“Sul diritto d’autore è un ottimo risultato che la Commissione Cultura sia riuscita a imporre questo tema e a inserirlo nell’agenda parlamentare e politica. La questione infatti, e l’anno di pandemia che ha fortemente penalizzato i lavoratori e le lavoratrici dei settori culturali lo dimostra, non è più rinviabile. Ieri si è svolta la seconda giornata di audizioni sulla proposta di legge sulla riforma del sistema di raccolta del diritto d'autore. Sono intervenute molte collecting, ovviamente avanzando una pluralità di punti di vista e di richieste di attenzione nell’intervento legislativo che richiedono la valorizzazione e conservazione dei patrimoni culturale, creativo e autoriale italiani. Tutti gli auditi spingono per una liberalizzazione del settore ed emerge anche la necessità assoluta di tutelare e difendere i cosiddetti patrimoni minori, di non immediata remunerazione e dal pubblico ristretto (come, ad esempio, lirica, danza, teatro di posa, etc.). Proprio sull’urgenza di questi interventi è incentrata la proposta di legge che ho presentato, costruita attraverso l’ascolto degli stakeholders del settore. La proposta di legge, oltre a occuparsi nello specifico dei patrimoni minori, toglie ambiguità all'apertura necessaria e indispensabile al mercato e mette sul campo il tema non più eludibile della libera concorrenza in osservanza alla direttiva europea in un percorso che è stato lasciato a metà. I punti aperti rimangono numerosi, e verranno sviscerati nelle audizioni delle prossime settimane, e come proponente della legge auspico che la discussione venga affrontata in maniera laica e propositiva perché è interesse di tutti tutelare e promuovere il patrimonio culturale italiano”.
Così in una nota il deputato del Partito Democratico Paolo Lattanzio, membro della Commissione Cultura della Camera.