“L’appello delle sorelle Paolini e l’atto estremo di Bertocco arrivano a pochi giorni dall’inizio dell’esame della Legge di Bilancio e non devono restare inascoltati. Abbiamo il dovere di garantire qualità di assistenza alle persone con grave disabilità e una vita indipendente, perché senza queste precondizioni non solo viene violato un diritto, che è previsto costituzionalmente, ma si gravano le persone di una fatica ulteriore alla disabilità”.
- lo dichiara Elena Carnevali, deputata del Partito Democratico e componente della Commissione Affari Sociali -
“In questi anni è stato compiuto uno sforzo importante, ancorché insufficiente, per prestare adeguata attenzione al mondo della disabilità. Sono state stanziate risorse per la non autosufficienza, 500 milioni di cui la metà per la disabilità grave; sono stati aggiornati i Lea, in cui sono previsti interventi continuativi di assistenza domiciliare integrata oltre che nuovi e innovativi ausili, e – spiega la deputata Dem - si è arrivati alla legge 112, il cosiddetto durante e dopo di noi”.
“Siamo ancora molto lontani dagli obiettivi del piano d'azione biennale per le persone con disabilità, ma è evidente la controtendenza: dopo gli anni di azzeramento del fondo per la non autosufficienza operato del centro destra c’è stata una crescita costante, sulla quale non solo non possiamo arretrare in questa Legge di Bilancio, ma che dobbiamo addirittura incrementare. Ora ogni passo deve mirare ad omogeneizzare il livello dei servizi, ancora troppo diversi tra le regioni, e sostenere i comuni, su cui grava un peso non sempre adeguatamente riconosciuto in materia di assistenza. Finalmente un percorso di dignità è stato intrapreso – conclude Carnevali - e non si può tornare indietro”.