“Noi qui nel dibattito parlamentare abbiamo espresso delle posizioni, l’Italia è andata al Consiglio europeo che ha espresso delle posizioni e l’Europa, e questa è una pagina triste, due giorni dopo nell’assemblea generale dll’Onu si è divisa in maniera molto fragorosa. Ma dato che c’era il presupposto del nostro dibattito, quello di avere una posizione diplomatica non solo per la finalità di due popoli per due stati ma per intervenire in quello che è successo dopo l’orrore del 7 ottobre, noi chiediamo un’informativa del governo con l’audizione del ministro degli Affari esteri Tajani per spiegare questi passaggi e capire cosa succederà nei prossimi giorni. Il ministro della Difesa, ad esempio, ha annunciato l’invio di navi militari nel Mediterraneo. Inoltre, mi spiace dirlo, perché noi siamo un’opposizione che ha dei principi solidi, ma sappiamo anche usare bene le parole, quando il ministro degli Affari esteri, commentando quello che abbiamo detto noi sul voto dell’Onu, ha detto che abbiamo fatto propaganda politica, bene allora siamo proprio fuori da un altro film, non è questa la realtà. Qui nessuno di noi fa propaganda politica. Il Pd di fronte a questa tragedia è lontano dalla propaganda politica. Per rispetto del Parlamento e della democrazia parlamentare è giusto che il governo sia presente in maniera continuativa e non usi queste espressioni che sono tipiche della politichetta italiana. E’ giusto che il governo spieghi i suoi atti, come quello del ministro della Difesa, ed anche quello di alcuni nostri partner europei. Dobbiamo cercare di capire quali sono gli spazi per due obiettivi: liberare gli ostaggi e salvare le vite dei civili innocenti sotto i bombardamenti”.
Lo ha detto intervenendo in Aula il capogruppo del Pd in commissione Esteri alla Camera, Enzo Amendola.