“I dati resi noti oggi sulla situazione fiscale italiana dicono due cose. Da un lato, certificano la serietà del lavoro svolto dai due precedenti governi. Dall’altro, rendono evidente che, se realizzati, con i progetti del governo si rischia una pericolosa controrivoluzione”. Lo dichiara Silvia Fregolent, capogruppo Pd in Commissione Finanze alla Camera, a proposito dell’audizione davanti alla stessa commissione del direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini.
“I risultati ottenuti – spiega – attraverso la rottamazione delle cartelle certificano la piena riuscita dell’operazione. La definizione agevolata delle cartelle ha permesso allo Stato di recuperare 8,2 miliardi con la prima rottamazione e altri 9 con la rottamazione bis. E, allo stesso tempo, ha permesso a centinaia di milioni di cittadini di liberarsi dal pungolo dei debiti nei confronti dell’Erario. Ruffini ha anche evidenziato come i debiti che ancora possono essere riscossi equivalgono a 84 miliardi. Se su quel monte di debiti si applicasse l’aliquota del 15% ipotizzata da Salvini per realizzare la ‘pace fiscale’, si otterrebbero al massimo circa 12 miliardi. Dunque una cifra lontanissima dai 70 miliardi necessari a coprire la flat tax. In compenso, si lancerebbe il messaggio che conviene non pagare le cartelle ora perché tanto è in arrivo un condono”.
“I progetti del governo e di Salvini rischiano non solo di non ottenere nulla ma anche di segnare un pericolosissimo passo indietro nella lotta all’evasione fiscale”, conclude.