“In questi giorni la Lega e Fratelli d’Italia, ignorando gli appelli a quello spirito collaborativo tra tutte le forze politiche che sarebbe necessario nella situazione drammatica che stiamo vivendo, hanno lanciato una campagna strumentale contro una presunta chiusura del Parlamento che non esiste nella realtà. La strumentalità sta soprattutto nel fatto che quanto e come le Camere debbono lavorare in questa fase non è stato deciso dal governo o dalla maggioranza bensì in riunioni dei presidenti dei gruppi parlamentari che si sono concluse sempre all’unanimità, quindi anche con il loro consenso. I leader di questi partiti, come è noto, non sono affatto assidui frequentatori delle aule parlamentari, anzi. Chiedono che il Parlamento sia aperto, ma poi normalmente li si vede molto poco. Le Camere funzionano e funzioneranno. Ci sono tre decreti da convertire in legge (uno sul cuneo fiscale e due sull’emergenza coronavirus) e, per parlare soltanto dell’attività prevista nella settimana in corso, oggi si terranno un’audizione del Ministro Gualtieri di fronte alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato e la riunione dei Presidenti di gruppo, mercoledì il question time e giovedì una informativa urgente del Presidente del Consiglio dei Ministri”. Lo ha detto l’ex presidente della Camera e deputata Pd, Laura Boldrini, sulle pagine dell’Avvenire.
“Suggerisco di valutare la possibilità di svolgere riunioni dell’assemblea in sale ampie che esistono a Roma in luoghi diversi da Montecitorio e Palazzo Madama. Uno fra tutti il Palazzo dei Congressi dell’Eur. Sempre allo scopo di assicurare al Parlamento la possibilità di svolgere appieno la sua funzione democratica, nel rispetto delle attuali disposizioni di sicurezza e di guidare insieme all’esecutivo la risposta a questa terribile pandemia”, propone Laura Boldrini.