Manovra: Furfaro, orgogliosi per introduzione reddito alimentare in manovra iniqua e ingiusta
Dichiarazione di Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari Sociali
Dichiarazione di Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari Sociali
“In queste ore si decide la legge di Bilancio. La destra non dimentichi che in Italia, nel 2022, a 19 anni si muore di freddo perché senza un tetto. Estremo esempio e conferma della necessità di farsi carico di tutte le persone in povertà. Le disuguaglianze vanno ridotte, non aumentate. La differenza tra noi e la destra è tutta qui”.
Così il deputato del Pd, Nicola Zingaretti, in un post su Facebook.
“Per il Partito democratico l’agenda sociale è la priorità assoluta. I dati diffusi oggi dalla Caritas ne sono, purtroppo, la conferma. In Italia quasi due milioni di famiglie, oltre 5 milioni di persone, vivono in povertà assoluta. Solo il 44% di queste è raggiunto dal reddito di cittadinanza.
"Il Reddito di cittadinanza insieme alle altre misure varate per affrontare la grave emergenza economica provocata dalla pandemia ha impedito che circa un milione di persone si trovasse in situazione di povertà. Il Rapporto di Caritas italiana ci dice però che il reddito di cittadinanza è percepito da meno della metà di coloro che si trovano in condizioni di assoluta indigenza.
“Povertà assoluta per 2 milioni di famiglie, pari a 5.571.000 persone, il 10% della popolazione residente. Colpiti soprattutto i giovani. Rdc copre solo metà dei poveri. Cresce ancora la diseguaglianza sociale. A sinistra ci domandiamo ancora cosa fare e dove collocarci?”
Così il deputato dem e responsabile Organizzazione del Pd, Stefano Vaccari, su Twitter commentando il rapporto della Caritas.
“Mentre alcuni con i loro megafoni costruiscono derby ideologici sul Reddito di cittadinanza, strumento da riformare e non cancellare, l’ISTAT certifica che per combattere la povertà serve aumentare i salari e rendere più stabile il lavoro. Queste le priorità”.
Lo scrive sul suo profilo Twitter la deputata Chiara Gribaudo, componente della Segreteria Nazionale Pd e della commissione Lavoro.
“I numeri Istat 2020 sulla povertà sono impressionanti. Un’emergenza che riguarda troppo spesso non solo i disoccupati, ma anche i lavoratori poveri, gli ‘working poors’ che con stipendi scarsissimi non riescono ad arrivare alla fine del mese. La povertà ha bisogno di strumenti dedicati, per affrontare le marginalità sociali, che non si mescolino alle politiche attive del lavoro. Ma non possiamo affrontare il tema della povertà se non discutiamo anche di dignità del lavoro, validità dei contratti, salario minimo.
“L’Istat ci consegna dati tragici: le conseguenze sociali e economiche innescate dalla pandemia del Covid hanno già creato un milione di poveri in più. Ma ci dice anche altro di estremamente preoccupante: è aumentata la povertà assoluta nelle famiglie di lavoratori. Sulla carta non sono disoccupati ma in cassa integrazione o hanno la partita Iva, ma a causa del Covid la loro attività è stata sospesa o ridotta. Questo significa che l’impoverimento assoluto riguarda una fetta ampia di famiglie che fino all’anno scorso non erano sulla soglia della povertà.
"La crisi economica, determinata dalla pandemia, ha fatto emergere e accentuato situazioni di povertà. Ci sono famiglie che in questi giorni non hanno risorse sufficienti per provvedere all’acquisto nemmeno dei beni di prima necessità: c’è un rischio povertà per un ulteriore milione di bambini.
"Siamo tutti d'accordo che l'obesità è un tema centrale, non solo sanitario ma anche sociale ed economico. E' la nuova epidemia dei nostri giorni, che sta creando una vera e propria emergenza. Le persone obese hanno una aspettativa di vita più breve, circa tre anni in meno e l'8 per cento del bilancio sanitario è speso per curare le conseguenze fisiche dell'obesità: diabete, ipertensione, fegato grasso, sindrome metabolica e altre patologie che fino ad alcuni anni fa erano veramente rare, ma oggi sono molto frequenti, anche nei bambini. Un bambino grasso va curato.