Economia
MANCA TOTALMENTE UN'IDEA DI PAESE PER IL FUTURO
La Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2022 presentata dal governo è carente, presenta molte lacune, e non risponde alle aspettative concrete del Paese.
L'esecutivo non indica nessuna misura specifica rispetto al caro energia a sostegno dei soggetti più colpiti dall’attuale andamento dei prezzi, limitandosi a rinviare ad un prossimo provvedimento la valutazione di nuovi interventi per imprese e famiglie.
Manca poi totalmente un'idea di Paese per il futuro.
Per quanto riguarda il lavoro, la Nota del governo evidenzia che la perdita di slancio dell’economia nel 2023 potrebbe portare a un’inversione di tendenza nel mercato del lavoro senza, però, indicare nemmeno una misura concreta a favore dell'occupazione e dei salari.
Sul fronte della spesa pubblica, ci preoccupa fortemente il dato della spesa sanitaria che diminuirà in rapporto al PIL negli anni 2023 (6,6%) e 2024 (6,2%), nonostante il nostro sistema sanitario sia ancora duramente impegnato nella lotta al Covid.
Chiediamo che il governo si impegni:
- nella riduzione strutturale del cuneo fiscale;
- nel rafforzamento dell'assegno unico;
- nell'introduzione del salario minimo;
- nel proseguimento dell'azione di contrasto dell'evasione;
- nella salvaguardia della progressività e dell'equità orizzontale e verticale del nostro sistema fiscale.
In materia di pensioni, riteniamo necessario introdurre, per le nuove generazioni, una pensione di garanzia, e consentire l'accesso alla pensione a condizioni più favorevoli a chi ha svolto lavori gravosi o usuranti o lavori di cura in ambito familiare, rendendo strutturali Ape sociale (da estendere agli autonomi) e Opzione donna.
Il governo deve inoltre sostenere le imprese nella transizione ecologica, un tema invece uscito dai radar della maggioranza, dando piena e rapida attuazione al Pnrr e garantendo la realizzazione delle opere messe a bando, anche prevedendo lo stanziamento di ulteriori risorse a copertura dei rincari dei prezzi dei materiali.
Siamo stupefatti per la mancanza di qualsiasi intervento nel nostro sistema scolastico. La scuola non viene nemmeno citata, semplicemente non c’è. E sicuramente non si tratta di una svista o di una dimenticanza. Temiamo che sia invece frutto di una precisa volontà politica. Ed è una colpa grave.
La scuola italiana ha necessità e urgenza di profonde iniezioni di risorse per adeguarla e ammodernarla. Risorse che dovrebbero finanziare innanzitutto il rinnovo del contratto di lavoro per migliaia di insegnanti e favorire un settore primario che è quello da 0 a 6 anni.