“La soluzione al complesso tema del lavoro nella cosiddetta gig economy non può essere contrattualistica, ma una carta dei diritti concordata con sindacati e aziende del settore. La proposta della presidenza del gruppo parlamentare del Partito Democratico, che verrà sottoposta alle Commissioni parlamentari competenti, parte da qui”.-lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Pd, nel giorno in cui il ministro del Lavoro incontra i riders -
“Stiamo portando avanti da tempo un lavoro di studio e confronto. Per rispondere adeguatamente alle esigenze dei lavoratori sharing e on demand - spiega la deputata Dem –è necessario conoscere la realtà: le molteplici forme di lavoro, le tipologie contrattuali che vengono applicate, i tempi delle mansioni, le legislazioni europee, ma anche le aspirazioni di chi vi si avvicina”.
“Al quasi milione di lavoratori noi abbiamo scelto di dare risposte adeguate e non retoriche. È necessario rafforzare le tutele dei lavoratori in un quadro nazionale, al netto delle buone pratiche e dei patti territoriali, perché – sottolinea - non è accettabile che i diritti siano legati al luogo in cui si lavora: o sono universali o non sono. L’innovazione è inevitabile, ma servono delle regole. È ora di costruire una rete di tutele che superi il dualismo tra subordinazione e autonomia, categorie inadeguate a descrivere queste forme di lavoro”.
“La nostra proposta, che condivide lo spirito della Carta universale dei diritti del lavoro della Cgil, vuole rompere il nesso tra contrattazione e diritti per porli in capo al lavoratore, solo così si garantiscono tutele e sicurezza. Di Maio parta da qui” conclude Rotta.