"Sono giornate complicate, per Salvini: prova a difendere l'indifendibile.
L'ultima per non urtare il suo modello Putin è che la verità su Navalny la può stabilire solo la magistratura russa.
Questo per sgomberare il campo da qualsiasi dubbio sulla sua fedeltà allo zar di Mosca con il cui partito, Russia Unita, la Lega ha ancora in piedi un accordo di collaborazione siglato nel 2017, rinnovato nel 2022 e mai ufficialmente smentito.
E d'altronde, come dimenticare quando diceva di voler cedere "due Mattarella per mezzo Putin"? E quando si fotografava sulla Piazza Rossa con il volto di Putin sulla maglietta sperando di attrarne l'attenzione ed essere ricevuto? Anche in Polonia glielo hanno ricordato, quando andò al confine con l'Ucraina, appena invasa, sperando di arrivare da eroe e finendo da zimbello.
Un personaggio imbarazzante, tanto più che ora è il vicepresidente del Consiglio, uno dei massimi rappresentanti del Paese. L'unica a non provare imbarazzo è Giorgia Meloni che non dice una parola e lo tiene al suo posto. Forse in memoria dei "bei vecchi tempi" in cui anche lei applaudiva a Putin da cui, ora, deve prendere le distanze. O almeno farcelo credere". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.