd ha chiesto stamani una seduta urgente in commissione Giustizia per l’esame e l’espressione di un parere sulla direttiva europea in tema di lotta alla corruzione. Quanto accaduto ieri nella commissione Politiche Ue è per noi motivo di preoccupazione. Serve il massimo impegno per evitare un rischioso vuoto normativo che si profila nelle proposte del ministro Nordio e che sembra essere in radicale contrapposizione rispetto al processo avviato in Europa. Quindi chiediamo un esame serio e approfondito dopo la bocciatura espressa in modo sommario dalla maggioranza, a partire dall’abuso di ufficio che il governo vuole abolire e l’Unione europea invece rafforzare”. Lo dichiara il capogruppo dem in commissione Giustizia della Camera Federico Gianassi.
“Questo decreto presenta molti limiti. Abbiamo cercato di dare il nostro contributo di partito momentaneamente all’opposizione, ma il governo e la destra hanno ritenuto di seguire una strada diversa a cominciare dall’incremento di risorse che non sono arrivate. I nostri 166 emendamenti sono stati il frutto delle proposte scaturite dal confronto con popolazioni colpite, aziende, enti locali e riguardano cinque ambiti di intervento: messa in sicurezza del territorio e ripristino delle infrastrutture; sostegno ai settori produttivi; aiuti ai lavoratori e alle famiglie; linee di credito per gli Enti locali; risorse per sanità e istruzione. Siamo partiti dalle esperienze delle buone pratiche nella gestione del sisma 2012 e delle altre emergenze che sono seguite. Per questo ritenevamo che il presidente, Stefano Bonaccini, fosse la figura più autorevole per affrontare emergenza e ricostruzione. Invece la destra ha prima tergiversato per trovare soluzioni che potessero inficiare una nomina che in Emilia Romagna tutti davano per scontata, diffondendo anche bugie grossolane. Poi ha scelto un uomo di Stato, il generale Figliuolo, che solo qualche mese addietro criticava per il ruolo avuto nella gestione del Covid, per strizzare l’occhiolino ai No Vax”.
Lo ha detto il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura, Stefano Vaccari, intervenendo in Aula sul decreto Alluvione.
“Adesso - ha aggiunto il deputato democratico - occorrono piena operatività e tempo congruo di durata al Commissario incaricato e tempi stringenti per la nomina dei subcommissari, da individuarsi nella figura dei presidenti di Regione. Vi abbiamo indicato i punti di criticità di scelte che siamo certi rivedrete nei prossimi provvedimenti perché monche ed inefficaci. La destra sappia che non ci fermeremo, la incalzeremo passo dopo passo, in Parlamento e fuori nel dialogo con i territori”.