"Bene che la Sottosegretaria Bergamotto, rispondendo ad una nostra interpellanza urgente, abbia reso noto l' impegno del Governo a una iniziativa verso la proprietà per un esito positivo della vertenza Berco. Da parte nostra abbiamo sottolineato la criticità della situazione in essere, per i posti di lavoro a rischio e per la messa in discussione di un presidio di grandissimo valore per il Paese, e ribadito il nostro sostegno alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori. Serve davvero ora un impegno corale di tutte le istituzioni. Da parte nostra continueremo a seguire gli sviluppi della vertenza e ci riserviamo di assumere ulteriori iniziative parlamentari".
Così Andrea De Maria e Nadia Romeo, deputati PD
“Meloni tra USA e Europa ha scelto di essere vassalla di Trump e con l’intervista al Financial Times ha gettato definitivamente la maschera, sostenendo apertamente le posizioni sconcertanti di questa amministrazione americana e condividendo le parole agghiaccianti pronunciate da Vance contro l’Europa e i suoi valori fondativi di democrazia e libertà. Prendiamo atto che per la premier gli interessi americani vengono prima di quelli italiani ed è legittimo definire i cittadini europei dei parassiti. Di fronte all’attacco violento da parte dell’amministrazione Trump all’Europa e ai nostri valori e interessi ci saremmo aspettati una presa di posizione forte e non questo vassallaggio che umilia l’Italia ormai sempre più isolata in Europa. La premier ormai si è ridotta al ruolo di portavoce in Europa dell’America first”. Lo scrive Piero De Luca, deputato del Pd e capogruppo in commissione politiche europee.
“Grave la divulgazione alla stampa dei materiali riservati del fascicolo dell’Archivio di Stato su Emanuela Orlandi. Un fascicolo definito come ‘vuoto’ nelle informazioni rese alla Commissione parlamentare invece risulterebbe contenente documenti importanti pubblicati da un quotidiano. Questa circostanza, a prescindere dalla attendibilità dei documenti, sarà approfondita dalla commissione con i suoi poteri inquirenti”. Lo scrive in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, vicepresidente della commissione bicamerale d'inchiesta sui casi di scomparsa di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi.
"A proposito di dazi, è paradossale che la paladina dell’interesse della nazione si allei con chi vuole bastonare l’export italiano. Il vero infantilismo è negare la realtà, l’Italia con questa posizione è nella terra di nessuno tra UE e USA". Lo scrive su X il deputato Enzo Amendola, capogruppo Pd in commissione Esteri.
"Le parole del presidente Trump, riportate da un'inchiesta giornalistica, in cui definisce gli europei 'parassiti' sono di una gravità inaudita. Ancora più grave, però, è stato prima il silenzio del governo italiano e poi la presa di posizione di Giorgia Meloni che invece di difendere l’Italia e l’Europa, ha scelto di schierarsi con l’amministrazione USA attribuendo colpe alla classe dirigente europea. Dove è finito il patriottismo della presidente Meloni? Perché chi si definisce sovranista assume una posizione subalterna agli interessi americani in contrasto con la sua promessa di difendere i nostri interessi nazionali?". Cosi Lia Quartapelle, deputata dem e vicepresidente della commissione Esteri.
"Non mi aspettavo scuse da Trump – sottolinea l’esponente Pd - il cui disprezzo per l'Europa è noto, ma mi sarei aspettata che almeno il governo italiano facesse sentire la propria voce. Invece nessuna richiesta di chiarimenti. Un atteggiamento che conferma l'imbarazzante subalternità della destra italiana nei confronti di chi, anche se alleato, non esita a umiliare l'Italia".
"La vicenda delle chat pubblicate da un giornalista americano – conclude Quartapelle - non è solo politica, ma riguarda anche la sicurezza nazionale. In quella chat in cui si discuteva dei raid contro gli Houti, si parlava del contingente italiano nel Mar Rosso. Possiamo sentirci sicuri nel condividere informazioni con un alleato che non è in grado di garantire la riservatezza delle proprie comunicazioni? Questa è una questione che si dovrà sollevare nei prossimi giorni con il ministro della Difesa e il ministro degli Esteri".
“La Lega ammette il disastro combinato sul cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti e prova a correre ai ripari con un emendamento al decreto Pa. Migliaia di lavoratori e lavoratrici si sono trovati beffati con buste paga svuotate dai pasticci del governo. Siamo curiosi di capire se è intenzione di tutta la maggioranza approvare quell’emendamento o se si tratta di una semplice iniziativa propagandistica dei leghisti per acquisire un po’ più di visibilità. Nel frattempo, il governo si svegli e faccia di tutto per riaprire il tavolo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici che oggi hanno scioperato. E’ una vergogna il silenzio dei ministri Calderone e Urso di fronte alla tracotanza di Federmeccanica”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, a margine della manifestazione dei metalmeccanici a Roma.
"Glielo abbiamo chiesto in aula, da che parte stesse tra gli Usa e l’Ue. E la premier Meloni ha risposto che stava dalla parte dell'Italia. Oggi sul Financial Times svela il suo vero volto di subalterna a Trump e Vance. Non era infantile chiederglielo: era in imbarazzo lei a rispondere.
Dire che ha ragione Vance nei suoi giudizi sprezzanti sull'Europa significa andare contro gli interessi dell'Italia la cui forza è proprio stare nell’Ue.
Meloni davvero pensa che l'Europa sia parassita degli Usa? Cosa vuole fare? Trasformarci in una colonia di Trump? Subire i dazi senza rispondere mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro e interi settori produttivi italiani? È questo il suo patriottismo?". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Mentre la Commissione Europea si prepara a reagire contro i dazi imposti da Trump, la presidente del Consiglio italiano invita alla calma e frena ogni iniziativa di difesa dell’economia europea. Giorgia Meloni sembra prigioniera di una sindrome di Stoccolma politica, incapace di distinguere tra chi attacca e chi si difende.
È grave che di fronte a una minaccia concreta per le nostre imprese, il governo italiano scelga l'immobilismo, mettendo a rischio interi settori del Made in Italy, proprio quelli di cui si vanta ogni giorno. Gli imprenditori che esportano all'estero sanno bene che non reagire significa subire danni pesantissimi.
Noi siamo molto preoccupati: serve un'Europa forte e compatta per difendere il nostro tessuto economico. La strategia dell’immobilismo non è un'opzione” così una nota del capogruppo democratico nella commissione Bilancio della Camera, Ubaldo Pagano.
"Tutti le chiedevano da giorni di scegliere tra Europa e Trump e finalmente Giorgia Meloni ha scelto, gettando la maschera. Nell'intervista al Financial Times la premier ha detto di essere 'd'accordo con J. D. Vance': il vicepresidente Usa che ha dato degli 'scrocconi' agli europei, che ha cercato di bullizzare Zelensky nella stanza Ovale, che visita la Groenlandia oggetto delle esplicite mire trumpiane, che insieme a Trump impone pesantissimi dazi alle nostre aziende. Giorgia Meloni dice di essere 'patriota', adesso abbiamo capito per quale patria tifa". Lo scrive sui social la vicepresidente dei deputati Pd Simona Bonafè.
“Sono scesa in piazza anche io a Torino, al fianco dei lavoratori e le lavoratrici e dei sindacati per lo sciopero dei metalmeccanici. È vergognoso che il settore non abbia ancora avuto un nuovo contratto nazionale, quando il vecchio è scaduto quasi un anno fa” così Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del Partito Democratico, oggi a Torino al fianco dei sindacati per lo sciopero dei metalmeccanici.
“Queste persone chiedono diritti che ormai dovrebbero essere alla base di qualsiasi contratto di lavoro: salario, tutele, welfare, sicurezza, riduzione dell’orario - prosegue la deputata dem - Invece non si vedeva un passo indietro del genere da oltre vent’anni. Nel frattempo l’Italia è il Paese del G20 con i salari reali più bassi e la povertà, anche tra chi un lavoro ce l’ha, aumenta sempre di più. È solo ridando dignità e qualità al lavoro, abbandonando la propaganda e costruendo nuove frontiere dei diritti, che si cambia la situazione”.
“Oggi l’aeronautica militare compie 102 anni. Negli anni ha avuto un ruolo fondamentale in operazioni di difesa, missioni umanitarie e cooperazione internazionale, oltre a contribuire all’innovazione tecnologica nel settore aerospaziale.
A tutti i militari, donne e uomini, impegnati a tutelare ogni giorno la nostra sicurezza nazionale ed internazionale, rivolgo il mio più sentito ringraziamento e i miei più sentiti auguri di continuare in questa direzione verso una sempre maggiore innovazione tecnologica, nella difesa aerea dello spazio nazionale, nella partecipazione alle emissioni internazionali di pace, nelle operazioni umanitarie e nei soccorsi di emergenza”. Lo dichiara Stefano Graziano capogruppo PD in commissione difesa di Montecitorio.
“Dopo giorni di silenzio sulle dichiarazioni offensive dell’amministrazione Trump, che ha definito gli europei “parassiti”, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha finalmente preso posizione. Ma invece di difendere l’Italia e l’Europa da un attacco ingiurioso, ha scelto di schierarsi con gli Stati Uniti, accettando supinamente le offese e addossando ogni colpa alla classe dirigente europea. Questa presa di posizione è sconcertante. Di fronte a insulti che colpiscono l’intero continente, compresa l’Italia, ci si sarebbe aspettati una reazione di orgoglio e difesa della sovranità nazionale ed europea. Invece, la Presidente del Consiglio ha minimizzato la minaccia di Trump e persino giustificato gli attacchi di Vance. Una posizione sempre più subalterna agli interessi americani. Non era quella che giurava di difendere l’interesse nazionale? Sì, quello degli altri…” così il responsabile nazionale esteri del Pd, il deputato democratico, Peppe Provenzano.
“I dati sono inequivocabili: l’Italia è costantemente sotto attacco nel cyberspazio e il governo continua a ignorare un’emergenza nazionale che sta mettendo in ginocchio imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini. Non servono altri allarmi: serve agire subito”.
Lo dichiara Matteo Mauri, deputato del Partito Democratico e responsabile nazionale Sicurezza del partito, commentando i dati pubblicati dal nuovo Cyber Index 2024 di Confindustria e dal rapporto aggiornato di febbraio dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).
“Secondo il Cyber Index, l’85% delle PMI italiane non è consapevole dei rischi cyber. Parliamo della spina dorsale del nostro sistema economico, completamente esposta a una minaccia crescente. Il rapporto ACN di febbraio conferma che il ransomware è oggi il principale pericolo cyber, tenuto conto anche che negli ultimi 12 mesi, si sono verificati oltre 150 attacchi ransomware pubblicamente noti nel nostro Paese. E che solo nei primi mesi del 2025 ben due aziende italiane sono già state costrette alla cassa integrazione a causa di attacchi informatici. I ransomware sono una vera emergenza nazionale.”
“In questo quadro, il Governo Meloni è rimasto fermo, ignorando ripetuti allarmi e bloccando in Commissione una nostra proposta concreta per rafforzare la resilienza cibernetica del sistema Paese. È inaccettabile. Non basta parlare di cybersicurezza nei convegni o rilasciare dichiarazioni preoccupate: è il momento di passare ai fatti.”
“Per questo abbiamo depositato una Proposta di Legge organica contro gli attacchi ransomware, che contiene misure puntuali per: rafforzare la prevenzione, sostenere chi viene colpito e interrompere i flussi di denaro verso gruppi criminali e potenze ostili.”
“Se il governo dimostrerà interesse ci troverà pronti a discuterne senza pregiudizi. Ma non si può più perdere tempo. Ogni giorno di ritardo significa nuovi ricatti, nuove perdite economiche e nuovi rischi per la nostra democrazia. La cybersicurezza non è più solo un tema tecnico: è una priorità nazionale”.
Così in una nota Matteo Mauri, deputato del Partito Democratico e responsabile nazionale per la sicurezza.
L’atteggiamento di Meloni non è all’altezza della gravità della situazione innescata da Trump e rivendicare, come ha fatto in Parlamento, l’equidistanza tra il presidente Usa e l’Europa attesta che la presidente del consiglio ha più a cuore il rapporto con l’alleato sovranista rispetto agli interessi del paese. Sui dazi finora non abbiamo ascoltato nessuna presa significativa di distanza, forse preoccupata di non rompere definitivamente con Salvini e la Lega. L’Italia della destra guarda con fastidio a una Unione europea forte e unita. Cosa che è invece la premessa, come indicano anche le forze produttive del Paese. La sottovalutazione è la conseguenza di un atteggiamento arrendevole nei confronti di Trump e delle sue politiche sovraniste e separatiste. A Trump interessa governare gli equilibri mondiali per affermare i grandi interessi. Sta succedendo anche nei conflitti in atto, in Ucraina e a Gaza. L’idea predominante non è la pace duratura ma come con altri oligarchi ci si divide i bottini di guerra”.
Così Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera e capogruppo Pd in commissione Agricoltura, intervistato dal quotidiano “il manifesto”.
“È sempre più urgente che l'ambiguo ed evanescente ministro Urso venga in Aula a riferire sui rischi, sempre più concreti, che lo scontro commerciale tra Usa e Europa porterà al nostro Made in Italy. Le eccellenze italiane, che rappresentano un export pari a 67 miliardi, rischiano il tracollo e la posizione ondivaga e remissiva del governo non è un buon segnale per tutelare il Made in Italy dai dazi. Sono necessarie azioni concrete, l'inerzia dell'esecutivo fa molto male all'economia italiana”. Così in una nota il deputato dem Vinicio Peluffo, capogruppo PD in Commissione Attività produttive alla Camera.