“In Aula abbiamo chiesto al governo cosa intenda fare per mantenere la parola data in merito all’accoglienza dei profughi ucraini. Abbiamo spesso sottolineato la generosità del Terzo settore e di tante famiglie italiane nell’accoglienza dei 140mila profughi ucraini arrivati dal 24 febbraio nel nostro Paese. A fronte del dramma della guerra, abbiamo assistito ad una risposta pronta, spontanea, solidale di tante famiglie italiane. Il governo aveva detto che avrebbe fatto di tutto per favorire un’accoglienza diffusa ma la realtà è stata diversa. La piattaforma per dare i contributi diretti ai profughi è stata attivata in ritardo, nessuno dei 27mila posti banditi dalla Protezione Civile è stato ad oggi attivato, non è stata ancora stanziata nessuna risorsa per aiutare le famiglie accoglienti, e i soggetti del Terzo settore che sostengono l’accoglienza. L’esperienza ci dice che se si vuole l’accoglienza, se si vuole l’integrazione servono risorse e serve un accompagnamento. Abbiamo, quindi, deciso di investire il Parlamento su questa vicenda, perché riteniamo che la solidarietà sia un tema fondamentale. E per far fronte ad una situazione così delicata non ci possono essere ritardi, non ci possono essere letture burocratiche. Non è possibile scaricare sulle famiglie e sul Terzo settore il costo dell’integrazione. Le istituzioni devono agire in maniera sinergica e tempestiva”.
Così in una nota Lia Quartapelle, responsabile Affari internazionali ed Europa nella Segreteria del Pd, ed Enrico Borghi, componente del Copasir e responsabile Sicurezza del Partito Democratico, a margine del Question time tenutosi oggi alla Camera.