“Oggi pomeriggio è accaduto qualcosa di surreale. Non esiste nell’ampia casistica della Camera dei deputati un provvedimento che sia stato votato all’unanimità nei suoi emendamenti e nei suoi articoli, e poi al termine di tutto questo la maggioranza, contraddicendosi, vota contro il provvedimento. Questo non è l’asilo Mariuccia. Non si fanno le cose per capriccio”. Lo ha dichiarato in Aula Enrico Borghi, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito del voto contrario di M5s e Lega al via libera finale alla proposta di legge in quota alle opposizioni sull'azione disciplinare nei confronti dei magistrati per ingiusta detenzione.
“E cioè - continua - siccome le opposizioni non ha votato come ci si aspettava, la maggioranza vota contro se stessa. Il problema è che con questo atteggiamento, a metà strada tra il puerile e il ritorsivo, si perde di vista il merito del provvedimento. Perché se Lega e M5S avessero realmente ascoltato dai banchi dell’opposizione i numeri sulle ingiustizie che in questo Paese si realizzano in ordine alla ingiusta detenzione, il comportamento della maggioranza sarebbe stato diverso. La realtà è che questo voto non è null’altro che la riprova di uno stato confusionale. Che cosa è avvenuto tra il momento della sospensione e il ritorno in Aula?”.
“C’è un grande detto che trasforma questa maggioranza in una maggioranza manettara. Altro che garanzie, altro che Costituzione, altro che equilibrio dei poteri. La maggioranza pensa di usare le manette contro gli avversari politici e poi, quando qualcuno del governo viene preso con le mani nella marmellata, o si deve dimettere dal governo oppure siete garantisti. Ipocriti”, conclude.