l quadro normativo illustrato in Aula dal sottosegretario all’Istruzione Giuliano, riguardo alle aggressioni ai danni del personale della scuola da parte dei genitori, non basta. Non siamo più di fronte a casi isolati, né a casi che derivano da condizioni di disagio, ma banalmente si tratta molto spesso di sfoggio di maleducazione aggravata da atteggiamenti violenti. La verità è che gli insegnanti si ritengono ormai soli dentro la scuola. Perché devono affrontare una doppia sfida: guidare la classe e stabilire un rapporto di collaborazione e di autorevolezza e allo stesso tempo gestire le difficoltà che derivano dal mancato riconoscimento del ruolo e da un eccessivo giustificazionismo. Bisogna poi aggiungere che gli stessi casi di aggressione in Italia vengono affrontati in maniera diversa a seconda dei consigli, nella piena autonomia di ogni scuola. La situazione non è perciò più sopportabile. Sono insoddisfatto dell’approccio di questo governo, che si pone a parole come forza del cambiamento, ma che poi nei fatti non parte dalla madre di tutte le riforme, ossia la tutela del prestigio degli insegnanti. Qui stiamo parlando di come lo Stato garantisce la funzione fondamentale dell’insegnamento ed è un vero peccato registrare che non ci sia alcuna novità, nessun cambiamento. Il nuovo anno scolastico inizierà come quello precedente, con gli insegnati che si sentiranno sempre più soli.
Lo dichiara il deputato del Pd Camillo D’Alessandro, intervenendo in Aula in risposta al sottosegretario all’Istruzione Salvatore Giuliano, durante l’interrogazione sulle aggressioni del personale scolastico.