“Affrontare l’emergenza, aiutare la ricostruzione, risolvere il tema del personale, dare sostegno a enti locali, accelerare le procedure per la realizzazione delle opere di urbanizzazione per casette, le stalle e le scuole, riconoscere il danno indiretto alle attività turistiche e commerciali”. Così Emanuele Lodolini (PD), della commissione Finanze, traccia le linee guida del terzo Decreto Terremoto approvato in aula.
“L’obiettivo - spiega - è di contrastare il rischio di chiusura e di trasferimento delle attività economiche già insediate, con il pericoloso effetto abbandono, prevedendo misure per aumentare l’attrattività di questi territori per nuovi investimenti e nuove imprese. Nel testo si prevede la delocalizzazione temporanea delle attività economiche e produttive dai Comuni del cratere in altro Comune, previo assenso fra i due Enti interessati. Bene l'impegno del Governo per il prossimo provvedimento economico, ad aumentare le misure per lo sviluppo, per l’ occupazione e a intervenire su Zone franche urbane e detassazione.
Inoltre, si rafforzano le istituzioni riportando le competenze a curare la pianificazione urbanistica in capo ai Comuni colpiti dal terremoto. Si destinano nuove risorse umane per la Protezione civile, gli Enti Locali e i due Parchi Nazionali coinvolti, ed è stato finanziato un piano di verifica di vulnerabilità sismica e di interventi per la messa in sicurezza delle scuole su tutto il territorio nazionale. Aumentato anche il finanziamento per il piano di microzonazione sismica nelle zone a maggiore rischio, potenziato le politiche di prevenzione e tutela del territorio con il Dipartimento "Casa Italia". Tra le novità più rilevanti una norma che destina per i prossimi 10 anni la quota statale dell'8 per mille ai beni culturali, al recupero e alla ricostruzione e restauro dei beni artistici e culturali nei territori colpiti dal sisma (piedi 1.000 Chiese distrutte e danneggiate)
L'impegno del Parlamento in termini economici è molto rilevante. Con il 3' decreto-legge sono state aggiunte 53 milioni di risorse ulteriori ma, con il primo decreto, tra minori entrate, cioè tasse che non vengono pagate e maggiori spese sono stati previsti 922 milioni di euro; con la legge di bilancio per il 2017 abbiamo messo 7 miliardi e 100 milioni di euro; con il decreto-legge n. 244 del 2016 abbiamo messo altri 32 milioni di euro; con cinque delibere del Consiglio dei ministri abbiamo messo altri 230 milioni di euro.