Infondate critiche, i fatti della Diaz sarebbero stati reato di tortura
“Spero che la prossima settimana l’Aula licenzierà definitivamente l’atteso ddl per l'introduzione del reato di tortura, dopo che il comitato dei nove oggi ha confermato la volontà della maggioranza di approvare il provvedimento in via definitiva senza modifiche – respingendo o dando parere contrario ai 20 emendamenti presentati”.
Lo dice Franco Vazio, Vice Presidente della Commissione Giustizia e relatore Dem del testo, il quale sottolinea che “a quasi 30 anni dalla ratifica della Convenzione ONU del 1984, anche l’Italia farà questo passo decisivo. Le critiche sollevate da alcuni giuristi e magistrati sono infondate. Il reato sussiste quando, di fronte ad atti di “violenze” o “minacce gravi” o “crudeltà”, le condotte siano plurime, oppure, anche nel caso di un solo atto di violenza, minaccia grave o crudeltà quando esso comporti un “trattamento inumano e degradante per la dignità umana”. E’ evidente che la seconda alternativa si riferisca proprio al caso in cui la condotta sia unica in quanto altrimenti sarebbe stato inutile prevedere una ipotesi alternativa rispetto a quella della pluralità delle condotte. Per intenderci, i fatti della Diaz, definiti dalla Corte Europea come “… torture e trattamenti inumani e degradanti…” sarebbero certamente coperti dal reato così come ora formulato, anche se consistiti in una sola azione di violenza, minaccia o crudeltà. Criticare che il trauma psicologico debba essere verificabile significa contestare l'applicazione di un principio generale: è ovvio l' elemento costitutivo di un reato - il trauma - debba trovare un riscontro processuale; diversamente non sarebbe provato e quindi il reato non sussisterebbe”.