Dichiarazione di Umberto Buratti, deputato Pd
Condivido quanto dichiarato dal presidente dei senatori del Pd, Andrea Marcucci, sulla necessità di modificare il dpcm, allargando il raggio degli spostamenti per chi vive nei piccoli comuni ed è, oggettivamente, penalizzato dall'attuale assetto normativo. Tuttavia, ritengo sia necessario prevedere una misura strutturale e non una misura una tantum riferita ai soli giorni di Natale e Capodanno. Mi pare, infatti, del tutto evidente che ci aspettano mesi ancora difficili in cui l'applicazione delle misure restrittive andrà di pari passo con l'evoluzione di un quadro epidemiologico ancora complesso. In queste condizioni di incertezza è necessario dare mandato alle regioni di definire delle zone omogenee il cui dimensionamento sia valutato in base alla popolazione residente e che dunque, possano raggruppare al loro interno più comuni, in base alle caratteristiche geografiche e del territorio. In tal senso, come ho proposto al governo nei giorni scorsi, si potrebbe assumere come base di riferimento una popolazione tra i 70 mila e i 100 mila abitanti. Non mi stancherò mai di ricordare come il lockdown, necessario per contenere la diffusione del Covid-19, stia rendendo insostenibile il modello del piccolo comune in un Paese la cui intelaiatura è costituita proprio da questi centri. Sarebbe davvero miope non lavorare per una soluzione equilibrata e di buonsenso che tenga insieme la necessità di limitare gli spostamenti con quella di garantire l'accesso quotidiano a beni e servizi essenziali.
Per questo, sono certo che il governo non rimarrà sordo di fronte alle richieste legittime e razionali dei piccoli comuni e che lavorerà per predisporre una misura strutturale che consenta di correggere quella che è una evidente stortura del decreto. Una richiesta, questa, perfettamente in linea con quanto proposto da ANCI e UNCEM. Ci sono margini per arrivare a una soluzione.