"Sulla depurazione delle acque siamo di fronte all'ennesima nomina tardiva del governo in ritardo, in barba alle competenze. Si tratta di un ritardo, dopo oltre 4 mesi dalla scadenza dei precedenti commissari, che ha causato il fermo di tanti cantieri a rischio contenzioso, e il blocco di decine di nuove gare per contribuire a far uscire l’Italia dalla procedura di infrazione”. Lo dichiara in una nota il deputato dem Marco Simiani capogruppo Pd in commissione Ambiente.
"Si tratta - conclude Simiani - di nomine che stanno facendo litigare la stessa compagine di governo, evidentemente in disaccordo sulla spartizione delle poltrone, che avrà probabilmente altri strascichi. Perché la verità è questa: del Paese e dell’inquinamento di mari e fiumi per la mancanza di impianti non interessa nulla. Prima della scadenza del mandato commissariale erano in corso di esecuzione 26 cantieri per un valore complessivo di oltre 200 milioni di euro di investimenti pubblici e numerose procedure di gara per l’affidamento di servizi e i lavori finalizzati al superamento del contenzioso comunitario in corso. A ciò si aggiunge che la suddetta situazione determinerà un incremento della sanzione giornaliera, pari a di 106.000 di euro al giorno, che lo Stato Italiano deve riconoscere alla Comunità Europea in virtù della sentenza della Corte di Giustizia Europea nonché un allungamento dei tempi per la risoluzione di numerose criticità ambientali”.