“Andrea Orlando e’ il candidato che piu’ degli altri intende dedicarsi alla ricostruzione del partito, tenendo insieme le diverse anime e riscoprendo l’unicita’ del progetto politico del Pd come forza plurale e inclusiva. E poi mi sembra molto determinato contro le disuguaglianze e nel proporre soluzioni in favore di quanti hanno subito maggiormente le conseguenze della crisi economica”. Così il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo, in un’intervista a ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’.
Bordo abbozza una ‘mozione emotiva, oltre che politica’ per spiegare il suo sostegno alla candidatura del ministro della Giustizia alla segreteria nazionale del Pd: “Per non condannarci al liderismo e al populismo dobbiamo liberare la passione, rialimentare la solidarieta’ tra militanti e dirigenti e, soprattutto, il confronto tra cittadini e rappresentanti delle istituzioni”.
“Dopo il 4 dicembre, a mio parere, - spiega Bordo - Renzi ha dato piu’ l’impressione di cercare a tutti i costi una rivincita piuttosto che soffermarsi sulle ragioni che hanno determinato la sconfitta. Condanno fermamente la scelta che hanno fatto alcuni di lasciare il Pd, ma penso pure che Renzi, da segretario, non abbia fatto tutto cio’ che era possibile per impedire la scissione. La candidatura di Orlando nasce anche per evitare che molti, di sinistra come di cultura cattolica e popolare, non sentano piu’ il partito come la propria casa”.