“Il risultato delle elezioni olandesi è non solo soddisfacente ma anche molto significativo. Sono soddisfatta, anzi contenta, che lo xenofobo Wilders non abbia vinto la competizione elettorale. La sua vittoria avrebbe rappresentato un vulnus per la costruzione europea che non volevamo e non possiamo permetterci. A questo punto dovremmo però porci un problema lessicale e di cultura politica di cui vediamo i limiti ormai da molto tempo. Continuiamo a parlare di populismo, sia nel dibattito interno sia quando analizziamo la politica estera, ma credo che dovremmo riconoscere che esistono fenomeni diversi e localistici. Esistono il populismo, il sovranismo, la xenofobia, il fascismo e tante altre sfumature di categorie politiche di destra figlie della paura del confronto tra liberi. Sono spinte potenti e amplificate ma la realtà a cui assistiamo è che i cosiddetti populismi non vincono tra i cittadini europei. Nel momento più difficile Alba Dorata non vince in Grecia, Van der Bellen rivince in Austria, Orban viene sconfitto sia al Referendum sia in Parlamento. Rutte vince in Olanda, Macron è in grado di contrastare il fenomeno Le Pen. Allora la politica e il giornalismo, che si cannibalizzano reciprocamente, avrebbero il dovere di non correre dietro la chimera del populismo e, piuttosto, dovrebbero porre tutti i loro sforzi per aggiustare e migliorare l'amatissima Europa”. Lo dichiara la deputata dem Gea Schirò.