La vice presidente della Camera a Rainews 24: dobbiamo provare a fare una legge elettorale che dia al Paese stabilità e governabilità
“Questo congresso segnerà comunque una cesura. Penso che Renzi abbia chiaro che ha bisogno di allargare il raggio delle sue forze, delle sue energie. Ha bisogno di una maggiore collegialità. Mi aspetto molto dal Lingotto. Io credo che Renzi abbia le caratteristiche di un leader, ma ha capito, proprio perché è un leader, che adesso si apre una fase nuova. Se vuole tornare ad esercitare la sua leadership deve allargare e sono convinta che lo farà con quelli che lo voteranno e poi, se vincerà il congresso, anche con quelli che non lo avranno votato”.
Lo ha detto la vice presidente della Camera, Marina Sereni, intervenendo a Studio 24 la trasmissione di Rainews24 condotta da Roberto Vicaretti.
“Io penso, come molti altri, Franceschini, Fassino, Martina, che Matteo Renzi sia una risorsa per il Partito Democratico - ha continuato - e che la sua candidatura a segretario sia ancora la più adatta, la più adeguata per rilanciare un progetto che non è la somma dei socialdemocratici e dei cattolici popolari ma è l’idea di un grande partito riformista moderno, europeo che allarga i suoi orizzonti oltre le grandi famiglie del Novecento. E’ una scommessa gigantesca che abbiamo iniziato dieci anni fa con Veltroni e che ha ancora le sue ragioni”.
“Quello delle primarie, lo so, è un meccanismo che ha dei rischi e delle fragilità e noi dovremmo fare di tutto, prima i candidati e poi i supporter, per fare in modo che sul territorio si svolga tutto regolarmente – ha aggiunto. Però è una straordinaria dimostrazione di democrazia e di partecipazione, che soltanto il Partito Democratico offre in Italia ai cittadini e agli elettori. Stiamo tutti a fare le pulci sui rischi di questo meccanismo. Ma noi abbiamo un centrodestra che non ha mai scelto una leadership in maniera democratica e abbiamo i 5S che scelgono con un click senza alcuna trasparenza”.
“Mi aspetto che i candidati si sforzino di stare sui contenuti, sui temi, sui problemi e spero che Emiliano sappia confinare le sue posizioni più estreme e che sappia regolare il modo in cui stare in questa battaglia – ha detto - Ho considerato un fatto positivo che sia rimasto nel PD e si sia candidato. Poi però bisogna anche saperci stare nelle battaglie democratiche. Chi vince deve governare il partito e coinvolgere gli altri, chi perde deve accettare che ci sia un vincitore e collaborare”.
Infine sulla legge elettorale. “Non mi rassegno all’idea che non si faccia la riforma elettorale – ha concluso - Si può scrivere una legge totalmente nuova, ma si può anche lavorare ad un aggiustamento della legge del Senato sulla base di quella uscita dalla Consulta per la Camera che può trovare un accordo abbastanza largo in Parlamento. Io ci lavorerei. E sono certa che il PD lavorerà per una legge che possa dare stabilità e governabilità al nostro Paese”.