“L’indagine conoscitiva sul caporalato sta evidenziando che la legge approvata dal precedente governo per il contrasto al fenomeno funziona, ma anche che la sua attuazione non è uniforme sul territorio nazionale”. Lo dichiarano Maria Chiara Gadda e Debora Serracchiani, rispettivamente capogruppo Pd in Commissione Agricoltura e Lavoro alla Camera.
“Finalmente – spiega - è partita l’indagine conoscitiva sul fenomeno del caporalato, più volte sollecitata dal gruppo Pd. Le audizioni stanno dando un messaggio chiaro: la legge approvata nella scorsa legislatura va nella giusta direzione, nei principi e nei nuovi strumenti a disposizione degli organismi di controllo. Si registra, tuttavia, una pericolosa battuta d’arresto nella sua attuazione. La cabina di regia presieduta dall’Inps non viene convocata da mesi. E, soprattutto, a causa della lentezza delle istituzioni e della burocrazia la rete del lavoro agricolo di qualità, è presente in sole cinque province italiane. L’apertura di questi sportelli consentirebbe alle imprese sane, che non sfruttano il lavoro nero e sottopagato, di accedere a servizi e monitorare anelli deboli del sistema, come il trasporto e le soluzioni abitative, sovente in mano ai caporali. Non si comprende, poi, la ragione che ha spinto il governo a non rinnovare le esperienze positive avviate a Foggia e Reggio Calabria con i commissari straordinari. Oltre alle parole, nella legge di Bilancio non si sono viste risorse per potenziare l’attività ispettiva e misure premiali per gli imprenditori agricoli che aderiscono alla rete del lavoro agricolo di qualità e per i territori che abbiano progetti seri di inclusione sociale”.
“La manifestazione di oggi a Reggio Calabria accende ancora l’attenzione sulla tendopoli di San Ferdinando, un luogo dove ogni giorno la dignità umana continua a essere ferita e la cui problematicità è aumentata a causa degli effetti del decreto sicurezza Salvini. Anche lì il governo si è limitato alle parole: passerelle quando si accende l’attenzione mediatica per cavalcare i problemi, per poi sparire e lasciare sacche di illegalità”, conclude.