"Già la scorsa settimana il Partito democratico aveva invitato il ministro dell'Interno a venire in Aula a riferire su fatti che inondano da giorni le pagine di giornali nazionali ed internazionali. All'indomani della nostra richiesta, oggi il ministro dell'Interno ha avuto modo pubblicamente di dichiarare che non è sua intenzione di intervenire in Parlamento e dover rendere informative in ordine a questi aspetti. Noi riteniamo questa dichiarazione molto grave. E' una questione di rispetto del Parlamento venire a riferire in Aula su fatti così gravi; non si capisce sulla base di quale argomentazione e di quale ragionamento un ministro come Salvini che per altro nei question time non perde occasione di venire in Aula e trasformare i suoi interventi in vere e proprie piece teatrali, nella circostanza specifica non addivenga a quello che per lui è un obbligo. Nel momento in cui un ministro della Repubblica è chiamato ad intervenire in Aula non rientra nella sua discrezionalità decidere o meno di riferire, ma nei suoi obblighi e prerogative. Abbiamo già depositato formalmente una serie di atti di indirizzo ispettivo in questa direzione; chiediamo formalmente la convocazione immediata della conferenza dei capigruppo affinché il governo ci fornisca la data nella quale intenda riferire in Aula sulla vicenda russa e venga calendarizzata cosi la nostra richiesta. Non possiamo assolutamente permettere che un fatto del genere venga derubricato. Il ministro Salvini non si trinceri dietro al silenzio richiamando generiche e fumose dichiarazioni per giustificare la sua assenza".
Lo dichiara in Aula il deputato della Presidenza del gruppo Pd alla Camera, Enrico Borghi.