“Con la nuova legge sul testamento biologico abbiamo dato un forte segnale di civiltà. Si garantisce infatti attraverso questo provvedimento il giusto equilibrio tra diritto alla salute e libertà personale senza prevedere nessun abbandono terapeutico del paziente”. Lo dichiara Federico Gelli, deputato del Partito democratico, per commentare l’approvazione della legge sul testamento biologico.
“Si consente alla persona – spiega - in previsione di una possibile propria futura incapacità, di autodeterminarsi esprimendo le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari, compresi il consenso o il rifiuto rispetto a scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari. Si prevede poi la possibilità di indicare una persona di fiducia che faccia le nostre veci e ci rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie. Anche nei casi riguardanti la possibile scelta da parte dei pazienti di interrompere le proprie terapie, non siamo in presenza di un intervento eutanasico. Si prevede infatti solo la possibilità da parte del paziente di opporre il suo rifiuto a forme di accanimento terapeutico”.
“Una legge quindi, e dobbiamo ricordarlo con forza, che non prevede nessun abbandono terapeutico del paziente”, conclude.