"E' un peccato che il governo abbia dato parere contrario al nostro emendamento al decreto elezioni con cui chiedevamo di eliminare la distinzione in "uomini" e "donne" nelle liste elettorali e optare per una divisione in ordine alfabetico. Questo, come già osservato dalla collega Cecilia d'Elia al Senato, per non costringere le persone trans e non binare a fare forzatamente coming out per poter votare. Un odioso retaggio del passato che spinge molte persone a rinunciare al diritto di voto per non dovere affrontare una situazione discriminatoria e dolorosa. Chiedevamo anche che si eliminasse il cognome del marito dalle schede elettorali delle donne sposate: anche questo, un lascito di tempi che non esistono più in cui le donne si identificavano con il cognome del marito. Cogliamo, però, positivamente le motivazioni della sottosegretaria Ferro il cui parere negativo sarebbe motivato solo dalla mancanza di tempo, prima delle elezioni europee di giugno, per fare queste modifiche alle liste elettorali. "Per il futuro se ne potrà discutere" ha dichiarato la sottosegretaria. Ci aspettiamo, quindi, che non appena si voterà il prossimo provvedimento in materia elettorale l'inutile distinzione tra "uomini" e "donne" nelle liste elettorali sarà abolita in favore di una più giusta in ordine alfabetico". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.