“Da lunedì abbiamo sei milioni di studenti, dai tre ai diciotto anni, che sono a casa perché le loro scuole sono state chiuse. Molti dei loro genitori, invece, vanno a lavorare. Questo significa che ci sono milioni di famiglie che, ancora una volta, stanno cercando di gestire gli impegni lavorativi con la cura dei figli. Abbiamo chiesto alla ministra delle Pari opportunità se il governo intende rinnovare le misure per i servizi di baby-sitting, per i congedi parentali, per il diritto allo smart working, e con quale tempistica. Abbiamo chiesto, inoltre, se saranno misure retroattive, che copriranno anche i mesi durante i quali non sono state rinnovate. Riteniamo utile ipotizzare misure automatiche che scattino ogni qual volta vengono chiuse le scuole, sganciandole dal resto dei provvedimenti anti covid, in modo da renderle più veloci e agili”.
Così Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri, intervenendo in Aula per il question time.
Nella replica affidata a Chiara Gribaudo, vice capogruppo Pd alla Camera, pur apprezzando la risposta della ministra Bonetti, abbiamo invitato il governo a riflettere sul rischio che le misure previste siano “troppo poco e arrivino troppo tardi. Bene che ci sia il congedo parentale al 50 per cento, bene che sia rinnovato il diritto allo smart working, bene i voucher per babysitter, però i voucher non possono essere l'unico strumento per le lavoratrici e i lavoratori autonomi, che avrebbero anche loro diritto ai congedi parentali. Non dimentichiamo - ha proseguito Gribaudo - che le chiusure dovute alla pandemia hanno messo in difficoltà molte persone, anche dal punto di vista psicologico. Servono strumenti a sostegno di chi è più in difficoltà. Servono strumenti a sostegno delle madri lavoratrici, che nel nostro Paese si fanno carico per il 75 per cento del lavoro di cura. Rafforziamo dunque queste misure con maggiori risorse, automatismi e velocità. Per uscire dalla pandemia serve maggiore uguaglianza, e questa passa anche dal sostegno alle donne”.