“Gli esponenti della maggioranza mistificano la realtà e propongono interpretazioni libere dei fatti. Questa volta nel mirino ci sono i posti di lavoro stabili in Veneto, che nel 2018 crescono grazie ai provvedimenti dei governi Pd e di certo non per un decreto entrato in vigore a due mesi dalla fine dell’anno. È il quarto anno consecutivo che aumentano le posizioni di lavoro dipendente in Veneto, ma il sottosegretario alla Presidenza Buffagni e l’assessora al lavoro Donazzan sembrano scoprirlo solo ora”.
Lo dichiara la deputata veneta Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico
“Dal 2014 i posti di lavoro in Veneto sono aumentati di 125mila unità - spiega la deputata Dem - i dati del 2018 confermano, dunque, una tendenza ormai consolidata. Era il 3 dicembre quando Donazzan commentava sul sito di Veneto Lavoro che “La ripresa dei contratti a tempo indeterminato appare effetto prevalente della stabilizzazione dei contatti a termine stipulati lo scorso anno” o che il Decreto Dignità “ancora non ha avuto impatto sulle dinamiche occupazionali”. Oggi l’assessora ci ripensa e plaude agli effetti del decreto, dimenticando di dire, però, che - sottolinea- nell’ultimo trimestre il saldo tra assunzioni e cessazioni è negativo, con una diminuzione di 59mila unità”.
“Dalla maggioranza sognano ad occhi aperti e giocano a chi la spara più grossa. Invece di prendere in giro i cittadini - conclude Rotta - ammettano i propri limiti e i danni che stanno facendo al Paese”