“Sono anch'io convinto della necessità di insediare in Italia l’Agenzia Europea per l’Antiriciclaggio. E non solo per una questione di evidente merito: il nostro Paese più vantare una delle legislazioni più efficaci in Europa. Ma, soprattutto, perché c’è un alto rischio che i fondi del Recovery possano essere inquinati dalla criminalità organizzata, come abbiamo più volte denunciato in Commissione e come ho scritto nella relazione sulle Infiltrazioni mafiose in epoca Covid che ho presentato giusto qualche settimana fa in commissione Antimafia. Ecco perché è così importante la proposta del presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, raccolta anche dell’ex ministra Paola Severino, di fare la sede qui. L'Italia, partendo dagli insegnamenti di Falcone e Borsellino, è da sempre in prima linea per la lotta contro la mafia. Non è quindi una questione di campanilismo, ma di condividere le nostre avanzate competenze con i paesi che attualmente hanno le maglie più larghe e che costituiscono un grande rischio, evidentemente, in vista dell’arrivo e dell’uso degli ingenti fondi europei. L’attenzione della politica, ora più che mai, deve rimanere alta. L’agenzia Europea sarebbe un eccellente modo per proseguire nella lotta alle mafie”.
Così il deputato dem, Paolo Lattanzio, presidente del “Comitato per la prevenzione e la repressione delle attività predatorie della criminalità organizzata durante l’emergenza sanitaria”, istituito presso la commissione Antimafia.