“Un dovere esserci, per dare sostegno alle donne e all’associazione del Telefono Rosa. Quanto accaduto nei confronti di questa casa rifugio per le vittime di violenza è inaccettabile. Possono mai i condòmini affermare che queste donne non hanno diritto a vivere protette perché la loro presenza, in questo stabile, deprezzerebbe il valore delle altre case?”.
Così in una nota le deputate dell’Intergruppo della Camera per le Donne, i Diritti e le Pari opportunità, che oggi, con una delegazione formata da Laura Boldrini, Stefania Ascari, Vita Martinciglio, Emanuela Rossini ed Elisa Tripodi, hanno visitato una struttura di accoglienza per donne e minori vittime di violenza, aperta a Roma dal Telefono Rosa in un immobile confiscato e messo a bando dal Comune per scopi sociali. Nei giorni scorsi, infatti, alla Presidente dell’Associazione, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, è stato fatto presente dagli inquilini dello stabile e da alcuni abitanti del quartiere il disappunto per la presenza della casa rifugio, che a loro dire deprezzerebbe il valore delle case.
“Abbiamo deciso con le altre deputate – afferma Laura Boldrini, che coordina l’Intergruppo – di dare un segnale d’attenzione a queste donne coraggiose, venendo qui a conoscerle. Questa casa può essere, concretamente e simbolicamente – sottolinea l'ex presidente della Camera – l'emblema della ripartenza e della speranza. I condòmini, anziché alzare steccati, dovrebbero capirne il significato ed esserne orgogliosi".