"Il piano di Benjamin Netanyahu per attaccare Rafah, l'ultima città ancora non distrutta nella striscia di Gaza, va fermato immediatamente.
A Rafah si sono rifugiate 1 milione e 700mila persone sfollate dal resto della Striscia e ora dovrebbero evacuare, ma dove? Parliamo di un territorio lungo appena 40 chilometri in cui la zona nord e quella centrale, con Gaza city, sono distrutte, gravemente danneggiate e completamente inagibili. L'Egitto ha blindato i suoi confini inviando a Rafah decine di mezzi di polizia e rafforzando la barriera. Da Gaza non si può scappare, non c'è alcuna via di fuga. Le persone sono in trappola, trattate come topi. Dopo 28mila morti, il 70 per cento donne e bambini, uccisi dai bombardamenti indiscriminati dell’esercito israeliano, attaccare Rafah significherebbe fare una carneficina. La comunità internazionale deve agire con più determinazione e impedire un'ecatombe. L'Italia, che vanta rapporti di amicizia con Netanyahu, cosa intende fare? Qual è la posizione di Meloni?". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.