L’intervento della capolista del Pd alla Camera a Bisignano sulla misura di contrasto alla povertà e la battaglia che l’ha vista in prima linea fino all’approvazione
«Il REI, reddito di inclusione è la realizzazione più importante dei governi PD». E' quanto ha detto oggi la capolista del PD alla Camera Enza Bruno Bossio nel suo intervento in una manifestazione elettorale a Bisignano.
«Con il REI, infatti, è stata finalmente superata la tradizionale visione caritatevole ed assistenziale della povertà e si è entrati nella dimensione europea del riconoscimento del diritto all'esistenza come diritto universale e distinto dal diritto al lavoro».
«Si è trattata di una vera e propria rivoluzione copernicana: si pensi che, ancora nel 2014, solo l'Italia e la Grecia erano sprovvisti di una misura del genere. E, lasciatemelo dire con una punta di orgoglio, c'è molta Calabria in questa misura».
«Quando, nel 2010, io e alcuni amici e compagni decidemmo di parlare di reddito minimo e di raccogliere le firme per una proposta di legge regionale di iniziativa popolare in Calabria, eravamo davvero in pochi e visti anche con una certa sufficienza. Eppure riuscimmo a costruire un vero e proprio movimento, costituendo comitati in diversi comuni per raccogliere le firme che, alla fine, furono più di 10.000. Diverse furono anche le deliberazioni di comuni calabresi (ricordo qui Acri, Belvedere, Verbicaro, San Giovanni in Fiore) a sostegno della nostra proposta. Certo, non ci illudevamo che la Regione Calabria, da sola, potesse far fronte con proprie risorse ad una misura del genere né che l'allora giunta Scopelliti potesse avere qualche sensibilità in questo senso, ma ci interessava soprattutto costruire le basi di una legge nazionale».
«Quando nel 2013 sono diventata parlamentare il mio assillo è stato proprio quello di giungere ad una misura universale di sostegno al reddito per far uscire dalla povertà coloro che vi erano stati sospinti dalla crisi degli ultimi anni».
«Possiamo dire che ci siamo riusciti. Il REI è realtà: oggi aperto alle famiglie con minori, da giugno anche ai singoli individui. Certo, la copertura finanziaria è ancora insufficiente, ma già nei prossimi anni il governo ha programmato di portarla, a regime, dai 2 miliardi attuali (che sono comunque molto di più dei 500 milioni del 2014) a 7 miliardi, che è proprio la cifra che in un convegno PD a Cosenza nel 2015 indicammo come la somma necessaria per garantire la copertura sia della fascia della povertà assoluta sia di quella della povertà relativa».
«Perché noi del PD facciamo quello che diciamo! Noi non siamo come i 5 stelle che parlano di reddito di cittadinanza, cioè una misura da riconoscere a tutti indipendentemente dal reddito per la quale sarebbero necessarie risorse pari a 10 leggi di stabilità messe insieme! Perché è più facile promettere a tutti un reddito che non si potrà mai dare che cominciare a darlo concretamente a chi ne ha più bisogno».