“Dopo un lungo percorso parlamentare e un costruttivo confronto, proseguito ancora negli ultimi giorni fra Governo, Commissioni parlamentari e Organizzazioni sociali e con i decreti approvati ieri dal Consiglio dei Ministri, la riforma del terzo settore entra finalmente nella sua fase attuativa”. Lo dichiara Paolo Beni, deputato del Partito Democratico e relatore per la Commissione affari sociali.
“Un provvedimento importante, atteso da oltre 300.000 Organizzazioni (gruppi di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative e imprese sociali) che mobilitano l'impegno civico di oltre sei milioni di cittadini. Un patrimonio peculiare della società italiana, unico in Europa, che rappresenta da sempre una straordinaria risorsa al servizio della crescita e della coesione sociale del Paese. La nuova normativa – prosegue Beni – definisce con chiarezza identità, ruolo e funzioni degli enti di terzo settore, stabilisce i vincoli che devono caratterizzarne l'azione, mette ordine nella classificazione degli enti, supera la tradizionale frammentazione di questo mondo con il registro unico nazionale, mette a disposizione dello sviluppo del terzo settore nuovi strumenti e maggiori risorse anche attraverso il sistema delle agevolazioni e degli incentivi fiscali, prevede nuovi criteri di accreditamento e un più efficace e trasparente sistema di vigilanza e controllo. Un bel passo avanti quindi. Ora sarà bene seguire con attenzione l'attuazione della riforma e verificarne la funzionalità, anche grazie alla costante interlocuzione fra le istituzioni e gli stessi enti del terzo settore in un rapporto di leale collaborazione”.