" La decisione della Embraco di mantenere i circa 500 licenziamenti, nonostante la richiesta del ministro Calenda di utilizzare la cassa integrazione, dimostra a quale punto di arroganza sia arrivato il comportamento delle multinazionali. Per queste imprese le persone non contano, contano solo i profitti. L'assurda giustificazione dei vertici aziendali è stata addirittura quella di affermare che l'utilizzo della cassa integrazione avrebbe comportato ripercussioni negative sulla Borsa". Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
" Qui siamo alle solite - prosegue - i manager rimpinguano i loro guadagni se licenziano i lavoratori perché aumenta il valore delle azioni in borsa. Una filosofia inaccettabile. Occorre definire una normativa che, intanto, obblighi le multinazionali a restituire le risorse ricevute dai territori in cui si sono insediate, nel caso di chiusura degli stabilimenti".
"Infine, condividiamo l'iniziativa di Calenda a Bruxelles: non sono più tollerabili forme di concorrenza sleale tra gli Stati che fanno parte dell'Europa, tese ad accaparrarsi, con il dumping sociale, gli stabilimenti produttivi. In questo modo si rincorre la logica del massimo ribasso che mette fuori mercato chi rispetta le leggi e i contratti e svilisce il valore del lavoro", conclude.