“Gravissimo che la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per cercare di salvare la faccia al Ministro Valditara continui a fornire ragioni senza fondamento sui numeri drammatici della violenza contro le donne. E’ fuori dalla realtà dare la colpa all’immigrazione illegale. Le origini della violenza – ce lo dicono i numeri in maniera chiara –sono per la maggior parte dei casi da ritrovare dentro l’ambiente domestico. Il maggior numero di femminicidi vengono commessi in ambito famigliare o da ex partner. D’altronde le statistiche lo dicono chiarezza, otto su dieci sono uomini di nazionalità italiana. Invece di costruire nemici immaginari, la Presidente del Consiglio dovrebbe richiamare il Ministro Valditara per i ritardi sull’avvio di programmi di educazione a scuola finalizzati al contrasto della violenza degli uomini contro le donne”. Lo afferma la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase.
“Ricordo sommessamente alla presidente Meloni che l’80% dei femminicidi è commesso da italiani. Come la mettiamo con “l’immigrazione illegale di massa?”. Ma smetterla di fare propaganda sulla pelle delle donne no?” cosí la responsabile nazionale giustizia del Pd, Debora Serracchiani commenta “l’imbarazzante difesa d’ufficio della presidente del consiglio delle parole inaccettabili del ministro Valditara”.
Il 25 novembre prossimo, alle ore 11, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, l'Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità, coordinato da Laura Boldrini, organizza l'evento "Tante facce, ma è sempre violenza" con la partecipazione di oltre 250 ragazze e ragazzi delle scuole.
L'evento, che si terrà alla Nuova aula dei gruppi, in via di Campo Marzio 78, sarà introdotto dalla stessa Boldrini.
Subito dopo verrà osservato un minuto di rumore, in ricordo di Giulia Cecchettin.
Seguiranno gli interventi di Gilda Sportiello, deputata e componente dell'Intergruppo, Francesca Ghirra, deputata e componente dell'Intergruppo, Gino Cecchettin, presidente della Fondazione Giulia Cecchettin, Francesca Dragotto, docente dell'Università di Roma Tor Vergata e Coordinatrice del Centro studi di Grammatica e sessismo, Barbara Rizzato, neurologa del Policlinico di Roma Tor Vergata, Barbara Giordano, attrice e componente dell'associazione Amleta.
L'incontro, che sarà inframmezzato da pillole video, prevede anche gli interventi di ragazze e ragazzi degli istituti scolastici presenti.
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Sarà discussa oggi alla Camera la Mozione sull’autonomia differenziata presentata in modo unitario dalle opposizioni a seguito della bocciatura della legge Calderoli da parte della Corte Costituzionale. La mozione unitaria chiede al governo di interrompere immediatamente le intese in fase di negoziazione con le regioni sulle ‘materie non Lep’ e di sciogliere il Comitato per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (CLEP) il cui lavoro è stato messo in discussione dalle decisioni della Consulta.
“A nome del Pd chiedo al ministro Nordio un'informativa urgente sulle parole pronunciate dal sottosegretario Delmastro delle Vedove in occasione della presentazione della nuova auto della Polizia Penitenziaria. Sono parole incompatibili con il ruolo istituzionale che il sottosegretario riveste, parole incomprensibili, gravissime e contrarie alla Costituzione su cui ha giurato. Non so neanche se ne sia reso conto: stiamo davanti ad un gaffeur o davvero pensava ciò che diceva? È stato superato il confine dello stato del diritto”. Così la deputata dem Michela Di Biase intervenendo in Aula di Montecitorio.
“Tra gli effetti più devastanti dei mutamenti climatici vi sono le alluvioni e la siccità. Due fenomeni estremi che stanno trasformando tutto il paese e soprattutto la Sicilia. Nei mesi estivi la siccità, anche a causa di interventi dolosi, promuove incendi e non è quindi un caso se proprio questa regione sia devastata ogni anno dalle fiamme. I dati ci dicono infatti che circa il 45 per cento degli incendi registrati in Italia, si verifica in Sicilia. Per prevenire e contrastare questa piaga ho presentato emendamenti specifici alla Legge di Bilancio che, oltre a garantire l’approvvigionamento idrico dell’isola, finanziano l’acquisto di tre canadair, al fine di attuare interventi tempestivi e adeguati per salvaguardare incolumità pubblica e territorio. L'emendamento ha superato l'ammissibilità e verrà quindi votato, faccio appello agli altri deputati siciliani affinché sostengano questa proposta”.
Le sessantadue integrazioni richieste al Mit dalla Commissione Valutazione impatto ambientale (Via) lasciano ombre pesanti sul progetto del Ponte sullo Stretto. È evidente che più che di un parere favorevole si tratta di un parere condizionato. Salvini continua ad andare avanti con annunci ad effetto, ma oltre a non esserci le condizioni per l’inizio dei lavori nel 2025, ancora più grave, le richieste di integrazioni alimentano i dubbi sull’opera. Noi continueremo ad essere vigili e a seguire scrupolosamente ogni passaggio.
Così il capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo.
La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale, una ferita aperta nel tessuto della nostra società perché ogni volta che una donna subisce violenza, è la nostra collettività a perdere. Eppure, non possiamo ignorare quanto sia ancora fragile la coerenza istituzionale: è inaccettabile che si verifichino atteggiamenti e dichiarazioni, come quelle di Valditara, che sembrano voler spostare il focus del dibattito o di cercare nemici su cui riversare la colpa”. Così il deputato democratico Andrea Rossi, intervenendo in Aula sulle mozioni per l'eliminazione della violenza contro le donne.
“La violenza di genere – continua il parlamentare - è il riflesso di una cultura patriarcale ancora troppo radicata: dobbiamo avere il coraggio di affrontare le sue radici nell’asimmetria dei rapporti, nella disparità economica, nella mancanza di condivisione dei carichi familiari, nell’educazione che perpetua modelli sbagliati. Una cultura che le rende vittime due volte: una prima volta per la violenza subita, una seconda volta per l’indifferenza o la lentezza con cui le istituzioni rispondono”. “È nostro compito non solo combattere la violenza, ma anche prevenire che essa si manifesti, educando al rispetto e all’uguaglianza fin dai primi anni di vita. La cultura del rispetto deve essere insegnata nelle scuole, nelle famiglie, nelle comunità”, conclude Rossi.
“Le belle vittorie in Emilia-Romagna di Michele De Pascale e in Umbria di Stefania Proietti sono una forte spinta per il centrosinistra per continuare a costruire l’alternativa a questo Governo. Per vincere è necessario l’apporto di tutte le forze e l’unità di un progetto comune che abbia al centro i bisogni e le preoccupazioni reali delle persone.
Un esito, quello di ieri, sul quale investire per convincere chi non è andato a votare e per sconfiggere l’astensionismo di chi è convinto che il suo voto non serva.
L’ottimo risultato del Pd conferma che l’essere testardamente unitari paga”.
Lo ha detto questa mattina a “Radio anch’io”, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
Due vittorie nette e importanti che confermano quanto l'unità sia fondamentale e sanciscono un arretramento significativo del centrodestra. Il Partito Democratico si conferma ovunque il primo partito, con dati molto positivi di crescita che testimoniano il valore del lavoro svolto. Auguri a Michele de Pascale e Stefania Proietti, che guideranno rispettivamente l'Emilia-Romagna e l'Umbria. Buon lavoro a entrambi per affrontare le sfide future e costruire un percorso di sviluppo e coesione per le loro comunità." Così il deputato democratico Stefano Graziano.
Ha vinto la concretezza, la capacità di ascolto, la solidarietà e l’accoglienza. Ha vinto l’unità delle opposizioni che insieme possono lavorare e costruire un paese più giusto. Bello il risultato del partito Democratico. Buon lavoro a Stefania Proietti e a Michele De Pascale.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
"I risultati dell'Umbria e dell'Emilia Romagna ci riempiono di gioia e sono la dimostrazione non solo che la destra si può battere, ma che non è vero, come racconta Meloni da due anni, che la maggioranza degli italiani è con lei. Dove vince, come in Liguria, vince per il rotto della cuffia.
Ma non è solo un buon risultato per la coalizione di centrosinistra, è un ottimo risultato per il PD che si conferma il principale partito dell'opposizione dal quale non si può prescindere. E lo è grazie all'impegno delle candidate e dei candidati, delle amministratrici e degli amministratori locali, ma anche e soprattutto grazie alla linea della segretaria Schlein. Lo dimostra il 40 per cento in Emilia Romagna e il 30 per cento in Umbria percentuali che portano il PD ad essere il primo partito in entrambe le regioni.
Da queste vittorie ripartiamo per costruire un'alternativa seria e credibile per tutto il Paese". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Due vittorie emozionanti. Belle, piene, nette. In Emilia-Romagna, i cittadini hanno scelto di continuare ad andare avanti. In Umbria, hanno deciso di riprendere a farlo. Perché quando la tua priorità è prenderti cura delle persone, vincere si può. Quando prendi in mano la bandiera della sanità pubblica contro chi la sta smantellando, le persone ti votano. Quando usi parole chiare per difendere i diritti, a partire da quelli delle donne, la gente sa chi scegliere. Quando invece di litigare e di occuparsi di politicismi si condivide un progetto serio, ci si mette il cuore e ci si occupa della vita vera, i cittadini in te si riconoscono. Sia di lezione, per tutti. C'è un Paese da cambiare e un'alternativa seria da costruire. Andiamo avanti!” Cosi il responsabile welfare del Pd, il deputato democratico, Marco Furfaro.
“Buon lavoro a Michele De Pascale, nei presidente della regione Emilia Romagna. Le cifre non mentono mai. Segnalano una vittoria netta, una fiducia largamente maggioritaria che le elettrici e gli elettori hanno assegnato al candidato del centrosinistra. Anche il PD ottiene un risultato importante che si attesta, secondo i dati reali che stanno arrivando, sopra al 40%. È anche la conseguenza della serietà e della compattezza dei democratici e dei suoi gruppi dirigenti, ad iniziare da Elly Schlein e da Stefano Bonaccini, che hanno saputo combinare il progetto programmatico con la ricerca costante dell'unità tra le forze che contrastano le derive reazionarie della destra.
Ora al lavoro per continuare nel buon governo amministrativo e per dare quelle risposte necessarie per sconfiggere quella diffidenza verso la politica e le istituzioni e che si è manifestata con una forte astensione che non è un bene per la democrazia”.
Così il deputato democratico e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.
"Le deputate del partito democratico Sara Ferrari, Antonella Forattini, Valentina Ghio, denunciano come mistificatorio l’intervento che oggi il ministro Valditara ha inviato all’evento di istituzione della Fondazione Cecchettin. “Forse- dice la capogruppo in commissione parlamentare d’inchiesta contro i femminicidi, Sara Ferrari- se questo governo, attraverso la ministra Roccella, si decidesse ad approvare i decreti attuativi della legge sui numeri e le statistiche della violenza, si scoprirebbe quanto evidentemente infondato sia il riferimento del ministro dell’istruzione Valditara, che oggi ha evocato “l’immigrazione illegale“ come una delle cause “legate all’incremento dei fenomeni di violenza sessuale“. La violenza contro le donne, è noto a chiunque se ne occupi veramente, è esercitata da uomini prevalentemente italiani ma non solo, di ogni origine geografica, posizione sociale, livello di studio e avviene in particolare all’interno delle mura domestiche, non per strada ad opera di sconosciuti. Si chiama violenza domestica. E’ immorale- conclude- che un ministro responsabile dell’educazione delle giovani e dei giovani italiane, anziché impegnarsi per contrastare le basi culturali che legittimano i pregiudizi e le discriminazioni di cui si nutre la violenza contro le donne, additi “lo straniero” come causa di una piaga sociale che invece affonda profondamente nella nostra storia e cultura. L’inadeguato Ministro ha dichiarato che “non esiste più il patriarcato” ma ha passato tutto il tempo a dimostrare cosa sia davvero.