“Il Parlamento ha risposto con un lavoro paziente di ascolto alla sollecitazione che da anni dalla Corte Costituzionale avanza. Abbiamo approvato una legge che risponde all’esigenza di conciliare due diritti riconosciuti nella nostra Costituzione: il diritto alla vita e il diritto alla libertà e all’autodeterminazione, tutelando le persone più fragili e vulnerabili. La facoltà di accedere alla morte assistita in condizioni ben specifiche e definite non è il diritto all’eutanasia. Con le nuove norme è esplicitato il dovere di affiancare in tutte le sue fasi il malato e di non lasciare mai solo il paziente nella sua sofferenza e nella sua malattia. Allo stesso modo ciò che la Corte ha già riconosciuto come possibilità di congedo alla vita non poteva essere disconosciuto dal Parlamento”. Lo dichiara la deputata democratica Elena Carnevali, capogruppo in commissione Affari sociali.