“In merito alla diminuzione dei prezzi di energia elettrica e gas per i clienti maggior tutela sarebbe bene evitare troppi trionfalismi. Gli attuali adeguamenti al ribasso dei prezzi, per altro tipici del secondo trimestre dell’anno, sono per la quasi totalità da attribuirsi a una positiva contingenza dei costi delle materie prime sui mercati internazionali. Costi sui quali un sistema energetico come il nostro, molto esposto alle importazioni, è particolarmente sensibile. Arera, dopo diversi aumenti, ha deciso di scaricare tali risparmi direttamente sulle bollette, ma è ben chiaro che eventuali aumenti futuri si ritorcerebbero sui consumatori. Nessun motivo di particolare soddisfazione, dunque, se non l’evidenza della forte sensibilità del nostro sistema energetico agli scenari internazionali, che richiederebbero politiche di sicurezza sugli approvvigionamenti e diversificazione dei fornitori per minimizzare i costi”.
Così il vicepresidente della commissione Attività produttive della Camera, Gianluca Benamati.
“Ricordiamo infatti - aggiunge il deputato Dem - che da giugno del 2018 ad oggi, conteggiando queste riduzioni, il costo dell’elettricità - per una famiglia con 3 kW di potenza installata, con un consumo medio ed in sevizio maggior tutela - è aumentata circa del 5% passando da 0.164 a 0.173 €/kWh. Mentre anche in questa tornata gli oneri generali di sistema sono cresciuti del 3%. Poiché questa componente pesa moltissimo sulle famiglie e sulle imprese - conclude Gianluca Benamati - sarebbe utile che il governo desse indicazioni per la riforma di questa componente che da più di un anno deve essere ristrutturata”.