“Mi fa piacere che gli amici leghisti richiamino la Carta costituzionale. Dovrebbero però leggerla attentamente tutta. Si renderanno conto in primo luogo che le ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia sono rese possibili dall'articolo 116 della Costituzione nel rispetto dei principi di cui all'articolo 119 della stessa. E quest'ultimo articolo prevede anzitutto la necessità di un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante. E stabilisce ancora che per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni. Scopriranno poi che l'articolo 117 sempre della Costituzione, così come modificato con la riforma costituzionale entrata in vigore nel 2001, prevede che spetta allo Stato la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”. Così il vicepresidente del Gruppo del Partito Democratico alla Camera, Piero De Luca, replica al vicecapogruppo della Lega alla Camera dei Deputati e coordinatore della Lega Lombarda per Salvini Premier, Fabrizio Cecchetti.
"Si tratta di quei servizi e quelle prestazioni - prosegue l'esponente dem - che lo Stato deve garantire in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, in quanto consentono il pieno rispetto dei diritti sociali e civili dei cittadini, da garantire con un riparto dei fondi attraverso il criterio dei costi standard e non più della spesa storica. Ecco il testo e lo spirito della nostra Carta, che viene tradito dai progetti di autonomia neo secessionista della Lega. Il problema cari amici non è il se, ma il come. Una cosa è consentire maggiore efficienza in alcuni settori come previsto dalla Carta, altro è dividere il Paese, stravolgendone il testo e lo spirito. Questa idea, propria di una Lega che ritorna alle battaglie delle origini per provare a guadagnare i tanti consensi persi, è fuori dal perimetro della Costituzione, che mette sempre al primo posto il rispetto dei principi sacrosanti di unità, solidarietà e coesione nazionale”.