“Il motivo per cui il ministro Toninelli continua incredibilmente a nascondere il testo dell’analisi costi-benefici sulla Tav diventa sempre più chiaro: persino lui si rende conto che l’analisi costi-benefici è così poco credibile che rimanda la sua presentazione pubblica”. Lo dichiara Raffaella Paita, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito dell’Alta velocità Torino-Lione.
“Dalle anticipazioni della stampa – spiega – à facile intuire che nella redazione del testo da cui Toninelli vorrebbe fa dipendere la realizzazione della Tav qualcuno si è fatto prendere la mano, calcando i costi e, allo stesso tempo, si è fatto sfuggire i benefici. Più passano i giorni e più i 20 miliardi di costi citati dalla relazione e regolarmente ripetuti da Toninelli in ogni occasione, vengono smontati. Oggi è il turno dell’Ue, che stima 8,6 il costo. Dove sono finiti i restanti 13,4 miliardi? E’ allo stesso tempo singolare che l’impatto sul sistema ecologico di un flusso di mezzi che, a detta dalla stessa commissione no-Tav di Toninelli, si aggira in 5450 tra tir e autoarticolati al giorno, venga del tutto trascurato. Ai Cinquestelle la qualità dell’aria non interessa? Interessano solo la monetizzazione di quell’inquinamento, ovvero i 6,3 miliardi di accise garantite allo Stato dalla mancata realizzazione dell’opera?”.
“Se Toninelli fosse dotato di quella onestà intellettuale che fin ora non ha dimostrato, dovrebbe forse parlare di analisi costi. Perché i benefici sono stati evidentemente dimenticati”, conclude.