Interrogazione a ministro Cultura: “Comportamento incompatibile”
“Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, non ritiene necessario attivarsi per la sospensione del sottosegretario Vittorio Sgarbi dalle attività di governo, ritirandogli le deleghe in attesa del pronunciamento dell'Autorità garante per la concorrenza e del mercato ai sensi dell'articolo 6 della legge 215 del 2004?”.E’ quanto chiede la capogruppo del Partito Democratico in commissione Cultura, Irene Manzi, insieme ai colleghi della stessa commissione, con un’interrogazione rivolta al ministro Gennaro Sangiuliano.
“Da fonti di stampa - si legge nell’interrogazione - Sgarbi avrebbe riscosso sostanziosi emolumenti, sia direttamente che attraverso società intestate a componenti del suo staff, per presenziare conferenze, inaugurazioni, lezioni magistrali e quant’altro. Riteniamo che i suddetti pagamenti - si sottolinea nell’interrogazione - risultano assolutamente incompatibili con la carica di sottosegretario alla Cultura, secondo il disposto dell’articolo 2 della legge 215 del 2004 che stabilisce che ‘il titolare di cariche di governo non può esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse alla carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore di soggetti pubblici e privati’. Oggi gli uffici del ministro Sangiuliano hanno inviato all’Antitrust, competente a pronunciarsi sulla materia, la documentazione riguardante la vicenda. Riteniamo che in attesa della pronuncia di tale dell’organismo, siano ritirate le deleghe al sottosegretario Sgarbi. È una misura indispensabile - conclude Irene Manzi - per riuscire a fare chiarezza sulla vicenda”.