"Siamo tutti d'accordo che l'obesità è un tema centrale, non solo sanitario ma anche sociale ed economico. E' la nuova epidemia dei nostri giorni, che sta creando una vera e propria emergenza. Le persone obese hanno una aspettativa di vita più breve, circa tre anni in meno e l'8 per cento del bilancio sanitario è speso per curare le conseguenze fisiche dell'obesità: diabete, ipertensione, fegato grasso, sindrome metabolica e altre patologie che fino ad alcuni anni fa erano veramente rare, ma oggi sono molto frequenti, anche nei bambini. Un bambino grasso va curato. Questa epidemia è dovuta al cambiamento e peggioramento degli stili di vita rispetto al passato e ad una alimentazione sbilanciata. L'Istat ci dice che solo 1 bambino su 10 consuma 4 porzioni di frutta e verdura al giorno, e che la maggior parte dei bambini consuma tantissimi cibi e bevande iper caloriche e si ha una scarsa attività fisica. E i Paesi con i più alti livelli di obesità sono quelli più poveri, perché il contesto in cui una persona vive determina anche scelte alimentari sbagliate. E i bambini obesi che spesso sono figli di mamme obese, saranno anche adolescenti obesi. Abbiamo chiesto al governo 12 impegni che sono stati accettati nel complesso, ma in particolare voglio soffermarmi su alcuni importanti. Intervenire con una alimentazione corretta ed equilibrata in gravidanza, e poi nei primi due anni di vita del bambino, i cosiddetti mille giorni; limitare la commercializzazione di alimenti squilibrati che fanno male ai bambini e incoraggiare l'attività sportiva, non solo quella in palestra, ma anche camminare, andare a scuola o a lavoro a piedi, in bicicletta. Dobbiamo potenziare la ricerca, sia di qualità che epidemiologica. E dobbiamo fare politiche più adeguate per le classi sociali più povere e più deboli dove è maggiore l'obesità. Investire nei primi mille giorni di vita del bambino dando degli aiuti alle mamme, soldi finanziati ad uno specifico obiettivo, come per esempio buoni alle mamme per comprare frutta e verdura in questi primi due anni di vita del bambino. Ridurre l'apertura di fast food nelle aree svantaggiate del nostro Paese. Questi impegni sono condivisi da tutte le forze politiche ma dobbiamo insistere con un tavolo tecnico affinché si trovino soluzioni specifiche e mirate per quelle zone del Paese più povere dove è più alto il tasso di obesità perché correlato ad altri fattori sociali ed economici". Lo ha detto in Aula il deputato del Pd, Paolo Siani, dichiarando il voto favorevole del Partito democratico sulla mozione per curare e prevenire l'obesità.