“Sui criteri di nomina dei componenti del Consiglio Superiore di Sanità, decisi ieri con un decreto dalla ministra della Salute, Giulia Grillo, occorre segnalare alcune criticità, che si aggiungono a quelle già segnalate della pressoché totale assenza di donne (solo tre su trenta) e alla controversa indicazione di chi aveva in passato caldeggiato il cosiddetto metodo Stamina. Nel ricordare alla ministra che il merito è stato sempre la priorità seguita nella scelta dei membri e non, dunque, una novità da lei introdotta, e che certamente la provenienza geografica non è un titolo, come non notare che solo uno dei trenta nuovi componenti del Css proviene dall’Emilia Romagna. La Regione Emilia Romagna, forse è necessario segnalarlo al governo M5s-Lega, ha uno dei migliori servizi sanitari italiani, con punti di eccellenza che la rendono tra i luoghi più richiesti in quello che viene chiamata ‘mobilità sanitaria interregionale’. Sottovalutando e mortificando le tante professionalità di questa Regione, Giulia Grillo si è certamente distinta per miopia e superficialità”.